Come si fa a cercare lavoro e prendere schiaffoni dall’altra parte del mondo?

E come ci si sente a vendere il proprio CV a qualcuno che non lo vuole? E a girare in un’auto a prova di proiettile?

Vi siete mai drogati una sera? E vi siete mai catapultati in uno dei posti più pericolosi del mondo?

Io si. Rispettivamente:

- una volta, per sbaglio

- ⁠qualche mese, perché volevo fare la differenza

Nell’autunno 2009, atterravo a Medellin. Non è una puntata di Narcos, ma una storia vera, un incidente di percorso e una precisa scelta di carriera, che racconto nel nuovo episodio del mio podcast, Whatever it waves - confessioni di un consulente e appunti di viaggio per surfare lo stress.

Un sogno che si realizza, nella città che non dorme mai. Lavorare per salvare il mondo, un caffè e una fotocopia alla volta.

La mia Alma Mater mi ha formato e ferito. Adesso che sono rimaste tante competenze e qualche cicatrice, faccio qualche riflessione sul metodo di studio, l’ambiente e il mondo del lavoro a cui ti prepara.

Arrivo nella capitale degli Stati Uniti un po’ spaesato, finisco in un appartamento ai confini del ghetto, un po’ tetro ma simpatico, e dopo qualche settimana mi trovo nel bel mezzo di un evento storico.

Spintarelle e meritocrazia. paradosso impossibile o terza via a stelle e strisce?

il mio ticket to ride per la ricerca nella capitale americana passa per una persona abbastanza influente a livello accademico.

L’incontro non è facile, e l’ufficio non è come me l’aspettavo…

Back to Bocconi per la specialistica, la pressione sale e io non riesco a reggerla: un semplice momento no, qualcosa che si è rotto o una rivelazione?