Cronache Stories  Por  arte de portada

Cronache Stories

De: Cronache di spogliatoio
  • Resumen

  • Calcio, cuore, passione, orgoglio, appartenenza. In un'unica parola: emozioni.
    Cronache di spogliatoio
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Episodios
  • L’incredibile ASCESA di Thierry Henry ||| La LEGGENDA dell’Arsenal
    May 27 2024

    "Are you watching closely?”. Stai guardando da vicino? È la tag-line, ovvero la frase che accompagna la locandina di uno dei film più sorprendenti del primo decennio del Ventunesimo Secolo: The Prestige, regia di Christopher Nolan, uscito attorno alle vacanze di Natale del 2006. Un film ambientato nella Londra vittoriana di fine Ottocento che è tutto un colpo di scena, un trucco, un numero di illusionismo. Nella stessa città, oltre un secolo dopo, detta legge un mago francese che non sfigurerebbe in quel cast, tra Hugh Jackman e Christian Bale. Se fossimo nell'Ottocento, andrebbe certamente a spasso tutto il giorno vestito di un impeccabile frac, con un cappello a cilindro adagiato con grazia sulla testa. È la velocità fatta essere umano, ma è anche eleganza, destrezza, onniscienza tecnica, senso dello spettacolo. State a vedere, e cercate di indovinare il trucco PRIMA che arrivi il replay. Da Francia-Danimarca del 31 maggio 2006.

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    28 m
  • La prima DOLOROSA SCONFITTA della Juventus in FINALE di Coppa Campioni ||| Ajax-Juventus 1973
    May 14 2024

    In Europa c'è una squadra su cui grava da decenni una terribile maledizione, lanciata tanti anni fa da un suo vecchio allenatore che, per bassi motivi economici, aveva profetizzato cent'anni di solitudine: "Per un secolo non vincerete mai più un trofeo internazionale". Quella squadra – lo sapete benissimo – è il Benfica, la maledizione di Bela Guttmann, eccetera. E in effetti il Benfica ha vinto appena due finali di Coppa Campioni su sette disputate, tutte e due precedenti alla maledizione di Guttmann, per una percentuale del 28,6%. Ebbene, la Juventus ha una percentuale di finali vinte persino più bassa del Benfica: 2 su 9, 22,2%. Il rapporto complicato tra la Juventus e le finali di Champions è difficile da comprendere: supera le generazioni, parte negli anni Settanta e arriva fino ai giorni nostri, con un sottile filo conduttore che mette insieme un certo complesso di superiorità della famiglia Agnelli con la Coppa dei Campioni, risalente all'inizio degli anni Sessanta, con una successiva ossessione sempre crescente e sempre più malsana verso la Coppa delle Grandi Orecchie, una specie di inafferrabile Moby Dick che ha condotto alla rovina anche amministrazioni apparentemente oculate, come la Juventus di Andrea Agnelli. Proveremo a entrare nelle pieghe di questa storia di sconfitte tutte uguali ma tutte un po' diverse, a volte grottesche, a volte inevitabili, a volte inspiegabili, ripercorrendole tutte e sette, una alla volta, in rigoroso ordine cronologico. Cominciamo: primo episodio, Ajax-Juventus 1973.

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    19 m
  • La notte PIÙ BUIA nella storia del Milan ||| Marsiglia-Milan 1991
    May 6 2024

    Sono le 22 e 13 minuti e il cronometro in alto a destra ha appena superato il 45° minuto del secondo tempo, quando un difensore dell'Olympique Marsiglia lancia lungo in direzione di Chris Waddle, che però è partito nettamente oltre l'ultimo difensore del Milan. L'arbitro svedese Karlsson fischia il fuorigioco, ma l'atmosfera del Vélodrome è talmente carica di adrenalina, talmente prossima all'incendio, che in migliaia lo confondono per il fischio finale. E allora chi si è già portato a bordo campo – fotografi, cameramen, semplici tifosi – fa invasione, e l'arbitro si sbraccia per ricacciarli tutti indietro. Un crescente clima da Sudamerica. Costacurta lancia lungo verso Gullit, anticipato di testa, Massaro perde il contrasto e la palla finisce ancora sui piedi di Waddle, che inizia a correre a perdifiato verso l'area del Milan. Arriva solo davanti a Sebastiano Rossi, ma è stremato e si abbandona a un tuffo di puro sfinimento. Ma l'arbitro fischia ancora. Cos'ha fischiato? Rigore? Simulazione? La fine della partita? Fischia e gesticola. Il pubblico riprende a festeggiare, ma ancora una volta ha capito male. In preda al delirio, in pochi si sono accorti che è cambiata la luce: mentre Waddle correva, il riflettore a sinistra della tribuna principale si è spento senza preavviso. E così Olympique Marsiglia-Milan del 20 marzo 1991, quarti di finale di ritorno di Coppa dei Campioni, adesso, è una partita sospesa.

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    27 m

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