Un problema sistemico implica un principio di sistema di "valori" gerarchici tendenti alla rimozione dei principi pedagogici etici e morali sotto forma di appiattimento degli schemi politici.

Specialmente di una certa politica di destra liberale che ormai prende il sopravvento dagli usa a qui da noi come "normalità" giustificata o peggio, d'indifferenza.

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“Nel corso di più di trent’anni il realismo capitalista ha imposto con successo una specie di ontologia imprenditoriale per la quale è semplicemente ovvio che tutto, dalla salute all’educazione, andrebbe gestito come un’azienda”

Queste parole di Fisher risuonano come non mai in questa epoca. La convinzione di far parte di un sistema capitalistico iper-produttivo e performante ci induce a pensare alla normalità ambigua della vita collettiva di cui un'azienda fa parte nel "gioco" della politica. Intere culture plasmate sul lusso delle convinzioni consumistiche che il capitale ci mette a disposizione ricattandoci e rinchiudendo il lavoro nelle ciniche mure aziendali, esasperando l'umano rendendolo macchina.

"Il mondo reale è per chi non riesce a immaginare niente di meglio."

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Mi scuso già in anticipo nel caso di qualche malfunzionamento tecnico, è tutto amatoriale e da autodidatta, non sono un professionista (almeno per adesso ;)

L'episodio è un'anticipazione degli argomenti che andremo a trattare più in profondità, essendo discorsi molto ampi preferisco trattarli nello specifico, a differenza di questo episodio molto più generale. Serve anche per onorare la mancanza di Fisher in questi 7 anni.

P.S. L'intro iniziale uscirà completa a breve su un'altra piattaforma, restate sintonizzati, seguitemi e condividete.

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