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  • CHIEDERE e DARE INDICAZIONI STRADALI in Italiano: Cosa fare e cosa dire?
    Aug 1 2024
    Sei in Italia, in una nuova città, non sai come raggiungere la tua destinazione e il tuo telefono è scarico. Che fare? La soluzione più istintiva e più semplice è chiedere aiuto a un passante. Però non è proprio la cosa più semplice da fare! Spesso è difficile capire le indicazioni anche per un madrelingua. Comunque, niente panico! In questo nuovissimo articolo vi indicherò tutte le espressioni per sopravvivere in questa situazione! CHIEDERE INFORMAZIONI STRADALI È bene essere sempre gentili, perciò è sempre meglio cominciare la domanda con formule di saluto e di cortesia come “Buongiorno”, “Salve”, “Mi scusi”, “Scusi il disturbo”… Ecco alcune frasi efficaci: Mi scusi signora/signore. Mi sono perso/a. Mi potrebbe aiutare, per favore? Dov’è… (l’albergo “Tre Nazioni”) ? Salve, mi saprebbe dire dove si trova… (via Vittorio Veneto) ? Scusi, come faccio a raggiungere… (la spiaggia/il supermercato) [da qui]? Per favore, mi sa dire come posso raggiungere… (la stazione ferroviaria) ? Salve, scusi il disturbo: dove si trova… (la stazione della metro) più vicina? Buongiorno. Avrei bisogno di un’informazione. L’autobus… (13) si ferma… (davanti alla stazione dei treni) ? Salve signora/signore, per caso, sa ogni quanti minuti passa… (la navetta per l’aeroporto)? Scusi, a quale fermata devo scendere per raggiungere… (Piazza del Popolo) ? Salve, potrebbe aiutarmi? Dove posso trovare… (la farmacia) più vicina? DARE INDICAZIONI STRADALI Le espressioni più comuni quando si danno indicazioni sono: Vai / Continua / Prosegui dritto Vai / Continua / Prosegui di qua / di là Gira a sinistra / a destra Prendi la prima / seconda / terza… a destra / a sinistra Prendi via… Procedi / Continua / Cammina / Arriva fino a… , poi… È a (due) isolati da qui / un isolato più avanti Torna indietro e… Attraversa la strada / il ponte È troppo lontano per andare a piedi. Ti converrebbe andare… (in metro/in macchina) Prendi l’autobus numero… / la metro… e scendi alla fermata… (X) / alla prima - seconda - terza… fermata Sali / Scendi le scale Dietro l’angolo Dall’altro lato di… / Al lato opposto rispetto a… Supera… Lo trovi alla fine della strada / sulla destra / sulla sinistra Quando si danno indicazioni, è normale utilizzare dei riferimenti facilmente identificabili, come piazze, ponti, stazioni eccetera per far capire dove bisogna fare una determinata azione. In italiano questi riferimenti sono dati con la preposizione “A”: al semaforo… alla piazza… alla fermata della metro/dell’autobus… all’incrocio… alla rotonda… al bar/ristorante… all’angolo… al supermercato… al parcheggio… al parco… alla chiesa… È importante conoscere i nomi delle cose che si possono trovare per strada. Ecco una lista di vocabolario utile: L’autostrada Il corso / Il viale Il vicolo La corsia Il ponte La rotonda / La rotatoria Le strisce pedonali La carreggiata Il parcheggio La fermata I segnali stradali Il vigile urbano Il traffico / L’ora di punta L’area pedonale La tangenziale La via La piazza La riga continua / La riga tratteggiata L’uscita Il marciapiede La multa Il semaforo L’angolo L’incrocio Infine, è importante conoscere avverbi ed espressioni di luogo essenziali: vicino / lontano davanti a / dietro a a fianco di / a lato di / accanto a a destra / a sinistra di dentro / fuori di fronte a tra / fra sopra / sotto lungo verso oltre Ecco alcune frasi unendo tutte le varie alternative appena viste. E dopo vedremo anche un dialogo! Continua dritto fino al semaforo, poi gira a sinistra senza attraversare la strada. Svolta qui a sinistra e prosegui dritto fino al supermercato, poi gira a destra e attraversa il parco. Lo trovi all’uscita del parco sulla sinistra.
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  • Le ESPRESSIONI FISSE più comuni in italiano
    Jul 24 2024
    In questo articolo vedremo delle espressioni particolari, ma molto comuni! Si tratta di espressioni fisse formate spesso da due parole, unite dalla congiunzione E (talvolta con l’aggiunta di qualche preposizione), che rimangono sempre così, invariate. In genere esistono anche in altre lingue, anche se qualche volta l’ordine delle parole è invertito. Espressioni Fisse Italiane Formate da Due Parole Prima di cominciare, una premessa: queste espressioni possono essere formate da qualsiasi parte del discorso, siano esse nomi, avverbi, verbi, aggettivi. ANIMA E CORPO “Completamente”, “totalmente”, “senza limitazioni”: indica impegno e dedizione totali nel fare qualcosa o per raggiungere un determinato scopo. Usata frequentemente con verbi come “darsi”, “buttarsi”… Francesco si è buttato anima e corpo nell’allenamento per mesi e oggi finalmente ha corso la maratona con successo. GIORNO E NOTTE “Sempre, senza una pausa”, “continuamente”, “ininterrottamente”. Il bambino piangeva giorno e notte a causa del mal di denti. ACQUA E SAPONE Usata in riferimento a una persona estremamente semplice e naturale, che non si dà arie ed è proprio così come appare (anche nel senso che non usa trucchi). Daniela è sempre stata una ragazza acqua e sapone, ma da quando ha preso il nuovo lavoro si dà tante arie. SALE E PEPE Indica un colore grigiastro. Usata principalmente in riferimento ai capelli. Alla porta c’è un tipo dai capelli sale e pepe che ti cerca. BOTTA E RISPOSTA Rapido e pungente scambio di domande e risposte oppure di battute in una discussione tra due interlocutori. Quando si parla di politica, le nostre conversazioni diventano sempre dei botta e risposta agguerriti. (IN) BIANCO E NERO “Non a colori”. Usata generalmente per cose visive come foto, film, televisione, documenti… Nel dopoguerra, tutti guardavano la tv in bianco e nero. A STELLE E STRISCE Relativo o tipico degli Stati Uniti, per via della loro bandiera con 13 strisce bianche e rosse rappresentanti le colonie e 50 stelle bianche come il numero degli Stati che compongono il Paese. Ascolto quasi esclusivamente musica a stelle e strisce. GRATTA E VINCI Biglietto di lotteria istantanea con cui è possibile vincere premi prestabiliti e variabili in base ai diversi simboli scoperti dal giocatore grattando sulla superficie con una monetina. In genere il giochino per vincere cambia in base al gratta e vinci scelto. Ho vinto 10 euro con un gratta e vinci! COPIA E INCOLLA Trasferimento di una parte di testo oppure di file da un posto a un altro su pc o altri dispositivi. Usata principalmente in ambito informatico. È stato bocciato perché il suo testo era solo un copia e incolla da vari articoli. TIRA E MOLLA Continuo alternarsi di azioni contrastanti, che finiscono per ritardare la conclusione di qualcosa. Dopo continui tira e molla, hanno preferito lasciarsi piuttosto che continuare con una relazione senza senso. PARI E PATTA Parità nel risultato di qualcosa, come una partita o una discussione. Voi ci avete copiato l’idea e noi vi abbiamo copiato la pubblicità: siamo pari e patta! ANDATA E RITORNO Le due direzioni di un viaggio, sia per andare che per tornare. Usata soprattutto in riferimento ai biglietti di mezzi di trasporto. Conviene sempre comprare andata e ritorno insieme per risparmiare. AVANTI E INDIETRO Andare ripetutamente da un’estremità all’altra di uno stesso percorso. Il trasloco nella nuova casa è stato un avanti e indietro a causa dei tanti scatoloni da trasportare. Ed eccoci arrivati alla fine di questo interessante articolo. Queste espressioni possono essere usate in qualsiasi contesto più o meno formale, in famiglia, tra amici ma anche tra colleghi di lavoro! A proposito di questo argomento, se volete scoprire delle espressioni del Business Italian,
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  • Una Questione di Stile: le Regole Facoltative della Lingua Italiana
    Jul 12 2024
    L’italiano ha tante regole. Ma in questa lezione daremo un’occhiata alle “regole facoltative”, cioè quei casi in cui ci sono due opzioni per dire la stessa cosa, perciò scegliere una invece dell’altra è solo una... questione di stile! Ma il significato rimane lo stesso. Regole flessibili della grammatica italiana Comprendere queste sfumature non solo arricchisce la nostra padronanza della lingua, ma ci consente anche di comunicare in modo più vario e personale. 1 - Ricordarsi vs Ricordare I verbi “ricordarsi” e “ricordare” si possono usare in maniera intercambiabile, ma ci sono delle piccole differenze di utilizzo in alcuni casi. Facciamo un po’ di chiarezza. Il verbo “ricordare” ha due significati: 1 - “avere nella memoria” Con questo significato, può essere usato: - seguito da un oggetto diretto, cosa o persona Ricordo la tua data di nascita / Ricordava il fidanzato della sorella - seguito da un’intera frase, introdotta da DI + infinito, quando il soggetto è lo stesso, o CHE + verbo coniugato, quando il soggetto è diverso Ricordo di essere andata a letto presto ieri sera / Ricordava che Lorenzo lo aveva aiutato Con questo significato, “ricordarsi” funziona nello stesso modo, tranne in un caso: - quando “ricordarsi” è seguito da un oggetto diretto, cosa o persona, può essere usato da solo (proprio come “ricordare”) oppure può anche essere seguito dalla preposizione DI (cosa che non è possibile con “ricordare”). Ricordo la tua data di nascita = Mi ricordo la tua data di nascita = Mi ricordo della tua data di nascita Ricordava il fidanzato della sorella = Si ricordava il fidanzato della sorella = Si ricordava del fidanzato della sorella - quando “ricordarsi” è seguito da una frase, invece, si comporta proprio come “ricordare”. Mi ricordo di essere andata a letto presto ieri sera Si ricordava che Lorenzo lo aveva aiutato Quindi scegliere uno invece dell’altro è una questione di stile? In generale sì. Accademia della Crusca: La forma riflessiva “aumenta il grado di partecipazione del soggetto all’azione o al sentimento espresso dal verbo. La tendenza a usare la variante pronominale si giustifica proprio con questa maggiore componente di affettività”. Quindi è meglio usare la forma riflessiva quando si parla di cose o persone più vicine a noi, con cui abbiamo un legame diretto. Per esempio: Ricordo che Napoleone è morto il 5 maggio 1821. Ricordo i colori della bandiera francese. ma Mi ricordo che ci siamo divertiti un sacco alla festa di Marta. Mi ricordo bene il sorriso che ha fatto quando ha visto il regalo! Ripeto: tendenza, ma non regola rigida. Comunque, “ricordare” ha anche un secondo significato: 2 - “richiamare alla memoria di altri” RICORDARE + oggetto diretto (nome o frase introdotta da DI + infinito / CHE + verbo coniugato) + oggetto indiretto (A + persona) Vediamo degli esempi: Il professore ricorda agli studenti la data dell’esame. Questo profumo mi (= a me) ricorda i pranzi a casa di nonna. Ti (= a te) ricordo che devi andare a prendere Sofia all’aeroporto. Ricorda a Sofia di fare attenzione! In questo caso, il riflessivo non può essere utilizzato. 2 - Dimenticarsi vs Dimenticare / Scordarsi vs Scordare Per queste coppie di verbi vale lo stesso ragionamento fatto per ricordarsi e ricordare. Perciò vediamo solo qualche esempio: Mi sono dimenticata di rispondere alla sua email. Hanno scordato il titolo di quella canzone. Non scordatevi che dovete dare da mangiare al gatto mentre noi siamo via. Hai già dimenticato quello che devi dire durante la riunione? 3 - Futuro vs Presente per parlare al futuro Spesso per parlare del futuro in italiano si utilizza il tempo presente. Si capisce che si sta parlando di un’azione futura sia grazie al contesto sia grazie a indicatori temporali spesso presenti prima o dopo il verbo (domani,
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  • ESPRESSIONI per DESCRIVERE le RELAZIONI INTERPERSONALI
    Jul 2 2024
    Abbiamo tante relazioni con le persone: il nostro partner, la nostra famiglia, i nostri colleghi, i nostri amici. Spesso, nelle conversazioni, abbiamo bisogno di descrivere il rapporto che abbiamo con queste persone. Perciò, in questa lezione vedremo proprio tutte le espressioni italiane utili a descrivere le relazioni interpersonali, siano esse positive o negative. Parlare delle RELAZIONI con gli ALTRI in italiano COMINCIARE CON IL PIEDE SBAGLIATO Iniziare qualcosa (un’attività o una relazione) con una mossa sbagliata o un errore, che può compromettere tutto il percorso, la relazione o il raggiungimento dell’obiettivo finale. Esempio: Abbiamo cominciato con il piede sbagliato: ti prego di accettare questi fiori e di metterci una pietra sopra, affinché possiamo ricominciare da zero senza rancori! INCONTRARSI A METÀ STRADA / VENIRSI INCONTRO Raggiungere un compromesso in una relazione, trovare un accordo che vada bene per entrambe le parti. Esempio: Abbiamo discusso per ore perché le nostre idee erano in contrasto, però alla fine ci siamo incontrati a metà strada e abbiamo trovato una soluzione più o meno soddisfacente. DARE (QUALCUNO) IN PASTO AI LUPI Abbandonare qualcuno in una situazione pericolosa, senza alcuna protezione o difesa, con la possibilità di essere attaccato e fare una brutta fine. Esempio: Avevate combinato quel casino insieme, ma hai preferito dare in pasto ai lupi soltanto lui, dichiarandoti innocente. Sei un pessimo amico! FARE COPPIA FISSA 1 - Avere una relazione amorosa stabile con qualcuno. 2 - Stare sempre insieme a qualcuno (pur non essendo legati sentimentalmente): farsi vedere sempre insieme o passare tanto tempo insieme (due colleghi a lavoro o due persone o in un gruppo di amici). Esempio: Marco e Giulia ormai fanno coppia fissa: li vedo sempre insieme! Ma è vero che qualche mese fa non si sopportavano? METTERSI CON (QUALCUNO) Iniziare una relazione stabile con qualcuno. Esempio: Loredana si è messa con lui perché le piaceva la sua personalità. ESSERE COME CANE E GATTO Siccome cane e gatto sono da sempre visti come acerrimi nemici, questa espressione significa essere due persone che sono troppo diverse tra loro, che perciò non vanno per niente d’accordo e litigano continuamente. Esempio: Da piccoli, Luigi e suo fratello erano come cane e gatto e ne hanno combinate di tutti i colori, ma oggi sono inseparabili! AVERE UNA SPALLA SU CUI PIANGERE Poter contare su quella persona ogni volta che si ha il bisogno di sfogarsi o di trovare conforto e consolazione in qualcuno. Esempio: Ti senti bene? Puoi raccontarmi cosa ti turba! Lo sai che con me avrai sempre una spalla su cui piangere! ESSERE IL BASTONE DELLA VECCHIAIA Questa frase è molto usata dagli anziani che si rivolgono ai più giovani, soprattutto se legati dal vincolo familiare (es. nonni e nipoti). Dare sostegno o conforto a un anziano (in genere riferita a una persona più giovane). Esempio: Il direttore ha lasciato l’eredità della sua azienda al nipote più piccolo, che è stato il suo bastone della vecchiaia fino alla fine. CONOSCERE I PROPRI POLLI Conoscere bene il carattere e le abitudini di una persona (o più persone), tanto da poterne prevedere il comportamento in determinate circostanze. Solitamente usata tra persone che si conoscono molto bene e hanno un forte legame, poiché implica una conoscenza approfondita del carattere di una persona, e addirittura si può prevederne il comportamento in determinate circostanze. Si usa il riferimento del “pollo” perché viene considerato un animale molto semplice, non sofisticato, che agisce in modo piuttosto prevedibile. Esempio: È inutile che cerchi di prendermi in giro… Conosco i miei polli! Lo so che sei stato tu a rompere il vaso perché sei sempre distratto! ALZARE DEI MURI
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  • 5 POESIE ITALIANE che non puoi perderti
    Jun 28 2024
    In questo articolo vedremo 5 POESIE ITALIANE che tutti devono conoscere e leggere almeno una volta nella vita! 5 GEMME della POESIA ITALIANA: Versi da Non Perdere Prima poesia Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale di Eugenio Montale (1967) Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scalee ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.Il mio dura tuttora, né più mi occorronole coincidenze, le prenotazioni,le trappole, gli scorni di chi credeche la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccionon già perché con quattr'occhi forse si vede di più.Con te le ho scese perché sapevo che di noi duele sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,erano le tue. È una delle 28 che Montale ha dedicato alla moglie Drusilla dopo la sua morte. Nella poesia ricorda la compagna attraverso immagini di intimità quotidiana, come l’atto di porgerle il braccio per scendere le scale. Era un gesto semplice che ora gli manca. Lui guidava per le scale, lei lo guidava nella vita. Grazie a lei, ha imparato a non temere più gli affanni, le preoccupazioni e i mille impegni di tutti i giorni, che ha capito essere soltanto “trappole”, e a vedere oltre le apparenze. La donna era perciò la vera musa ispiratrice dell’autore, che ora si sente vuoto, smarrito e disorientato. Seconda poesia Amami di Alda Merini Amamifinchè sentirai il caloredi una fiamma tremulache sempre arde,difendendosi dai venti di scogliera.Sono un pensieroche non vuole mailegare le tue manilibere nel mondo,anche se vorreiche fossero solo mie.Amamiora che non ho paroleper farti innamoraredei miei silenzipieni di gioia,che non potrai vedere.Amami ancora,saranno solo gli occhia dirti la mia passionee le mie labbra,a raccontarticose difficili da dire.Saremo noi,un giorno forsead abbracciare solo i profumidei nostri corpisenza paurache l’assenza diventi una cosa vera. In questa poesia, l'autrice riesce a cogliere e trasmettere l'essenza dell'amore in tutta la sua complessità, come una forza che brucia (fuoco) e nutre (acqua) allo stesso tempo. Nei versi chiede di essere accettata e compresa nella sua interezza. L’amore, secondo la Merini, è totalizzante: un'esperienza tormentata e inebriante, che lei ci invita a vivere con passione, nonostante le ferite che può provocarci. "Amami" è una poesia toccante e lascia un'impronta forte nel cuore del lettore. È un invito a rischiare di amare, a immergersi nelle acque incerte di questo sentimento e a lasciarsi avvolgere dal suo fuoco bruciante. In definitiva, "Amami" è una poesia che ci ricorda che l'amore, con tutta la sua intensità e le sue contraddizioni, è uno dei sentimenti più potenti che possiamo sperimentare come esseri umani, perciò dobbiamo viverlo appieno, con tutte le sue sfumature, e non dobbiamo temere di aprirci completamente a ciò che esso ci può offrire. Terza poesia L’infinito di Giacomo Leopardi (1819) Sempre caro mi fu quest'ermo colle,e questa siepe, che da tanta partedell'ultimo orizzonte il guardo esclude.Ma sedendo e mirando, interminatispazi di là da quella, e sovrumanisilenzi, e profondissima quieteio nel pensier mi fingo, ove per pocoil cor non si spaura. E come il ventoodo stormir tra queste piante, io quelloinfinito silenzio a questa vocevo comparando: e mi sovvien l'eterno,e le morte stagioni, e la presentee viva, e il suon di lei. Così tra questaimmensità s'annega il pensier mio:e il naufragar m'è dolce in questo mare. Nella poesia, il poeta riflette sulle sensazioni e sui sentimenti che prova ammirando il panorama dall’alto di una montagna. Non vede l’intero orizzonte perché gran parte di esso è nascosta da una siepe. Eppure, proprio questo ostacolo visivo scatena la sua fantasia. Si immagina spazi sconfinati, dove regnano pace e silenzio, tanto che questi pensieri quasi lo spaventano. Avverte la suprema bellezza e grandezza,
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    13 m
  • DUBBI con la FORMA di CORTESIA
    Jun 4 2024
    Quante volte vi è capitato di essere in Italia e voler parlare con qualcuno ma di fermarvi perché avevate paura di utilizzare la tanto temuta… FORMA DI CORTESIA? Lei, la, voi… Facciamo chiarezza una volta per tutte sui 5 dubbi che tutti gli stranieri hanno a proposito di questo argomento! La FORMA DI CORTESIA in italiano e i suoi usi Il pronome di cortesia italiano è solo ed esclusivamente Lei (e non Voi). Il Voi era usato durante il Fascismo, ma ora non più. Potrebbe capitarvi ancora di sentirlo un po’ nel Sud dell’Italia, ma solo tra persone di una certa età, come retaggio del passato. 1. Quando devo usare la forma di cortesia in Italia e quando posso evitarla? In Italia, le persone usano il modo informale (TU) con la famiglia, gli amici, i colleghi, i più giovani e quando in generale vogliono creare un’atmosfera amichevole. La forma di cortesia (LEI), invece, è utilizzata in contesti più formali, soprattutto in determinate circostanze: con persone di riguardo (un medico, un avvocato, un presidente, un capo, un professore…) in luoghi pubblici, con il personale (come negozi, alberghi, ristoranti, banche e simili) con persone più grandi che non si conosce bene con sconosciuti, soprattutto se più grandi (per esempio su un treno, o qualcuno in un ristorante a un tavolo a fianco…) Se si vuole passare dal Lei al tu, basta chiedere! Dicendo cose come: Può darmi del TU! Non c’è problema! Posso darle del TU? Possiamo darci del TU se vuole/se non le dispiace! Gli italiani saranno pazienti con voi anche se sbagliate a utilizzare la forma di cortesia o se ve la dimenticate completamente? Ovviamente sì! Ma se la usate, farete certamente più bella figura e aumenterà la vostra autostima! Quindi, perché non provarci? 2. Devo usare sempre il pronome di LEI espresso oppure non serve? Per esempio, se voglio far passare prima qualcuno, devo dire “Vada!” oppure “Vada Lei”? Molto spesso, come accade per tutti gli altri pronomi personali soggetto (io, tu, noi…), lo si può non mettere e lasciare sottinteso. Non si rischia così di confonderlo con “lei” pronome femminile di 3 persona singolare? No. Perché dal contesto è chiaro se stiamo parlando di una terza persona non presente o se invece stiamo parlando direttamente alla persona in questione in un contesto formale. Perciò, diremo direttamente al nostro interlocutore cose come: Salve signora Facchetti, come sta? Prego, vada pure! Dottor Rossi, cosa mi suggerisce di fare per le mie continue emicranie? Possiamo esplicitare il pronome Lei solo quando abbiamo bisogno di far risaltare il soggetto, di dare più enfasi o di fare un confronto con qualcun altro. La ringrazio per avermi chiamato. Io sto bene, e Lei come sta? Io credo che potremmo firmare questo accordo entro la fine del mese. Che ne pensa Lei? 3. LA o LEI? (La scrivo o Le scrivo? La vedo o Le vedo? La do o Le do?) Se LEI è il pronome soggetto di cortesia, i pronomi oggetto da utilizzare nella forma di cortesia sono due: LA o LE. Questi creano molta confusione tra gli stranieri. Ma come fare per capire quando usare uno e quando l’altro? In realtà è molto semplice. Vediamo questi due esempi: Cara signora Bianchi, Le racconto come sono andati i fatti. Cara signora Bianchi, La ringrazio per il pensiero gentile. Perché ho usato LE in una frase e LA nell’altra? Perché dipende dal verbo! Se il verbo è transitivo, cioè regge un complemento oggetto diretto, dovremo usare La, che è il pronome oggetto diretto di cortesia. Se invece il verbo regge un complemento indiretto, dovremo usare Le, che è il pronome indiretto di cortesia. Ho usato Le con raccontare perché è sempre “raccontare A qualcuno”. Ho usato La con ringraziare perché è sempre “ringraziare qualcuno”. Vediamo un altro paio di esempi: Posso offrirle un caffè, signor Calmi? Vorrei salutarla se fosse possibile, signor Milo.
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    13 m
  • ALTERNATIVE a “CHE NOIA!” per non essere “noiosi”!
    May 13 2024
    Cosa dire su una situazione, una persona o un evento particolarmente noiosi e monotoni? Certamente potete dire *sbadigliando* “Che noia!” o “È noioso!”. Ma ci sono molte altre alternative da scoprire insieme! 15 modi diversi per dire "CHE NOIA! / È NOIOSO!" Questa lista di alternative è molto utile, così che anche voi eviterete di essere monotoni quando parlate in italiano e nessuno vi sbadiglierà in faccia! 1 - CHE BARBA! È equivalente a “Che noia!”, perciò lo si può usare sia in riferimento a un evento che a una persona o una situazione. Questa espressione è informale ed è diventata famosa in tutta Italia grazie alla comica Sandra Mondaini, che la usava in uno dei suoi siparietti comici assieme a suo marito Raimondo Vianello. 2 - CHE SECCATURA! / CHE SCOCCIATURA! Sono equivalenti a “Che noia!”. Ci sono anche altre due espressioni simili, più informali e volgari: Che palle! Che rottura (di palle/di scatole!) 3 - CHE LAGNA! Si usa in riferimento a: una persona fastidiosa e appiccicosa un discorso noioso e lunghissimo musica monotona e fiacca, banale 4 - È MONOTONO Questo aggettivo si può usare in riferimento a: cose o situazioni banali o che si ripetono a intervalli regolari sempre nello stesso modo e che non cambiano mai persone noiose nel senso che fanno o dicono sempre le stesse cose 5 - È POCO INTERESSANTE / È POCO STIMOLANTE Qualcosa è “interessante/stimolante” se suscita in noi sentimenti come curiosità, attenzione. Se lo è “poco”, allora è noioso. 6 - È FIACCO Usato in riferimento a cose, eventi, situazioni, significa che sono piatti, banali. Non si può usare invece, con questo significato, per le persone. In riferimento a una persona, “fiacco” assume il significato di “senza energia”, “debole", "spossato”. 7 - È TEDIOSO Sinonimo, molto formale, di “noioso”. 8 - È SOPORIFERO Significa “che provoca o facilita il sonno”. Viene dalla parola “sopore”, che indica uno stato fisiologico simile al sonno ma con perdita solo parziale della coscienza. 9 - È STUCCHEVOLE In riferimento al cibo, significa “che riempie tanto facilmente da risultare nauseante”. In riferimento a situazioni, cose o persone significa che sono troppo sentimentali e sdolcinate, tanto da risultare fastidiose e, appunto, noiose. 10 - FA VENIRE IL LATTE ALLE GINOCCHIA L’intera espressione significa “è noioso”. Ma perché? Cosa c’entra il latte e cosa c’entrano le ginocchia? Deriva dall'antica tecnica di mungitura delle mucche, quella svolta a mano. In pratica, chi deve mungere a mano la mucca, si siede solitamente accanto e mette un secchio sotto alle mammelle. Si tratta, però, di una pratica faticosa, sicuramente noiosa, molto lunga, considerando che il latte deve arrivare fino al livello delle ginocchia. 11 - MI STA STUFANDO / MI HA STUFATO (seccato/scocciato) I verbi “stufare”, “seccare” e “scocciare” sono tutti sinonimi di “annoiare”. Perciò si possono usare tutti come sinonimi di “annoiare”. Se una cosa (o una persona) ci annoia, allora anche ci stufa, ci secca, ci scoccia. 12 - UFFA! Interiezione che si usa quando una situazione arreca fastidio e impazienza (spesso prima o dopo aver sbuffato). 13 - FA VENIRE LA BARBA! È un modo di dire che descrive una situazione o un’attività talmente tanto lunga e noiosa che porta alla (ri)crescita della barba. 14 - FA VENIRE L'UGGIA! L’uggia è una sensazione provocata dalla noia, con particolare sfumatura di malumore e irrequietezza. 15 - NON SAPERE DOVE FARE L'UOVO Indica noia nel senso di non sapere cosa fare, e perciò essere irrequieti e incapaci di rimanere fermi in un posto. Eccoci qui, alla fine di questa lezione. Siamo sicuri che non vi siete annoiati, ma... conoscevate già tutte queste espressioni? Se siete interessati a continuare ad imparare nuovo vocabolario italiano,
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    15 m
  • COME TIRARE SU IL MORALE di qualcuno in italiano
    May 9 2024
    Vi è mai capitato di non saper cosa dire, soprattutto in una lingua straniera, quando c'è qualcuno che piange o che è scoraggiato, per incoraggiarlo e per tirargli su il morale? In questo nuovo articolo scopriremo quali espressioni utilizzare, affinché possiate non solo essere l'aiuto perfetto per il vostro amico, ma anche avere un italiano perfetto in quelle situazioni. Espressioni Italiane per Incoraggiare Qualcuno 1. QUANDO SI CHIUDE UNA PORTA SI APRE UN PORTONE Anche se qualcosa di negativo o spiacevole succede, non bisogna perdere la speranza e abbattersi perché presto la vita riserverà una nuova occasione, magari più grande. 2. AL MOMENTO DEL BISOGNO / NELLE SVENTURE SI CONOSCE L'AMICO Solo in un momento di necessità e bisogno si comprende realmente la vera amicizia: chi ti vuole veramente bene rimarrà al tuo fianco e ti sosterrà, facendo di tutto per aiutarti. Chi non era realmente interessato a te, si allontanerà. Può essere usata come incoraggiamento e sottolineare che noi, per quella persona lì, ci saremo sempre perché siamo veri amici. 3. ANNO NUOVO, VITA NUOVA Questo proverbio andrebbe usato solo nelle ultime settimane dell’anno vecchio e/o nelle prime dell’anno nuovo… per ovvie ragioni. Se a qualcuno succede qualcosa di brutto alla fine dell’anno o proprio all’inizio dell’anno nuovo, gli si può ricordare che un anno è lungo, perciò c’è tutto il tempo per cambiare radicalmente la sua vita per il meglio. 4. FINCHÈ C'È VITA C'È SPERANZA Nessun problema o sfida è insuperabile se si è vivi. Se si ha la vita (e la salute) allora c’è anche la speranza che tutto si possa affrontare e risolvere. 5. IL TEMPO GUARISCE TUTTI I MALI Proverbio utilizzato per rincuorare qualcuno che è in preda a una situazione spiacevole. Ci siamo passati tutti no? Quando viviamo una situazione o un periodo spiacevole, tendiamo a vedere tutto negativo e a pensare che non ne usciremo mai. Però poi il tempo passa, per tutti e per tutto, e prima o poi cominciamo a sentirci meglio e a lasciarci le cose negative alle spalle. Ecco, questo è quello che vogliamo comunicare quando usiamo questo proverbio. Cerchiamo di rassicurare l’altra persona. Con il passare del tempo tutto il negativo sarà spazzato via e si ritorneranno a vivere situazioni positive. 6. L'UNIONE FA LA FORZA Questa è veramente una bella espressione: da soli non si può davvero arrivare molto lontano, ma per raggiungere grandi risultati bisogna circondarsi di persone fidate e insieme lavorare verso quegli obiettivi, che saranno così raggiunti prima e meglio. La si può usare sia per offrire il proprio aiuto a qualcuno che è in difficoltà con quello che deve fare, sia per incoraggiare qualcuno e ricordargli che non deve affrontare le cose spiacevoli da solo, ma che ha noi e magari anche altre persone care, amici e famiglia su cui poter contare in qualsiasi caso per poter superare qualsiasi cosa. 7. VEDRAI, ANDRÀ TUTTO BENE! Per rassicurare qualcuno in un momento di paura o incertezza: tutto si risolverà, forse ci vorrà un po’ di tempo, ma prima o poi tutto andrà al proprio posto. 8. NON TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO Espressione informale utilizzata per rassicurare qualcuno che si sente un po’ giù di morale perché le cose non gli sono andate come aveva sperato o previsto. Nella vita c’è sempre qualcosa che non andrà come vogliamo noi, ma non per questo dobbiamo abbatterci, anzi dobbiamo continuare a lottare e a impegnarci affinché nel futuro possiamo raggiungere il risultato sperato. 9. SBAGLIANDO S'IMPARA Per ricordare a qualcuno che ha commesso un errore che gli errori fanno parte della natura umana e che solo così possiamo progredire e migliorarci, evitando di ripeterli in futuro. 10. NULLA È IMPOSSIBILE Qualcuno ha paura di affrontare o fare qualcosa? Qualsiasi cosa può essere superata se affrontata nel modo giusto e con la giusta mentalità e il ...
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