La passione, il dono, la virtù - Fabrizio De André Podcast  By  cover art

La passione, il dono, la virtù - Fabrizio De André Podcast

By: La passione il dono la virtù nelle canzoni di Fabrizio De André
  • Summary

  • Le figure femminili nelle canzoni di Fabrizio De André. Un podcast pensato per le donne e dedicato alle donne, tutte. Un progetto che nasce dalla necessità di attribuire un volto, una posizione e una lista di sogni da realizzare a tutte queste personalità di cui, almeno una volta nella vita, ci siamo sentiti parte. Donne realmente esistite? Poco importa. Sono figure vive nel ricordo di ognuno di noi. Sono donne che creano, abitano e descrivono in modo ampio e articolato tre categorie che, lungo questo percorso, chiameremo “la passione, il dono e la virtù.”
    La passione, il dono, la virtù nelle canzoni di Fabrizio De André
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Episodes
  • Jamin-a. Le figure femminili nelle canzoni di Fabrizio De André.
    Jan 9 2023

    Conoscere e riconoscersi nei testi di Fabrizio De Andrè in età evolutiva è facile.

    I racconti della trasgressione, le parole che nessuno oserebbe cantare pronunciate con una naturalezza a tratti spiazzante è tutto ciò che serve ad un adolescente per poter dipingersi con i colori della normalità, quella che fa sentire tutti uniti e vicini, coalizzati nei confronti di quel mondo che tanto sembra avverso, soprattutto in tenera età.

    Sono ascolti che ti regalano una tregua da una lotta che tutti combattiamo, una speranza che ti fa respirare, chiudere gli occhi e immaginare. 

    Quello che si evince dal primo e veloce ascolto di Jamin-a è questo: la speranza di una tregua. Le urla e i suoni del mercato del pesce di Genova sono la cornice che accoglie la “sultana delle bagasce”.

    Sono parole che vanno via in fretta, termini che si rincorrono quasi a voler trovare l’aggettivo che meglio descrive la personalità della donna.

    Lingua infuocata, lupa di pelle scura, morso di carne soda”. 

    Ma torniamo a Genova, vicino al porto che vede partenze e immagina ritorni. Parliamo di quel mare che “porta via la via” e insieme ad essa la speranza del futuro. Se cambiamo angolazione e ci spostiamo verso un’ottica nuova, riusciamo ad immaginare Jamin-a come quell’atto di fede praticato per contrastare una vita di rischi, pericoli e precarietà. L’immagine della donna, desiderio ardente e comune, è quindi la compagna di un viaggio che ogni marinaio spera di incontrare. 

    Una descrizione di anime tenute insieme dalla speranza, dalla passione e dal desiderio e Jamin-a, in alto, al di sopra di sogni e di ogni immaginazione perversa mentre gode di quei termini che parlano di una personalità erotica e perfetta.

    E’ lo stesso De Andrè a fare luce sulla questione e mettere le cose in chiaro, riferendosi al brano così:

    “Jamin-a è un’amica algerina. Tutti quanti ma soprattutto la stampa più retriva ha detto che era una prostituta ed invece è una splendida compagna di viaggio. Ce ne fossero di Jamin-e!  Voglio dire: è una bocca di Rosa vista attraverso un’esperienza personale ed è forse l’unica canzone erotica del mio repertorio.

    A Genova c’è un detto popolare che, tradotto, recita così: “Cara moglie, passato il ponte di Portofino torno libero e scapolo”.

    Il vero senso della canzone credo possa racchiudersi tutto qui.

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    L'AUTRICE / Lucia Lamboglia: https://instagram.com/lucia.lamboglia

    LA NARRATRICE / Talìa Donato: https://www.instagram.com/taliadonato/

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    Bibliografia:

    Le storie dietro le canzoni - Walter Pistarini / https://deand.re/to/#vY4MP4A

    Canzone dopo canzone - Guido Michelone / https://deand.re/to/#ds-vMhU

    Prinçesa e altre regine - Concita De Gregorio / https://deand.re/to/#THYLa2s

    Uomini e Donne di Fabrizio de André - Alfredo Franchini / https://deand.re/to/#KtRtVwA

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    3 mins
  • Giovanna d'Arco. Le figure femminili nelle canzoni di Fabrizio De André
    Dec 1 2022

    E’ il 30 maggio del 1431 quando, a seguito di un processo per eresia, Giovanna d’Arco viene condannata al rogo e arsa viva. Da questa data in poi, ritroveremo la “Pulzella d’Orleans” protagonista di canzoni, film e discussioni.

    Il cantautore canadese Leonard Cohen saprà renderle omaggio col brano “Joan d’Arc”, contenuto nell’album “Songs of Love and Hate”, pubblicato nel 1971.

    Fabrizio De Andrè invece, che mai aveva fatto mistero delle traduzioni presenti nella propria discografia, l’anno successivo rispetto alla pubblicazione di Cohen, decise di inserire la propria versione del brano come lato b di un 45 giri. Non è un caso che lo stesso 45 giri, nel lato a, contenesse un’altra traduzione dello stesso cantautore, sicuramente più nota, Suzanne. 

    Il disco presentò da subito due copertine, una nera e una bianca, e ciò che le differenziava, oltre il colore, era il titolo della canzone stessa che, nel primo caso era in francese mentre, nel secondo, in italiano. 

    De Andrè riporta quasi fedelmente sia il testo che la musica di Leonard Cohen ma, soprattutto, ne condivide l’ambientazione, concentrando tutti i minuti della durata del brano alla fine della vita di Giovanna d’Arco, nei momenti che l’accompagnarono dal processo alla condanna.

    Dalla prima strofa, infatti, possiamo ascoltare le battute tra Giovanna e il fuoco, immaginando dunque di poter personificare quelle fiamme che, per ultime, avvolgeranno il corpo della donna. 

    Il racconto del dialogo, nonostante il triste epilogo, non manca di fascino e ammirazione, doti distintive di Fabrizio De Andrè che riesce a narrare di un incontro primo e unico, capace di accogliere e spegnere tutti i desideri e i sogni dell’eroina francese per eccellenza.

    Lei, stanca della guerra.
    Lei, la sua vocazione al “trionfo ed al pianto” e lei che, per coronare il proprio sogno di essere moglie, offre al fuoco “il suo modo migliore di essere sposa”.

    L’incontro col fuoco si intensifica nel verso “Lei capì chiaramente che se lui era il fuoco, lei doveva essere il legno”, parole che portano l’ammirazione iniziale verso un crescendo di sensazioni fino a raggiungere una vera e propria estasi mortale.

    Lei, avvolta tra le fiamme di chi l’ha voluta lì ma, nonostante tutto, con l’amara consapevolezza di aver portato a termine la propria missione.

    La strofa finale, presente nella versione di Cohen e nella prima traduzione di De Andrè, che compare solo nella versione su 45 giri e non in quella inserita nell’album del 1974, recita così:

    Ho visto la smorfia del suo dolore,
    ho visto la gloria nel suo sguardo raggiante
    anche io vorrei luce e amore
    ma se arriva deve essere sempre così crudele e accecante?”

    Nel singolo, con copertina nera o bianca, l'arrangiamento fu affidato a Nicola Piovani, fresco collaboratore in “Non al denaro non all'amore né al cielo”, diversamente dalla versione presente nell'album “Canzoni”, dove, ad arrangiare, fu Gian Piero Reverberi.

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    L'AUTRICE / Lucia Lamboglia: https://instagram.com/lucia.lamboglia

    LA NARRATRICE / Talìa Donato: https://www.instagram.com/taliadonato/

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    Bibliografia:

    Le storie dietro le canzoni - Walter Pistarini / https://deand.re/to/#vY4MP4A

    Canzone dopo canzone - Guido Michelone / https://deand.re/to/#ds-vMhU

    Prinçesa e altre regine - Concita De Gregorio / https://deand.re/to/#THYLa2s

    Uomini e Donne di Fabrizio de André - Alfredo Franchini / https://deand.re/to/#KtRtVwA

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  • Via del campo. Le figure femminili nelle canzoni di Fabrizio De André
    Nov 9 2022

    “Campo” e “Cuore” hanno lo stesso numero di lettere e di sillabe e, pensandoci, credo sia perché Via del Campo sia un po’ la via del cuore di ognuno di noi.

    Forse rappresenta il brano che più di altri evidenzia la propensione di De Andrè nei confronti di quel mondo fatto da emarginati, esclusi e prostitute. Un testo ricco di poesia e delicatezza, descrive l’immagine e la realtà di tre donne, di tre vite accomunate dallo stesso destino “sgarbato”.

    Via del Campo c’è una graziosa, gli occhi grandi color di foglia, tutta notte sta sulla soglia, vende a tutti la stessa rosa”.

    Le parole che De Andrè sceglie accuratamente di usare, rappresentano la nobiltà, il candore e la purezza tanto da raccontare la vita della prostituta come la vita di chi, più che vendere il proprio corpo, “dona” la parte più preziosa di se: la propria rosa.

    Nascon fiori dove cammina” è il modo più poetico e delicato per raccontare, nella strofa successiva, la seconda figura femminile della canzone: la bambina. I fiori che crescono dopo ogni suo passo vogliono indicare la speranza nella vita della giovane donna: il futuro.

    Dopo due carezze in qualche modo rassicuranti, nella terza strofa porgiamo la guancia al duro schiaffo della realtà, a quel contrasto forse troppo forte e crudo ma, per certi versi, necessario.

    Via del Campo c’è una puttana, gli occhi grandi color di foglia, se di amarla ti vien la voglia basta prenderla per la mano.”.

    La donna, prostituta di professione, ci riporta alla parte meno poetica dell’antico mestiere e, con parole precise e pungenti viene descritta come quella “facile da amare”... Basta prenderla per la mano.

    E di nuovo l’elevazione, il riferimento a quel paradiso che diventa improvvisamente facile da raggiungere: basta una rampa di scale.

    Via del Campo ci va un illuso...

    Cambiare la realtà di un posto, modificare la natura di un destino già scritto, rifiutare il contesto per evitare di adattarsi a quello che, più semplicemente, è.
    L’illuso che si reca in via del campo aggiunge qualcosa in più a tutte queste aspettative: la volontà di sposare la donna. Aspettative che non vedranno mai futuro ma solo, al primo piano, il balcone chiuso.

    Ama e ridi se amor risponde, piangi forte se non ti sente...

    Un verso che ci ricorda che all’amore si risponde soltanto con altro amore, qualunque sia il contesto che fa da cornice al sentimento.

    Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.

    La canzone è frutto di una ricerca musicale di Enzo Jannacci, che ne è coautore, e Dario Fo.

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    L'AUTRICE / Lucia Lamboglia: https://instagram.com/lucia.lamboglia

    LA NARRATRICE / Talìa Donato: https://www.instagram.com/taliadonato/

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    Bibliografia:

    Le storie dietro le canzoni - Walter Pistarini / https://deand.re/to/#vY4MP4A

    Canzone dopo canzone - Guido Michelone / https://deand.re/to/#ds-vMhU

    Prinçesa e altre regine - Concita De Gregorio / https://deand.re/to/#THYLa2s

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