• In calo le pensioni anticipate dopo l'intervento del governo

  • Jul 23 2024
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In calo le pensioni anticipate dopo l'intervento del governo  Por  arte de portada

In calo le pensioni anticipate dopo l'intervento del governo

  • Resumen

  • Crollano le pensioni anticipate anche grazie all'ulteriore stretta messa in campo dalla legge di Bilancio: nei primi sei mesi dell'anno l'Inps ha registrato 99.707 pensioni anticipate con decorrenza nel periodo con un calo del 14,15% rispetto alle 116.143 segnate nel primo semestre del 2023. Nel monitoraggio sui flussi di pensionamento si segnalano nel complesso nel periodo 376.919 nuove pensioni (tra vecchiaia, anticipate, invalidità e superstiti) per un importo medio di 1.197 euro. Proprio questa mattina Marco Rogari ha delineato i contorni del fenomeno delle pensioni anticipate. La soglia media di accesso al pensionamento anticipato scende nel 2023 a 61,6 anni, dai 61,7 anni del 2022, e risulta inferiore di ben 5,6 anni di quella effettiva di vecchiaia. Una soglia che resta troppo bassa e che, insieme alla «ricostituzione di flussi di pensionamento di ingente dimensione» e «al mantenimento di livelli elevati» di uscita attraverso i numerosi varchi aperti dalle deroghe alla legge Fornero (a cominciare dalla Quota 100 introdotta nel 2019), continua a rappresentare una spinta nel fianco del sistema previdenziale. A lasciarlo chiaramente intendere è la Ragioneria generale dello Stato, che, nelle analisi degli andamenti degli ultimi 20 anni e tra le pieghe dell ultimo dossier sulle tendenze di medio-lungo periodo della previdenza, sottolinea che «tali aspetti, nella transizione demografica in corso e che si acuirà negativamente nei prossimi anni, rappresentano elementi di evidente criticità per la sostenibilità del sistema pensionistico, della finanza pubblica e del debito pubblico». Assomiglia a una sentenza, quella dei tecnici del Mef, che sembra quasi fare eco alle parole pronunciate la scorsa settimana in Parlamento dal ministro dell Economia, Giancarlo Giorgetti, per ribadire che le scelte che il governo sarà chiamato a fare a settembre in vista della manovra, e nei prossimi anni, dovranno essere effettuate non discostandosi dall obiettivo della sostenibilità dell impalcatura previdenziale e che occorre necessariamente fare i conti con l attuale situazione demografica. Approfondiamo il tema con Marco Rogari, Il Sole 24 Ore.Confindustria a governo, payback dispositivi è disastro economicoDopo mesi di grande attesa dalla Consulta è arrivata ieri una inattesa mazzata per le imprese del settore biomedicale con due sentenze (la 139 e la 140) che di fatto confermano l obbligo per le aziende a pagare metà dello sforamento del tetto di spesa sugli acquisti di dispositivi medici almeno per il 2015 2018: si tratta di oltre un miliardo - dopo lo sconto deciso dal Governo l'anno scorso quando era scattato il meccanismo del payback - rimasto finora in sospeso anche per la pioggia di ricorsi al Tar arrivati poi sul tavolo dei giudici costituzionali. Uno tsunami per le imprese che ora guardano molto preoccupate al payback del triennio successivo 2019-2021 che potrebbe presentare un conto più salato tra 3 e 4 miliardi. "Porre in atto le indispensabili misure per contenere i disastrosi effetti economici, occupazionali e sociali conseguenti alla sentenza. La filiera industriale dei dispositivi medici è un asset strategico per lo sviluppo del Paese e misure di questo tipo avranno ripercussioni anche sulla funzionalità del Ssn". A chiederlo è Nicola Barni, Presidente di Confindustria dispositivi medici dopo la sentenza della Consulta. Rivolge un appello al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai Ministri direttamente competenti Adolfo Urso, Orazio Schillaci e Marina Calderone, al Parlamento e alle Regioni. "Aspettavamo dalla Corte costituzionale una sentenza di merito, che non è arrivata e riteniamo che questo sia un fatto grave. Secondo la Corte, il payback sui dispositivi medici è un fondo sociale e costituisce un contributo di solidarietà; questa è un'interpretazione molto distorta - dice Barni all'ANSA - perché il payback avrà conseguenze devastanti sul sistema sanitario stesso che ha bisogno di questi prodotti e servizi per curare i cittadini". Ne parliamo con Nicola Barni, presidente Confindustria Dispositivi Medici.Pnrr, spesi solo 9,4 miliardi ma assegnato l'85% dei fondiIl Pnrr italiano viaggia con il freno a mano tirato, come temono in molti anche al ministero all'Economia guardando ai dati della spesa effettiva? Oppure corre ai ritmi da primato rivendicati a più riprese da Palazzo Chigi? I numeri contenuti nella nuova relazione semestrale sullo stato di avanzamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza, presentati ieri dal ministro Raffaele Fitto in cabina di regia, presente la premier Giorgia Meloni, offrono gli strumenti per una lettura più articolata, che non cancella le preoccupazioni, ma indica qualche elemento incoraggiante in prospettiva. La spesa, in effetti, rimane bassa. Il conteggio aggiornato al 30 giugno la misura in 51,36 miliardi di euro, cioè solo 9,4 miliardi sopra i livelli di fine 2023 (42 miliardi); i 45,6 scritti nella precedente relazione ...
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