• Potsdam, arcadia Prussiana

  • Jun 25 2024
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Potsdam, arcadia Prussiana  Por  arte de portada

Potsdam, arcadia Prussiana

  • Resumen

  • Per 375 anni vennero spostate pietre, eletti capomastri e consultati architetti. Per 375 anni occhi si sono ristretti alla luce di candele, hanno analizzato progetti e sono stati poi stropicciati, stanchi, messi a riposo fino all’alba seguente. Per 375 anni, la dinastia degli Hohenzollern ha costruito nella regione del Brandeburgo, e io, Potsdam, sono stata scelta come loro residenza, per questo mi diletto nel conservare i loro capolavori più riusciti: il giardino Siciliano e quello Nordico, l’Orangerie, il grande parco Sanssouci e l’omonimo Palazzo. Tra i miei preferiti, poi, a sud-ovest, lo scrigno neoclassico del Palazzo Charlottenhof, decorato da aiuole, colonnati, fontane e statue dallo sguardo materno. Costruito come maniero barocco, fu regalato a Federico Guglielmo IV dal padre , per il Natale del 1825; egli aveva una visione, ereditata dal bisnonno Federico il Grande, ispirata all’Italia, alla vegetazione mediterranea e allo sfarzo dell’Impero Romano. Si riunì con l’architetto Schinkel e il progettista di giardini Lenné, sei occhi stretti intorno al progetto, e una volta terminato, dopo mille modifiche e aggiunte e cancellature, il via libera: “Ora potete costruire”, disse il sovrano. Prese vita un palazzo pregno di nuova antichità, dove gli androni riprendevano le visioni dei grandi scavi di Pompei ed Ercolano, dove le abitazioni dei facoltosi servirono da ispirazione, come la magnifica Villa Albani di Roma, e che vennero poi circondate da un verde lussureggiante, fatto di geometrie, specchi d’acqua e archi velati di rampicanti. Il fulcro architettonico di quella che verrà poi definita l’Arcadia Prussiana, il complesso di costruzioni e parchi rinominata in onore dell’antica regione greca. Mai avrei pensato poi, che proprio io, Potsdam, avrei avuto il privilegio di vedere delle terme romane! Ma riuscirono, o meglio, Federico Guglielmo IV ci riuscì, a portarle qui da me. Disegnò lui stesso gli schizzi e li fornì a Schinkel, che diede il via alle costruzioni. Pittoresche, controparte del più austero palazzo di Charlottenhof, terme modellate sulle case di campagna italiane del XV secolo. Erme di Dioniso, frammenti di colonne pompeiane, l’antico sarcofago del centauro e decorazioni vegetali lussureggianti, pergolati coperti di viti e tetti a falde piane. Un tripudio creativo che giocava intorno alla storia. Intervista Dott.ssa Franziska Windt: "Fece trasformare la casa del giardiniere sulla riva di un laghetto vicino Charlottenhof in un complesso che doveva ricordare le terme romane. Il complesso ha poco in comune con le terme romane ma i singoli elementi creano comunque un’impressione italiana antica. L’architettura delle terme è solo uno scenario, dietro una sala porticata, comprende un atrio, un impluvium aperto, alto, un caldarium; le pareti sono dipinte in rosso pompeiano e con paesaggi di fantasia meridionale che ricordano il golfo di Napoli. Il pavimento è decorato con copie dei mosaici della casa del fauno di Pompei, e anche il caldarium è decorato con un pavimento piastrellato che cita il famoso mosaico che raffigura la vittoria di Alessandro Magno a Issus nel 333 a.C." E là vicino, poi, poco più a nord, oltre il lago Jungfernsee, la chiesa di Sacrow, chiamata anche del Redentore, che, come una nave, sembra tutt’oggi rimanere ancorata sulla lingua di terra dell’Havel; l’abside che si spinge nel lago come una prua, la facciata di mattoni gialli alternati a strisce di piastrelle azzurre, la grazia e la leggerezza donatagli dal colonnato aperto sui lati. Una chiesa che ricorda quella di Santa Maria in Trastevere, risalente al XII secolo. E questo non era l’edificio preferito del sovrano, l’aveva ammesso. “Cara Potsdam,” mi diceva, “il mio palazzo unirà visioni e radici”. Capii solo dopo, quando lo creò, proprio lì vicino. Il Belvedere di Pfingst berg, con logge che imitano Villa Farnesina, a Trastevere, e torri illuminate dal crepuscolo che, attraverso la luce filtrata da poche nuvole, rendono omaggio alla grande Villa Medici. Intervista Dott.ssa Franziska Windt: "Era intenzione, per esempio, di Federico II di creare una cultura che educasse il popolo. Aveva l’idea della dominanza della ragione, dello sviluppo della ragione, e lui sperava che anche l’arte aiutasse a educare verso la bellezza, educare anche l’emozione, ma in un modo ragionevole, non di passioni." 375 anni, quelli della sua dinastia, gli Hohenzollern, che rivoluzionarono idee e architetture e desideri, lasciando dietro di sé decine di palazzi, castelli e parchi tutt’ora curati, dove i molti occhi stanchi possono ora riposare, sotto la gratitudine di quelli che oggi possono godersi questi patrimoni. Intervista a Dott.ssa Franziska Windt, esperta di dipinti della scuola romantica. Potsdam e Sanssouci si trovano all'interno dell'ITINERARIO ATTIVO presente sul sito ufficiale dell'ente turistico tedesco. Consultalo per idee di viaggio alla scoperta dei siti ...
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