Episodios

  • Emergency, l'Afghanistan e l’Intelligenza Artificiale
    Sep 5 2024

    In Dari, una delle lingue ufficiali dell'Afghanistan, AMANAT significa "custodia" o “fiducia”. Ma è anche il nome di un progetto di Emergency, che proprio in Afghanistan ha iniziato a sperimentare l’applicazione dell'Intelligenza Artificiale alle cartelle cliniche (rese disponibili in forma digitale negli ultimi anni) dei pazienti ammessi negli ospedali dell’organizzazione umanitaria. L’obiettivo è che milioni di cartelle cliniche di milioni di pazienti, compilate a mano in condizioni spesso precarie in oltre 20 anni di attività, possano finalmente parlare, raccontando la realtà della guerra in modo ancora più preciso. Ce ne parla Emanuele Macario, Direttore IT di Emergency.

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  • Sicurezza passiva: cos’è e perché è (tornata) di moda
    Sep 4 2024

    I test eseguiti in Cina sul primo reattore nucleare commerciale a letto di sfere - un particolare tipo di reattore di terza generazione avanzata - dimostrano che nemmeno nel peggiore dei casi può verificarsi il più devastante scenario di incidente (il meltdown). Questo segna definitivamente il ritorno dell’industria nucleare al concetto di sicurezza passiva. Anche se può sembrare sorprendente, è possibile realizzare reattori nucleari in cui i meccanismi di salvaguardia che impediscono il verificarsi di incidenti sono affidati a fenomeni naturali, come per esempio la circolazione naturale dei fluidi caldi: fenomeni spontanei che non dipendono quindi dall’attivazione di meccanismi attivi, come pompe o valvole. Concetti noti sin dagli albori dell’industria nucleare che tuttavia, storicamente, è andata nella direzione opposta. Una tendenza che si è ormai quasi del tutto invertita nei nuovi design di reattore nucleare. Ne parliamo con Marco Ricotti, professore di Ingegneria Nucleare al Politecnico di Milano.

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  • Testato con successo il primo reattore nucleare commerciale a prova di meltdown
    Sep 3 2024

    Lo scenario più catastrofico che può verificarsi in caso di incidente nucleare è il meltdown, cioè la liquefazione del combustibile a causa della perdita di controllo del reattore, come è accaduto negli incidenti di Chernobyl e Fukushima. Siamo nello Shandong, una delle più popolose province della Cina, affacciata sul Mar Giallo, ed è lì che nei mesi scorsi nel primo rettore commerciale a letto di sfere - un design concepito negli anni ‘60 del ‘900, ma messo a terra solo ora - è stato eseguito un test, privando il reattore dell’energia elettrica e fermando le pompe del fluido di raffreddamento. Sono state cioè ricreate le condizioni per causare un meltdown, che come previsto, non si è verificato. Test simili sono stati fatti in passato, ma mai su reattori commerciali e mai di queste dimensioni. Commentiamo la notizia con l'aiuto di Marco Ricotti, professore di Ingegneria Nucleare al Politecnico di Milano.

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  • Un laser solare ispirato ai microrganismi
    Sep 2 2024

    Per capire di cosa parliamo stasera, immaginiamo un barile trasparente, pieno di un particolare liquido che, quando viene illuminato dalla luce del sole, spara un fascio di luce dal coperchio. Questo è l’obiettivo del progetto APACE, finanziato con circa 4 mln di euro dal programma Horizon Europe e coordinato dall’Università di Firenze. Come dice il nome, i laser solari sono dispositivi laser alimentati dalla luce del sole e fino a oggi sono stati realizzati grazie a specchi che concentrano la luce su un materiale attivo, in grado di generare un fascio laser, ma con grandi difficoltà. L’Università di Firenze punta in una direzione completamente diversa, verso cioè un laser molecolare, prendendo spunto dal funzionamento delle antenne fotosintetiche presenti in alcuni particolari batteri. Ne parliamo con Giuseppe Luca Celardo, professore di Fisica teorica al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Firenze.

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  • Un biglietto per prenderli tutti
    Jun 25 2024

    Un solo biglietto integrato per prendere tutti i mezzi pubblici: l’obiettivo è da molti anni sul tavolo di chiunque si cimenti nel tentativo di rendere più attraenti i trasporti pubblici e il ricorso alla multimodalità. Il problema di carattere generale rimane comunque aperto: realizzare una piattaforma digitale che permetta di interconnettere i servizi di tutti gli operatori di mobilità, resta infatti un problema irrisolto. Ma un gruppo di esperti dell’Università di Birmingham ritiene di aver trovato la soluzione, grazie alla fusione di due tecnologie: la blockchain e le ontologie. Il nuovo sistema è stato chiamato STUB (System for Ticketing Ubiquity within Blockchains) e ce lo spiega Valeria Portale, direttore dell'Osservatorio Blockchain e Web3 del Politecnico di Milano.

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  • JOINRS AI: l’assistente artificiale che ti aiuta a trovare lavoro
    Jun 27 2024

    JOINRS è una start-up che all’ultimo Web Summit di Lisbona si è classificata tra le 10 più promettenti al mondo. Fa uso dell’intelligenza artificiale per aiutare, soprattutto i neo-laureati, a trovare lavoro, e le imprese che vi aderiscono a trovare nuovo personale. Il sistema - chiamato JOINRS-AI e basato su una versione “fine tuned” del motore di intelligenza artificiale di OpenAI - scansiona il web alla ricerca di annunci di lavoro e, sulla base delle preferenze dei candidati, ne estrae delle short list in cui le inserzioni sono rielaborate secondo una formula di lettura più facile e veloce. Ne parliamo con Gabriele Giugliano, CEO e Cofounder di JOINRS.

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  • Cattura della CO2: soluzione per i trasporti pesanti?
    Jun 26 2024

    È possibile catturare la CO2 direttamente a bordo dei mezzi di trasporto? Questa strada, finora poco battuta, potrebbe avere senso per il trasporto pesante, che ancora non dispone di tecnologie carbon neutral mature. A sostenerlo è uno studio pubblicato su Energy, nel quale un gruppo di ricercatori dell’Università di Saragozza ha analizzato l’occupazione di volume e il bilancio energetico di un nuovo tipo di sistema per la cattura e lo stoccaggio di CO2, che potrebbe trovare spazio a bordo di mezzi pesanti. Un aspetto interessante di questo scenario è che l’anidride carbonica catturata potrebbe essere impiegata per produrre metano sintetico e ricominciare il ciclo. Ma si tratta di uno scenario ancora del tutto teorico e la strada da percorrere resta ancora lunga. Ne parliamo con Fabrizio Pirri, direttore del Center for Sustainable Future Technologies dell’Istituto Italiano di Tecnologia.

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  • Ecco il litio della Pennsylvania: è nelle acque reflue dell’estrazione petrolifera
    Jun 24 2024

    Dalle acque di scarto di alcuni pozzi petroliferi della Pennsylvania, potrebbe arrivare fino al 40% dell’attuale domanda di litio degli Stati Uniti. Lo afferma un gruppo di ricercatori del National Energy Technology Laboratory, che ha potuto accertare una presenza significativa di litio nelle acque reflue dell’estrazione petrolifera, grazie a una norma che obbliga le compagnie oil&gas ad analizzarle e comunicare i risultati delle indagini. La notizia rafforza lo scenario del litio geotermico, che in alcune zone del mondo si trova disciolto in concentrazioni elevate nelle acque saline presenti nel sottosuolo. Scenario presente anche in Italia, dove il litio potrebbe essere associato all’energia geotermica anziché all’estrazione petrolifera. Ce ne parla Andrea Dini, ricercatore dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR.

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