• Gli incendi hanno bruciato “il triplo degli ettari del 2020” | 04/07/2022 | Sostenibilità

  • Jul 4 2022
  • Duración: 4 m
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Gli incendi hanno bruciato “il triplo degli ettari del 2020” | 04/07/2022 | Sostenibilità  Por  arte de portada

Gli incendi hanno bruciato “il triplo degli ettari del 2020” | 04/07/2022 | Sostenibilità

  • Resumen

  • L'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che fa capo al ministero della Transizione ecologica) rende noto che l’ondata di incendi che ha colpito l’Italia nel 20211 ha bruciato “il triplo degli ettari del 2020”, soprattutto nel Mezzogiorno. La regione più martoriata è stata la Sicilia, mentre la Sardegna è quella che ha registrato l’incendio più vasto. Sempre l’Ispra precisa che, negli ultimi vent'anni, il 40-50% del territorio colpito da incendio è risultato costituito da foreste: e poiché 1/3 del territorio nazionale è ricoperto da foreste (circa 8,5 milioni di ettari), nel 2021 è bruciata in totale una superficie pari allo 0,5% del territorio stesso. Tra l’altro, nelle aree protette nazionali, gli effetti degli incendi del 2021 hanno interessato un'ampia porzione di ecosistemi forestali ( e cioè il 32% dell'area totale bruciata ). Nello specifico, durante il 2021, i parchi nazionali hanno contribuito ad una potenziale perdita di copertura arborea pari a circa il 57% di tutte le aree forestali bruciate nelle aree protette italiane ( e stiamo parlando di siti Rete Natura 2000 e di Riserve e parchi naturali regionali). Uno dei siti maggiormente colpiti l’estate scorsa è stato il Parco Nazionale dell'Aspromonte, dove è andato in fumo circa il 10% del patrimonio boschivo, attaccando peraltro due boschi vetusti: la Faggeta di Valle Infernale (patrimonio mondiale dell'Umanità Unesco) e il Bosco di Acatti, entrambi custoditi all'interno dell'area protetta. La Sicilia - che come si diceva è stata la regione più penalizzata - ha subito incendi su circa il 3,5% della sua superficie complessiva, coinvolgendo il 60% dei comuni dell'isola (su un totale di 235 comuni). La seconda area più colpita dalle fiamme nel 2021 è risultata, invece, essere la Calabria, per una superficie pari al 2,4% del suo territorio, con 240 comuni interessati. Questa regione ha subìto, in termini di superficie totale di boschi bruciata, il maggiore impatto per incendi pari al 37% dell'area totale: ed a questo proposito, l’Ispra segnala che, di questi siti bruciati, 1/4 è costituita da boschi di conifere. La Sardegna segue al terzo posto tra le regioni più colpite per aree forestali bruciate rispetto al contesto nazionale: nel 2021 è stata interessata da soli 40 eventi (rispetto, ad esempio, ai circa 500 della Sicilia), ma in un unico incendio, avvenuto a fine luglio nel complesso Forestale Montiferru-Planargia, è stato travolto dalle fiamme circa il 63% del totale del territorio interessato da incendi della Regione, risultando così l'incendio più esteso in tutta Italia in termini di area bruciata e coinvolgendo 10 comuni del Montiferru, con gravissimi danni sia economici e sociali, che ambientali. Scrive l’Ispra che “il legame tra cambiamenti climatici e incendi è complesso: pertanto, non vanno considerati solo gli effetti diretti della siccità prolungata e delle alte temperature, ma anche quelli del clima sugli insetti e sulle malattie delle piante, che le rendono più vulnerabili, facendole, quindi, ancora e, quindi, più suscettibili agli incendi. Inoltre, gli effetti e i danni agli ecosistemi forestali causati dagli incendi possono accelerare i processi di perdita di biodiversità, il rilascio di anidride carbonica, l’aumento del rischio idrogeologico, l’erosione del suolo, oltre all’ inquinamento da polveri dell'aria e dei corpi idrici”.
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