Episodios

  • I Trii per archi op. 9
    Nov 25 2020

    Beethoven si è dedicato al trio per archi prendendo le mosse, con i Trii per archi op. 3 e op. 8, dall’estetica del divertimento che aveva caratterizzato il Trio per archi di Mozart. Ma è con i Trii per archi op. 9, completati nel 1798, che il compositore trova un linguaggio personale, come testimonia in particolare il Trio n. 3 in Do minore.

    Ascolti Ludwig van Beethoven, Menuetto dal Trio per archi op. 3, Trio Italiano d’Archi Ludwig van Beethoven, Adagio-Scherzo dalla Serenata per violino, viola e violoncello op. 8, Trio Italiano d’Archi Ludwig van Beethoven, Adagio-Allegro con brio dal Trio per archi op. 9 n. 1, Trio Italiano d’Archi Ludwig van Beethoven, Trio per archi in Do minore op. 9 n. 3, Trio Italiano d’Archi

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    1 h y 4 m
  • Il Quintetto a due viole op. 29
    Nov 30 2020

    Se c’è un capolavoro misconosciuto nella produzione cameristica di Beethoven, questo è senza dubbio il Quintetto a due viole op. 29. Pur appartenendo cronologicamente alla prima fase creativa beethoveniana, questa pagina presenta già tutti i tratti del suo ‘secondo stile’. A cominciare da un’audacia senza precedenti nell’impiego delle tonalità. Dedicato al Conte von Fries, il Quintetto fu al centro di una vertenza tra Beethoven e la casa editrice Artaria, risoltasi solo apparentemente a favore di quest’ultima.

    Ascolti Ludwig van Beethoven, Quintetto in Do maggiore op. 29 per 2 violini, 2 viole e violoncello, Quartetto di Cremona con Lawrence Dutton, viola

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    1 h y 2 m
  • Il Trio op.11 e il Quintetto op. 16
    Dec 7 2020

    Il Trio op. 11 e il Quintetto op. 16 sono i protagonisti di questa puntata. Per gli strumenti a fiato, la scrittura mozartiana era un modello imprescindibile. Nell’ambito della musica da camera con pianoforte, Mozart aveva toccato un vertice con un Quintetto composto nel 1784. Per il suo Quintetto op. 16, Beethoven si confrontò direttamente con quel modello, ottenendo una cifra personale, in particolare, nel bellissimo Andante cantabile. Del tutto alieno da modelli mozartiani è invece il Trio op. 11: Beethoven seppe dedicare una pagina memorabile al clarinetto partendo dalla sua prima esperienza importante, incentrata proprio sul genere del trio con pianoforte.

    Ascolti Wolfgang Amadeus Mozart, Quintetto K 452 per pianoforte, oboe clarinetto, corno e fagotto, James Levine, pianoforte; Ensemble Wien-Berlin Ludwig van Beethoven: Andante cantabile dal Quintetto op. 16 per pianoforte, oboe, clarinetto, corno e fagotto, Jörg Demus, pianoforte; Lothar Koch, oboe; Karl Leister, clarinetto; Gerd Seifert, corno; Günter Piesk, fagotto Ludwig van Beethoven, Trio in Si bem maggiore op. 11 per pianoforte, clarinetto e violoncello, Rudolf Buchbinder, pianoforte; Sabine Meyer, clarinetto; Heinrich Schiff, violoncello

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    1 h y 6 m
  • Il Settimino op. 20
    Dec 14 2020

    Il Settimino op. 20 di Beethoven, eseguito per la prima volta il 2 aprile 1800, risponde al modello settecentesco della musica d’intrattenimento. E pur proiettandosi verso il ‘disimpegno’ dell’imminente stagione Biedermeier, si tratta di un capolavoro di scrittura strumentale. Siamo davanti a una delle composizioni beethoveniane più amate dal pubblico, come dimostrano le parole ad essa dedicate dal grande poeta statunitense Walt Whitman.

    Ascolti Ludwig van Beethoven, Settimino in Mi bemolle maggiore per clarinetto, fagotto, corno, violino, viola, violoncello e contrabbasso, Scharoun Ensemble Berlin

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    1 h y 4 m
  • Il piacere della malinconia: il Lied
    Dec 21 2020

    Il piacere della malinconia: il Lied. Per lungo tempo, la critica ha visto nel Beethoven liederista un compositore stilisticamente attardato. Fermo restando l’incontestabile primato di Franz Schubert nell’ambito di un genere che solo il Romanticismo poteva esaltare come arte ‘maggiore’, si dovrà tuttavia riconoscere che alcune intonazioni beethoveniane (da Goethe, ma non solo) sono di fattura altissima. Resta, inoltre, a Beethoven il merito di aver creato, con An die ferne Geliebte, il primo vero e proprio ‘ciclo’ della storia del Lied.

    Ascolti Ludwig van Beethoven, Adelaide (von Matthisson), Fritz Wunderlich, tenore; Hubert Giesen, pianoforte Ludwig van Beethoven, Bitten, Die Ehre Gottes aus der Natur e Vom Tode da Sei Lieder op. 48 (Gellert), Dietrich Fischer-Dieskau, baritono; Gerald Moore pianoforte Ludwig van Beethoven, Mailied e La marmotte da Otto Lieder op.52 (Goethe), Dietrich Fischer-Dieskau, baritono; Gerald Moore pianoforte Ludwig van Beethoven, Kennst du das Land da Sei Lieder op. 75 (Goethe), Iris Vermillion, mezzosoprano; Peter Stamm, pianoforte Ludwig van Beethoven, Tre Lieder op. 83 (Goethe), Dietrich Fischer-Dieskau, baritono; Jörg Demus, pianoforte Ludwig van Beethoven, Ciclo An die ferne Geliebte (Jeitteles), Dietrich Fischer-Dieskau, baritono; Jörg Demus, pianoforte Franz Schubert, Wonne der Wehmut (Goethe), Dietrich Fischer-Dieskau, baritono; Gerald Moore pianoforte

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    1 h y 6 m