• La Giornata Mondiale Contro l’AIDS | Gli Occhi della Storia

  • Dec 1 2022
  • Duración: 15 m
  • Podcast

La Giornata Mondiale Contro l’AIDS | Gli Occhi della Storia  Por  arte de portada

La Giornata Mondiale Contro l’AIDS | Gli Occhi della Storia

  • Resumen

  • A cura di Francesco Massardo Il 1 dicembre di ogni anno si ricorda la Giornata Mondiale Contro l’AIDS, un appuntamento fondamentale per la medicina e per l’intera società. Il motivo è semplice: anche se negli ultimi anni l’attenzione è stata rivolta soprattutto alla pandemia da COVID-19, la diffusione del virus dell’HIV è ancora preoccupante e non deve essere trascurato. L’obiettivo fondamentale di questa giornata mondiale, istituita per la prima volta nel 1988, è la continua sensibilizzazione nei confronti di un’epidemia che ha raggiunto il proprio picco nel 2004, ma che ancora nel 2019 contava ben 690.000 vittime per malattie opportunistiche legate all’AIDS nel mondo. Numeri senz’altro in miglioramento, anche questo è un dato, e che lasciano sperare ma che non possono ancora rappresentare la sconfitta definitiva del virus. Certamente anche l’informazione deve fare la sua parte: ormai assuefatti da mesi di bollettini pandemici, non possiamo dimenticare il triste primato degli 1,1 milioni di decessi registrati nel 2010, l’annus horribilis del virus HIV. Sebbene la diffusione dei farmaci abbia raggiunto altissimi livelli qualitativi, quasi inimmaginabili solo fino a pochi anni fa – e lo stesso si possa dire per la prevenzione – c’è sempre bisogno di mantenere alto il livello di attenzione. La Giornata Mondiale contro l’AIDS serve in fondo proprio a questo: mantenere elevata l’attenzione – tra i più giovani ma non solo – e puntare lo sguardo verso i problemi che riguardano la diffusione del virus nei paesi del Terzo Mondo, dove l’accesso alle cure è ancora troppo difficile. Ma come e quando nasce la Giornata Mondiale Contro l’AIDS? Questo appuntamento è stato istituito come detto nel 1988 e, come chiarisce il sito ufficiale, è stata la prima giornata mondiale dedicata alla salute ad essere stabilita a livello globale. Il suo scopo è quello di unire le persone e mobilitarle per combattere l’HIV in modi differenti. In che modo? Condividendo innanzitutto i principi della prevenzione, le storie di persone che oggi convivono con questa condizione, le opere per ricordare coloro che sono morti per malattie correlate. Il simbolo della Giornata Mondiale Contro l’AIDS è il fiocco rosso incrociato che nasce nel 1991 da un singolo nastro, sinonimo in linea generale della lotta contro l’HIV. Questa giornata deve ricordare a tutti che questa epidemia, anche se ha rallentato notevolmente la propria diffusione ed è più facile da contenere rispetto al passato, è ancora mortale, o comunque impone numeri difficili da gestire per la sanità mondiale. Ecco qualche esempio: 26 milioni di persone al mondo accedono alla terapia antiretrovirale Fino al 2019 circa 38 milioni di individui nel mondo convivevano con una diagnosi di positività al virus dell’HIV. Soltanto nel 2019 sono state diagnosticate 1,7 milioni di nuove infezioni da HIV. Dall’inizio dell’epidemia al 2019, circa 75,7 milioni hanno contratto l’AIDS. Infine un ultimo dato, il più difficile da commentare: dal 1981 (anno in cui per la prima volta venne identificata la nuova patologia), 33 milioni di persone sono morte per malattie opportunistiche legate all’AIDS. Anche per questi dati è giusto portare all’attenzione di tutti l’obbligo di seguire le giuste precauzioni. Altro tema fondamentale è l’importanza di ricordare la presenza quasi endemica del virus nei paesi socio economicamente meno sviluppati. L’Africa è oggi il continente più colpito al mondo da questa epidemia: circa il 60% di tutti i soggetti colpiti dalla malattia vive nel continente a fronte del 12% di popolazione mondiale. La difficile condizione economica presente in molti Stati, unita alla diffidenza culturale presente in molti villaggi rurali riguardo i metodi di protezione dalla malattia (come l’utilizzo del profilattico), porta ancora oggi moltissime persone ad infettarsi e a trasmettere la malattia ai propri figli al momento del parto. L’alta circolazione del virus unito alla diffidenza per l’uso del profilattico ed alle scarse risorse economiche della popolazione (che, di fatto, ha difficoltà a potersi permettere le cure antiretrovirali oggi disponibili) rende il tasso di mortalità per AIDS in Africa il più alto del mondo. La Giornata Mondiale Contro l’AIDS ricorda al pubblico e alle istituzioni che l’HIV non è scomparso. Quindi c’è ancora bisogno di raccogliere fondi, aumentare la consapevolezza e l’attenzione. Non a caso in Italia affrontiamo un problema legato proprio a questo: “Per circa il 35% delle nuove diagnosi di sieropositività all’HIV il successo delle terapie è fortemente compromesso dal ritardo con cui le persone decidono di sottoporsi al test. Sono dati che dimostrano quanto sia ancora impegnativa la battaglia contro il virus dell’HIV, per quanto la ricerca clinica stia andando avanti”. Senza dimenticare che un altro motivo che porta a considerare importante la Giornata ...
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