• Pillole di Finanza

  • May 15 2024
  • Duración: 30 m
  • Podcast

  • Resumen

  • Oggi in studio con Michele Dicorato abbiamo parlato di internazionalizzazione



    Internazionalizzarsi, per un'impresa, equivale a divenire "internazionale", quindi a intrecciare rapporti con imprese, consumatori e istituzioni operanti sui mercati esteri.

    L'internazionalizzazione è il processo di adattamento di una impresa, un prodotto, un marchio pensato e progettato per un mercato o per altri mercati o ambienti internazionali. È l'adattamento per un potenziale utilizzo al di fuori del proprio mercato o ambiente, è un processo di apertura e di espansione al di fuori del proprio mercato nazionale.

    Il processo di internazionalizzazione include: vendere i propri prodotti all’estero, aprire una sede in un altro Paese, stringere partnership con aziende internazionali, trovare fornitori in altre Nazioni.

    Le motivazioni sono, non solo consolidare a livello globale il posizionamento aziendale, ma anche la possibilità di poter sostenere costi inferiori rispetto ai concorrenti e di mettere a profitto il proprio prodotto anche sui mercati esteri.

    Il successo dipenderà dal grado di preparazione preliminare, dal mindset aziendale, dalla capacità di adattamento, ricordando che internazionalizzazione non fa rima con improvvisazione, dalle competenze, dalla solidità finanziaria, dall’aver ben delineato vision e mission e dagli strumenti a disposizione per raggiungere i propri obiettivi.

    Gli obiettivi dell’internazionalizzazione sono: aumentare i ricavi, ampliando i confini geografici, espandersi verso nuovi mercati, accedere alle risorse locali.

    Come si sceglie il mercato in cui entrare? La scelta del mercato è influenzata da alcuni fattori, come l’atteggiamento competitivo dell’azienda: se si è alla prima esperienza di internazionalizzazione sarà opportuno scegliere mercati molto simili a quello di provenienza sia per lingua che per cultura e che presentino bassi rischi; diversamente, se l’impresa è già ben avviata all’internazionalizzazione, potrà osare nei confronti di mercati a più altro rischio.

    Vanno analizzate inoltre le caratteristiche dell’industria e del mercato, il potenziale di mercato: ossia analisi dimensioni correnti e tendenza di crescita, stili di vita prevalenti, grado di urbanizzazione, sensibilità al prezzo dei consumatori; la natura dell’ambiente, ossia analisi della struttura del settore, delle strategie adottate dai competitor, qualità e costo di manodopera e infrastrutture.

    L’internazionalizzazione può portare svariati vantaggi all’imprenditore, quali: l’aumento del fatturato e del volume d’affari, aumento dei profitti e della competitività, riduzione della contribuzione, possibilità di accostarsi a esperienze e idee innovative venendo a contatto con realtà e culture diverse, diversificazione del rischio: con l’esportazione l’azienda ridurrà la dipendenza da un unico mercato e potrà affrontare serenamente anche i periodi di recessione o crisi.

    Il processo di internazionalizzazione non è così semplice come può sembrare; non è sufficiente aprire un e-commerce multilingua, ma occorrerà svolgere accurate ricerche di mercato e un’analisi specifica per il settore di interesse che indichi informazioni riguardanti la tipologia di consumatori, i concorrenti, l’attività dei competitor locali, le dimensioni, le caratteristiche e il funzionamento del mercato estero, le caratteristiche della produzione già esistente sul mercato e i canali distributivi, le fiere di settore, l’analisi delle problematiche fiscali, legali e doganali e le normative locali in tema di certificazione, tecnico-sanitarie e le regolamentazioni locali per le etichette.

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