• Ruhr - Essen, tra cristalli segreti e città proibite

  • Jun 25 2024
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Ruhr - Essen, tra cristalli segreti e città proibite  Por  arte de portada

Ruhr - Essen, tra cristalli segreti e città proibite

  • Resumen

  • Pare che io sia sempre stata una città in grado di custodire. La voce si sparse in fretta. Quando l’imperatrice di Bisanzio venne qui da me, a Essen, promessa sposa di Ottone II di Sassonia, portò con sé un cristallo di rocca, violetto, sorvegliato a vista da guardie alte e more, la pelle color sabbia. Lo consegnò alla nipote, la badessa Teofano, a capo del convento femminile, le si avvicinò e la strinse, sussurrandole qualcosa all’orecchio che nessuno dei presenti capì, e in seguito se ne andò. La pietra finì nella croce della badessa, e ancora oggi è custodita qui, in quello che si è poi trasformato nel duomo di Essen, dove nel tempo si sono aggiunti la Madonna Dorata, il candelabro a sette braccia dell’anno 1000 e una delle collezioni orafe più antiche al mondo. Una qualsiasi fedele, oggi, uscendo dal portone, potrebbe girare a sinistra e trovarsi davanti le figure del carillon Glockenspiel, sopra la gioielleria Pletzsch, che da cent’anni spuntano ogni ora, precise; passerebbe poi davanti all’ottocentesco Grillo-Theater e al più grande, e forse tra i più bei cinema della Germania, il Lichtburg con i suoi 1250 posti a sedere. Vicino alla famosa Piazza del Mercato, che si raggiunge però uscendo dal duomo sulla destra, questa persona potrebbe ammirare la statua di un signore benvestito, la mano sul fianco, una barba lunga ma curata, un’aria da filosofo settecentesco e lo sguardo che non perdona. Alfred Krupp, effettivamente, era una persona molto decisa, ma proprio questa sua caparbietà permise al magnate di costruire quell'impero industriale, e di rendere me, Essen, la capitale dell’acciaio per oltre un secolo. Invidioso delle residenze inglesi, decise di poter fare di meglio. Sulle sponde del lago Baldeneysee, nella seconda metà dell’Ottocento, fece costruire Villa Hügel, 269 stanze, più di 8000 metri quadri di superficie e, quotidianamente, un personale composto da più di 600 persone. Una costruzione che nel tempo si è trasformata in una testimonianza contemporanea della cultura industriale della Ruhr; e proprio qui, nacque un seme, a metà del secolo scorso, che si sarebbe poi rivelato essenziale qualche decennio dopo. Quella che all’inizio era un’ordinaria mostra di eleganti prodotti industriali tra i saloni della villa, negli anni si sviluppò in qualcosa di più grande, qualcosa che andò a riempire il buco lasciato dalla fine dell’era industriale. Ma un attimo, con ordine. Prima, in realtà, bisognerebbe capire dove ha preso forma questo seme, perché i luoghi possono cambiare, certo, ma i solchi rimangono in vista. Era chiamata “la città proibita”, Zollverein, la più grande e bella miniera di carbone al mondo, con 12 pozzi costruiti in rapida successione da quel magnate là, quello caparbio, che passava più tempo qui che nella sua villa. Da me, a Essen, la miniera si era guadagnata quel nome perché nessuno poteva entrarvi, a meno che non fossero operai o tecnici, e che erano comunque tanti, 8000 o giù di lì, se non ricordo male. Poi tutto cambiò, la città proibita chiuse e tutto rimase abbandonato per qualche anno; questo fino a che non arrivarono le radici di quel seme a recuperare lo spazio, vi inserirono parchi, arte, design, insomma, tutto nuovo, tutto bello, tutto vivo, ancora. Nell’ex fornace, oggi, si trova il Red Dot Design Museum, frutto della penna del minimalista Norman Foster, che disegnò la casa di quella che è diventata la più grande mostra di design al mondo. Arte che si trova anche nell’altro grande museo, quello di Folkwang, casa di vari Monet, Cezanne, Rodin, Chagall e molti altri grandi artisti; un museo raggiungibile anche grazie ai vari percorsi di trekking urbanistico che si snodano tra parchi naturali, laghi artificiali, canali e vecchie industrie. Anche qui, la voce si sparge in fretta, le persone vengono e si affidano a me, Essen, alcune portano pietre preziose da luoghi lontani, altre grandi novità o semi rivoluzionari, e io custodisco, mi adatto, forte di uno spirito d’acciaio che non può essere abbattuto. La Ruhr si trova all'interno dell'ITINERARIO CULTURALE INDUSTRIALE presente sul sito ufficiale dell'ente turistico tedesco. Consultalo per idee di viaggio alla scoperta dei siti UNESCO della Germania.
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