Siamo ancora molto legati al job title che pur essendo spesso un grande apripista, allo stesso tempo diventa un grande ostacolo, nella ricerca di un altro lavoro, magari fuori dagli schemi.

Ho notato come i cambi di carriera (inteso come nuovo percorso lavorativo e non necessariamente lo scalare i ruoli in azienda) vengano ancora giudicati in base a come il nuovo lavoro scelto sia considerato dalla società.

Se una Project Manager con 10/15 anni di esperienza decide di cambiare rotta e diventare insegnante di yoga o artigiana o fotografa, spesso, questo cambiamento viene visto come qualcosa di "strano".

Nella testa si formano pensieri come:

· perchè lasciare un lavoro sicuro con un buon stipendio per fare qualcosa così?

· hai studiato tanto per avere quel ruolo, ed ora butti tutto al vento?

· ma non sei un po’ sprecata per questo nuovo ruolo, con tutta la tua esperienza e con i tuoi studi?

· avevi così tanto successo lì, perchè cambiare completamente?

Nei casi peggiori, questa scelta viene vista come un fallimento.

La scelta di qualcuno che “è uscito fuori di testa”, "non sa bene dove andare a parare", "è in crisi".

La crisi intesa come momento di rottura, scelta e di cambiamento esiste ed è qualcosa di meraviglioso, quando sappiamo come viverla. 00:00 Il peso della carriera lavorativa

01:40 Giudizi e dubbi sul cambiamento di carriera

05:46 Crescita personale e successo

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