Episodios

  • Intervista a Silvia Loreggian
    35 m
  • 4. 16 Conclusione 4 stagione
    May 27 2024
    In questo podcast tiro le somme, come a fine di ogni stagione, di quanto detto. Si conclude un altro viaggio bellissimo nella storia dell'alpinismo e dell'arrampicata che questa volta ci ha portato negli Stati Uniti, a conoscere il pensiero dei climbers americani dal dopoguerra ad oggi. Siamo partiti dal bellissimo documentario Valley Uprising per poi andare a conoscere i due amici/nemici della Golden Age dell'arrampicata di Yosemite: Royal Robbins e Warren Harding. Abbiamo poi visto il capitolo dedicato agli Stone Monkeys, che ha avuto in Jim Bridwell, detto the Bird, il suo capo carismatico e la sua controparte in Lynn Hill, la regina incontestata dell'arrampicata. Siamo giunti al capitolo conclusivo della parte leggendaria dell'arrampicata americana, quello degli Stone Monkeys che ha avuto nel divino Dean Potter il suo leader carismatico. La morte di Dean, nel 2015 segna un po' la fine di questa parte "leggendaria" dell'arrampicata a Yosemite. L'era attuale vede ancora 2 protagonisti (sono sempre 2!): uno è Tommy Caldwell, a cui ho dedicato uno dei miei primissimi podcast e l'altro è il suo amico, Alex Honnold che passa alla storia per il suo celebre free solo sulla free rider a El Capitan. Ho poi voluto andare a vedere cosa succedesse nell'alpinismo americano di quegli anni e abbiamo così visto la storia di Willi Unsoeld (West Ridge Everest 1963), il professore 68ino che perde sua figlia in spedizione e il punkettaro Mark Twight, l'americano di Chamonix. Infine ho voluto dare un'occhiata a cosa succedesse nell'arrampicata italiana in quegli stessi anni e ho trovato materiale nel libro di Enrico Camanni, Nuovi Mattini. Abbiamo ascoltato le voci di Camanni stesso, di Jolly Lamerti, del bellissimo Manolo e di Andrea Dibbà. Ma soprattutto abbiamo fatto un viaggio attraverso delle persone, dei climber che sono alla ricerca di sé, della libera espressione di sé e quindi della felicità.
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    22 m
  • 4. 15 Intervista a Dibbà (Andrea Di Bari)
    May 13 2024
    Andrea Di Bari, Dibbà, è molte cose: è stato un ragazzino di una borgata romana sull’orlo della criminalità; è stato un grande rivale di Jolly Lamberti (di cui l’intervista ad inizio di questa stagione); è stato un grande campione italiano di arrampicata (sul podio alle gare storiche di Bardonecchia, le prime internazionali al mondo in assoluto di arrampicata); è stato lo scopritore di Kalymnos come luogo di arrampicata (il sindaco dell’isola gli ha conferito la cittadinanza onoraria); infine è l’autore di un libro meraviglioso, “Il fuoco nell’anima”, la sua autobiografia. Intervista fatta in un baretto dietro la stazione Termini 🤪
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    31 m
  • 4. 14 Intervista a (quel gran figo di) Manolo
    Apr 29 2024
    Autore dello splendido “Eravamo immortali” cui ho dedicato uno dei miei primissimi podcast, Manolo è un pezzo di storia dell’arrampicata italiana: giusto per dare un paio di riferimenti, è stato il primo italiano a compiere un 8b, a 51 ha liberato il suo 9a, Eternit. Ha anche fatto parte della giuria della prima gara internazionale di Bardonecchia. È anche una guida alpina.
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    44 m
  • 4. 13 Enrico Camanni
    Apr 15 2024
    Enrico Camanni (Torino, 1957) è una grande firma della storia dell'alpinismo. Alpinista molto attivo sulle Alpi, dove ha aperto una decina di vie nuove e ripetuto circa ottocento itinerari di roccia e ghiaccio, è stato membro del Gruppo Alta Montagna, istruttore della Scuola nazionale di Alpinismo Giusto Gervasutti e direttore della Scuola nazionale di Scialpinismo della Sucai Torino. Attraverso la passione per l'alpinismo, è approdato al giornalismo di montagna, alternando lo studio con il lavoro di redazione. È stato redattore capo della Rivista della Montagna dal 1977 al 1984. Nel 1985 ha fondato il mensile "Alp" che ha diretto per tredici anni. Dal 1999 collabora con il quotidiano La Stampa nelle pagine culturali e in cronaca.In trent'anni di attività pubblicistica e di ricerca, ha gradualmente allargato i suoi studi dall'alpinismo alla storia delle Alpi e alle problematiche dell'ambiente alpino, in particolare dal punto di vista umano, unendo più discipline e una vasta gamma di competenze.Si è contemporaneamente dedicato alla narrativa, pubblicando sei romanzi ambientati in diversi periodi storici.Ha diretto e curato l'edizione italiana del Grande Dizionario Enciclopedico delle Alpi (2007).Ha affrontato il problema della museografia alpina contemporanea, curando la progettazione scientifica del Museo della Montagna di Torino, ma non solo. È stato progettista e direttore culturale di Alpi 365 Expo il rinnovato salone della montagna di Torino.Nel 2014 ha avviato con l’Associazione Dislivelli la start-up del progetto Sweet Mountains, la grande rete del turismo sostenibile sulle Alpi.Dal 2016 è attiva la sua collaborazione con il mensile Orobie. Ha scritto un ventina di titoli tra romanzi (a tema alpinistico) e libri di saggistica.
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    26 m
  • 4. 12 Il ‘68 dell’arrampicata italiana
    Apr 1 2024
    Abbiamo visto nei podcast precedenti l’evoluzione dell’arrampicata americana degli anni 60 e degli anni 70 e l’evoluzione di tutto il pensiero che ci stava dietro; abbiamo visto qualcosa anche dell’alpinismo americano di quegli anni.
    Ma…
    In Italia è arrivato qualcosa di questo nuovo modo di scalare e di vivere?
    L’Italia degli anni 70 invece un po’ d’importazione c’è stata anche se bisogna dire che il ns paese è stata intrappolato in anni molto politicizzati (le Brigate Rosse, gli anni di piombo) e l’arrampicata è stata vista come un fregarsene di tutto questo.
    Però noi ci occupiamo di questo e la storia dell’arrampicata ci racconta di GIAN PIERO MOTTI (il piemontese cui ho dedicato un podcast sulla sua bellissima storia dell’alpinismo) che sulla base delle sue tante letture di riviste di arrampicata straniere, coglie il messaggio e lo vuole condividere con un manifesto, I nuovi mattini per proporre un nuovo approccio all’arrampicata. In questo podcast racconto del manifesto, in questo
    bellissimo libro di Enrico Camanni c’è la storia dell’arrampicata italiana degli anni 70.
    Buon ascolto e buona lettura!
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    25 m
  • 4. 11 Mark Twight - Kiss or Kill. Confessioni di un serial climber
    Mar 18 2024
    Un grande classico! È una raccolta di articoli pregnanti, scritta nella Chamonix folle degli anni ‘80, nella sua fase punk, vissuta sul bordo del precipizio della paura (per le imprese che si sceglieva in montagna) con l’adrenalina a 10000 ed eternamente col medio alzato. Mark Twight si confronta con le sue paure più grandi: l’essere una persona mediocre, essere una persona incapace di amare. Dopo qualche anno a Chamonix, Mark Twight tornerà negli Stati Uniti ma soprattutto troverà le risposte che cercava, troverà sè stesso. Oggi è il personal coach di Jason Momoa, Aquamarine ed è felicemente sposato. Buon ascolto e buona lettura!
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    34 m
  • 4. 10 Willi Unsoeld, il free spirit dell’alpinismo
    Mar 4 2024
    Follow your dream. Segui il tuo cuore..
    Quante volte l’abbiamo sentito? Quanti alpinisti, quanti climber hanno detto che per loro andare in montagna è seguire la propria voce interiore? Beh, sicuramente i climber di Yosemite hanno vissuto e vivono così. Ma gli alpinisti americani degli anni 70/80? Esistono poi grandi alpinisti americani?
    Non tantissimo- sono più forti come climber, tuttavia quei 2/3 hanno fatto cose degne di nota.

    Uno di questi è Willi Unsoeld, il grande alpinista americano che nel 1963 insieme a Tom Hornbein aprono la West Ridge all’Everest. Willi è un vero e totale free spirit che si troverà a dover fare i conti con questa filosofia di vita del follow your dream/segui il tuo cuore nella maniera più atroce: quando la sua amatissima figlia morirà in spedizione e non per un incidente alpinistico ma per la troppa libertà. Forse. Ascoltatelo e ditemi cosa ne pensate!
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    33 m