Episodios

  • 06. Guareschi e il coraggio di dire no | Il ritorno a casa
    Jun 25 2024
    Quando, tra l’aprile e il maggio del ’45, si aprono i cancelli dei lager, gli IMI sono vittime di un altro paradosso: sono liberati ma non liberi, presi in consegna dagli Alleati. Inglesi, francesi, russi: fra biechi calcoli politici e scandalosa indifferenza, i prigionieri italiani sono trattenuti nei campi di raccolta per mesi e mesi. E neppure in patria ci si preoccupa di loro: un prolungamento di attesa e sofferenza scandaloso.
    Il ritorno a casa, poi, dovranno spesso farselo a piedi, dalla Germania o dalla Polonia, tra infinite traversie: per poi scoprire che i famigliari e gli amici magari li hanno dimenticati, si sono rifatti una vita, conciati come sono neppure la madre li riconosce, e nessuno ha voglia di sentirsi raccontare quel che hanno passato. Così, gli Imi finiscono per tacere e la loro storia non la racconta più nessuno. Tranne Guareschi, e pochi altri. Anche e voi, ora: se vorrete.
    Perché adesso avrete più chiaro che quel loro “NO” contiene un senso profondo e ci suggerisce che noi italiani siamo magari un po’ meglio di come ci dipingono. E poi, ora sappiamo che non è vero che il non violento perde sempre e il violento vince: esistono vittorie senza violenza.

    Testo: Paolo Colombo con Valentina Villa
    Cura editoriale, musiche e sound design: Andrea Franceschi.
    Registrazione e editing: Giorgio Baù
    Comunicazione e marketing: Arianna Faina
    Design director: Laura Cattaneo
    Illustrazione: Giorgio De Marinis
    Produzione: Il Sole 24 Ore
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    23 m
  • 05. Guareschi e il coraggio di dire no | La Regia università di Sandbostel
    Jun 18 2024
    Un elemento di forza nella resistenza opposta dagli IMI agli orrori del lager è la cultura. Gli IMI studiano, come e quando possono. C’è chi, facendosi aiutare dai più istruiti, prepara la tesi laurea: un modo come un altro per tenersi aggrappati alla vita. Sono organizzate conferenze e lezioni clandestine sui più disparati argomenti: chi sa, insegna agli altri. La “Regia Università del lager” la battezza Guareschi. Ma si riescono ad allestire anche veri e propri spettacoli teatrali: scopre lì il proprio talento artistico quel grande attore che sarà Gianrico Tedeschi. E assolutamente geniale è il modo in cui gli Internati, maestri assoluti nell’arte di cavarsela, riescono a costruire dal nulla una radio per ascoltare notizie dal mondo esterno e non sentirsi dei sepolti vivi: “Caterina”, la chiameranno e riusciranno a tenerla nascosta ai loro carcerieri fino alla liberazione. Ma poi, neanche essere liberi sarà per loro cosa facile.

    Testo: Paolo Colombo con Valentina Villa
    Cura editoriale, musiche e sound design: Andrea Franceschi.
    Registrazione e editing: Giorgio Baù
    Comunicazione e marketing: Arianna Faina
    Design director: Laura Cattaneo
    Illustrazione: Giorgio De Marinis
    Produzione: Il Sole 24 Ore
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    22 m
  • 04. Guareschi e il coraggio di dire no | Restare liberi in prigionia
    Jun 11 2024
    Le angherie, la fame, i soprusi, il lavoro forzato, il freddo, le malattie, l’inedia: di questo è fatta per 19 mesi la vita di uomini che si consumano nella deportazione, devastati dalla fame e mangiano ogni cosa capiti loro a tiro, persino il cane di un sergente della Ghestapo! Uomini che, però, non dimenticano mai la dignità profonda della propria scelta: «Per rimanere liberi bisogna, a un bel momento, prendere senza esitare la via della prigione», commenta Guareschi che, una volta tornato libero, nell’Italia ormai democratica, sconterà ancora la galera, per non aver chinato la testa di fronte al potere politico, nemmeno davanti al presidente della repubblica Einaudi e al presidente del consiglio De Gasperi, attaccati dalle pagine del suo giornale umoristico “Candido”. La misura interiore della libertà, lui l’ha scoperta dentro di sé durante la prigionia nazista, in luoghi così interiori e personali che nessuno, a parte il buon dio in cui crede, può arrivarci: e quella è la fregatura, per la “Signora Germania”.

    Testo: Paolo Colombo con Valentina Villa
    Cura editoriale, musiche e sound design: Andrea Franceschi.
    Registrazione e editing: Giorgio Baù
    Comunicazione e marketing: Arianna Faina
    Design director: Laura Cattaneo
    Illustrazione: Giorgio De Marinis
    Produzione: Il Sole 24 Ore

    Ascolta tutti gli altri podcast realizzati da Paolo Colombo per Il Sole 24 Ore: https://podcast.ilsole24ore.com/hub/history-telling-AFVa88lC
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    22 m
  • 03. Guareschi e il coraggio di dire no | Non muoio neanche se mi ammazzano
    Jun 4 2024
    I tedeschi non sanno come definire i soldati catturati: erano alleati poco prima e ora non lo sono più, una metà del loro Paese combatte ancora a fianco della Germania e l’altra metà ci si è schierata contro, non sono propriamente prigionieri di guerra perché non sono stati presi in combattimento. Non godranno quindi nemmeno di quel minimo di riguardo fissato dal diritto internazionale e garantito dalla Croce Rossa. Ma sono pur sempre centinaia di migliaia di militari che farebbero gola all’esercito nazi-fascista, stremato dalla lunga guerra. Ma loro rifiutano strenuamente di combattere per quella parte: accettando la desolazione, la fame e i tormenti dei lager con un’eroica determinazione che Guareschi, umorista di razza, sintetizzerà con un geniale “Non muoio neanche se mi ammazzano!”. Anche se, in moltissimi, moriranno: ma in democrazia – scrive sempre Guareschi – “bisogna tener conto anche dei morti”.

    Testo: Paolo Colombo con Valentina Villa
    Cura editoriale, musiche e sound design: Andrea Franceschi.
    Registrazione e editing: Giorgio Baù
    Comunicazione e marketing: Arianna Faina
    Design director: Laura Cattaneo
    Illustrazione: Giorgio De Marinis
    Produzione: Il Sole 24 Ore

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    23 m
  • 02. Guareschi e il coraggio di dire no | Un uomo libero ma sovversivo
    Jun 2 2024
    Tutto inizia l’8 settembre del 1943, con le truppe italiane lasciate allo sbando dall’armistizio sottoscritto con gli anglo-americani dal governo del re: un re che lascia Roma e se ne va al sud, a Brindisi, di fatto sotto la protezione degli ex-nemici e non ci fa una gran figura. I nazisti, nel dubbio, rastrellano tutti i militari italiani e offrono loro l’atroce alternativa: combattete con noi o vi deportiamo in campo di concentramento. Più di 600.000 rifiutano: per molti motivi, ma in fondo perché gli italiani sanno essere dei bastian contrari, proprio come Giovanni Guareschi, che dirà di sé: “non sono un indipendente, bensì un anarchico, un uomo libero ma sovversivo”.
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    22 m
  • 01. Guareschi e il coraggio di dire no | Mezzo milione di Antifascisti
    May 21 2024
    Una storia che può cambiare il nostro modo di pensarci come popolo. La storia di oltre mezzo milione d’italiani che scontano due anni di lager perché sono determinati a dire “NO” al fascismo, al nazismo e alla loro assurda guerra. Pensa che Paese si sarebbe potuto costruire su una storia così.
    Ma le cose sono andate diversamente. Nonostante qualcuno ci avesse provato, a raccontarla, questa storia. Si chiamava Giovanni Guareschi, l’autore delle storie di Peppone e Don Camillo, e - da grande scrittore qual’era - la mise nero su bianco: perché lui era stato uno di quelli che avevano detto “NO”. E l’aveva provata sulla propria pelle, l’assurdità e l’epica di quella storia: la storia degli IMI, gli Internati Militari Italiani.

    Testo: Paolo Colombo con Valentina Villa
    Cura editoriale, musiche e sound design: Andrea Franceschi.
    Registrazione e editing: Giorgio Baù
    Comunicazione e marketing: Arianna Faina
    Design director: Laura Cattaneo
    Illustrazione: Giorgio De Marinis
    Produzione: Il Sole 24 Ore

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    20 m
  • 06. Ceausescu, il monarca comunista | La fine del mostro
    Apr 30 2024
    In poche ore un regime ultraventennale crolla su se stesso. Ceausescu fugge dalla capitale ma finisce comunque nelle mani dei “rivoluzionari”. Segue un processo sommario. E una fucilazione ancor più affrettata. E tutto sembra rapidamente giunto alla fine. Ma, come in ogni storia horror che si rispetti, il mostro non è morto: ritorna. E cammina ancora con passo pesante per le strade di Bucarest. Il mostro non era Ceausescu. Era…
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    20 m
  • 05. Ceausescu, il monarca comunista | Venti di rivoluzione
    Apr 23 2024
    Persino le nascite dei bambini, per far crescere quanto più possibile il popolo di comunisti, vengono pianificate: gli orfanotrofi-lager rumeni ne sono la tragica prova. Anche lo sport è controllato dal dittatore e dal partito: la squadra della Steaua Bucarest, che arriva in finale di Coppa dei Campioni nel 1986 e nel 1989, ne è l’incarnazione. Ma proprio in quel 1989, venti di rivoluzione soffiano ovunque oltre la Cortina di Ferro, e arrivano a farsi sentire anche in Romania: le manifestazioni di Timisoara, che finiscono nel sangue, ne sono i primi segnali.
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    19 m