Episodios

  • Il re e la ballerina: il dualismo Samkhya-Yoga
    Jul 18 2024

    In questo episodio di FilosofIndia esploreremo il dualismo del Samkhya, che distingue tra purusha (spirito/coscienza) e prakriti (materia/natura). Proveremo ad esaminare la complessità di questa divisione, considerandone le implicazioni per la comprensione della realtà e della liberazione spirituale. Un'analisi critica rivela, infatti, le tensioni e i paradossi che emergono dall’interno di questa filosofia dualistica da sempre considerata il riferimento teorico dello Yoga di Patanjali

    Más Menos
    33 m
  • Come fare: qualche riflessione sulle parole del Buddha
    Jul 6 2024

    Le parole del Buddha sono state oggetto di un lunghissimo e dettagliatissimo lavoro di ricostruzione da parte della comunità monastica, nei secoli successivi alla morte del maestro. Sebbene oggi pensiamo di essere a conoscenza dell’insegnamento originario, è probabile che il Buddha abbia detto molte più cose di quelle riportate nel canone. È fuor di dubbio che il nucleo dell’insegnamento buddhista ruotasse intorno all’origine e all’estinzione del dolore, e all’idea che l’esperienza debba fungere da guida principale per chiunque voglia raggiungere la consapevolezza della verità. Ciò non ostante, su molte tematiche altrettanto importanti vi sono, nel canone, diverse opinioni e diverse letture. La legge di causa-effetto, la natura dell’individuo, il funzionamento della mente, l’esistenza di un principio metafisico, sono solo alcune di queste. Certamente però, sappiamo che i discorsi del Buddha avvenivano in costante dialogo e contrasto con il pensiero filosofico dei ricercatori spirituali a lui contemporanei, i quali parlavano di assoluto, di coscienza e di essere in termini sostanziali. Per il Buddha, invece, che pensava in termini processuali anziché sostanziali, la categoria filosofica fondamentale era quella di azione morale

    Más Menos
    37 m
  • Sunyata, storia di un’idea. III il concetto di vacuità nel dibattito tra i prasangika e gli svatantrika
    Jun 27 2024

    In questo episodio di FilosofIndia cercheremo di raccontare le fasi principali del dibattito tra due correnti interne alla scuola del vuoto dopo Nagarjuna. Tra il V e il VII secolo dopo cristo, in India, la scuola del vuoto diviene oggetto di svariati commenti da parte di influenti maestri appartenenti a quella stessa scuola. Ben presto si creano due posizioni: la prima sosteneva che la reductio ad absurdum, cioè il prasanga, fosse l’unica strategia logica che Nagarjuna avesse mai adottato; la seconda sosteneva, invece, che la scuola del vuoto avesse bisogno di essere difesa dalle critiche attraverso un metodo logico indipendente e propositivo, lo svatantra. In India tale controversia andrà avanti per molti secoli, e proseguirà successivamente in Tibet, dove giungerà sino ai giorni nostri.

    Más Menos
    29 m
  • Il corpo di Dio: il vedanta teistico di Ramanuja
    Jun 18 2024

    In India, al termine dell’elaborazione filosofica del periodo classico, la scuola che sosteneva la metafisica monista per eccellenza, il vedanta non duale fondato da Samkara, evolverà verso il teismo, grazie alla sintesi del maestro Ramanuja, vissuto in Tamil Nadu all’inizio dell’XI secolo dopo Cristo e appartenente alla corrente religiosa visnuita degli Sri Vaisnava. Ramanuja cercherà di conciliare l’unità e l’immutabilità dell’assoluto vedantico con la molteplicità e il mutamento del mondo empirico, ma lo farà teorizzando una soluzione non più fondata sul concetto di sovrimposizione illusoria, bensì sul concetto di relazione concreta tra l’Assoluto e il mondo, dove quest’ultimo diviene il vero e proprio “corpo di Dio”.

    Más Menos
    30 m
  • Conoscere l’inconoscibile: la teoria della percezione meditativa di Dharmakirti
    Jun 9 2024

    In questo episodio di FilosofIndia, parleremo del filosofo buddhista Dharmakirti, vissuto intorno al VII secolo dopo Cristo. Finissimo logico ed epistemologo, egli ha sviluppato un contributo unico alla teoria della meditazione: la concezione della cosiddetta “percezione meditativa”, che ha avuto grande influenza nel buddhismo a lui successivo

    Más Menos
    26 m
  • Il corno del coniglio: il dibattito sui termini vuoti tra il Nyaya e i Buddhisti
    May 25 2024
    In questo episodio di FilosofIndia presenteremo i tratti essenziali di un dibattito che risale all’XI secolo dopo Cristo, avvenuto tra Udayana, rappresentante della scuola brahmanica di logica denominata Nyaya, e Jnanashrimitra, rappresentante della corrente buddhista degli epistemologi. Per Udayana e la scuola Nyaya, di impostazione fortemente realista, tutto quello che esiste deve poter essere percepito, non esiste nulla nella mente che non sia passato prima dai sensi. Per Jnanashrimitra e gli epistemologi buddhisti, al contrario, anche gli oggetti immaginari possono essere conosciuti, e questo fa di loro qualcosa di reale, anche se a livello convenzionale. Questa controversia di ordine logico aveva una grande importanza, perché smentire la posizione dell’avversario, come vedremo, avrebbe significato minare le fondamenta di tutto il suo sistema filosofico.
    Más Menos
    24 m
  • Vasubandhu: esiste davvero un idealismo buddhista?
    May 14 2024

    In questo episodio di FilosofIndia vorremmo raccontare le vicende filosofiche di Vasubandhu, un maestro buddhista del IV secolo dopo Cristo, celebre per aver traghettato il buddhismo verso la svolta idealista. Egli è considerato il fondatore della cosiddetta “scuola della sola rappresentazione mentale”, che diverrà, insieme alla “scuola del vuoto”, la corrente più importante del Grande Veicolo, diffondendosi successivamente in Tibet, Cina e Giappone

    Más Menos
    29 m
  • Esclusione: gli espistemologi buddhisti
    May 1 2024

    In questo episodio di FilosofIndia proveremo a delineare brevemente una teoria dell’essere e del linguaggio alquanto radicale, sostenuta da Dinnaga e Dharmakirti, fondatori, intorno al V-VI secolo dopo Cristo, della scuola buddhista indiana di epistemologia. Secondo gli epistemologi, non è possibile definire una cosa per via positiva, attraverso le sue qualità, ma soltanto per via negativa, cioè attraverso la differenza tra quella singola cosa e tutte le altre.

    Más Menos
    25 m