• Una squadra senza scuse, una società assente perdono ad Elfsborg: ADESSO BASTA! | Episodio 53
    Oct 4 2024
    Non è facile mettersi al microfono oggi, perché quello che abbiamo visto in Svezia è uno di quei momenti che lasciano il segno, uno di quei momenti che ci fanno sentire impotenti e delusi, come se la nostra passione e la nostra fede fosse stata tradita. E' uno di quei giorni in cui ci si chiede dove stiamo andando e cosa ne sarà della Roma che amiamo. La sconfitta contro l'Elsborg non è stata solo una caduta in campo europeo, è stata la fotografia di una Roma confusa, smarrita, senza identità e chiaramente senza anima.È stata la conferma di tutte quelle paure che avevamo cercato di tenere lontane ad inizio stagione, sperando che fossero solo nuvole passeggeri. Quelle nuvole si sono trasformate in una tempesta al giorno dell'addio di Daniele De Rossi, e oggi continua ancora a piovere. Oggi vi parlerò di questa partita maledetta, dell'inconsistenza di un mercato che ci sta facendo più male che bene, e delle parole incredibili, sconcertanti di quello che dovrebbe essere il nostro allenatore, Ivan Juric, che sembrava parlare di un'altra partita, come se fosse stato su un altro campo, in un'altra realtà.Ma prima di tutto lasciatemi dire una cosa, non possiamo più permetterci di fingere che tutto andrà bene, il campanello d'allarme suona forte e adesso non possiamo più ignorarlo. Questo è Romanzo Giallorosso, il daily podcast di Sololaroma.itCi siamo presentati in Svezia con l'idea che l'Elsborg fosse solo una formalità, una tappa che ci avrebbe riportato sul giusto cammino dopo il mezzo passo falso contro l'Atletic Bilbao di appena una settimana fa. Ma la realtà è stata molto diversa, abbiamo perso contro una squadra che sulla carta avrebbe dovuto piegarsi al nostro gioco e alla nostra presunta superiorità, eppure non è stato così.Abbiamo visto una Roma dominare il possesso, sì, ma senza mai affondare e senza mai far male davvero. È stato come guardare una squadra che prova a dipingere un capolavoro, ma con pennelli rotti e colori sbiaditi. 23 tiri che non hanno mai dato l'impressione di poter ribaltare il risultato, una traversa e poi nulla.Quella che doveva essere una partita di riscatto si è trasformata in un incubo, con un rigore concesso per la mano sfortunata del povero Baldanzi, ma che non può di certo nascondere la verità. E la verità dice che la Roma non c'è, e non c'è più. E a rendere tutto ancora più amaro è il pensiero che non si tratta solo di una partita storta.Segnali preoccupanti: mercato da 4 in pagellaÈ da inizio stagione che vediamo segnali preoccupanti e questo stop, arrivato contro una squadra di quarta fascia, ci inchioda ad una triste realtà. Siamo in crisi e non possiamo più negarlo, e siamo in crisi già dalla scorsa settimana dall'ultima gara di campionato contro il Venezia. Ora parliamoci chiaro.Questa Roma sta pagando anche le scelte scellerate di un mercato da quattro in pagella, altro che sette e mezzo, come si è visto alla fine di agosto su tantissime testate online, cartace e così via. Diciamoci la verità, questo mercato è stato un totale fallimento, i nomi che dovevano darci il salto di qualità sembrano fantasmi in campo. Partiamo da Sule, che la Juventus nonostante qualche dubbio alla fine ci ha venduto con tanta cortesia, doveva essere il titolare fisso di un dibbala pronto a fare le valigie verso la rabbia saudita.Dovbik, che nonostante le quattro reti messe in fila tra campionato e Coppa, sembra più un intruppone che un attaccante di razza da aria di rigore. E poi c'è Abdulhamid, qui i commenti possono essere evitati. Il problema è profondo e va oltre i singoli giocatori, sembra che questa squadra sia stata costruita senza una visione, senza una vera idea tattica, e non vogliamo parlare di Daniele De Rossi o di Ghisolfi e tutto quello che c'è stato dietro, eccetera eccetera eccetera.L'attuale allenatore della Roma, Ivan Juric, si trova costretto a mescolare le carte ma ogni tentativo sembra un fallimento. Torniamo a Sulé e ci mettiamo anche dentro il povero Baldanzi, che avrebbero dovuto essere le nuove promesse ma sono ancora troppo acerbi e invece di portarci linfa vitale stanno affondando con il resto del gruppo, anche se vogliamo spezzare una lancia a favore dell'ultimo nominato, appunto Baldanzi. Questa non è la Roma che ci avevano promesso, il mercato doveva darci solidità e ambizione e invece ci ritroviamo con una squadra fragile, sbilanciata, incapace di reagire nei momenti difficili. Una squadra che se non corre subito ai ripari, rischia davvero di affondare.Ma sapete cosa mi ha colpito di più? Non tanto il risultato, anche se un 1-0 contro una squadra di quarta fascia come l'Elfsborg non viene digerito bene, ma le parole di Ivan Juric al termine della partita. Dopo una gara del genere ti aspetti che un allenatore riconosca i problemi, che si assuma le sue responsabilità, che a limite chieda anche scusa, come ha fatto Antonio Conte dopo la prima gara persa dal Napoli contro il Verona per 3-0.No, ci siamo trovati ...
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  • Elfsborg-Roma 1-0, così non va: Juric male dentro e fuori dal campo | Episodio 52
    Oct 4 2024
    Serata da dimenticare per la Roma tanto nel risultato quanto nella prestazione. Un 1-0 in casa dell'Elfsborg che complica il cammino in Europa League e rigetta nello sconforto un ambiente che stava pian piano cercando di riprendersi. Gioco lento, poche soluzione offensive e tanti interpreti, da Shomurodov a Soulè che hanno deluso non poco.

    Unica nota positiva un Pellegrini che sta cercando di riprendersi Roma. Juric da rivedere anche nelle dichiarazioni post partita, per le quali è stato sommerso di critiche. Di questo vi parla Lorenzo Zucchiatti per Romano Giallorosso, il Daily Podcast di sololaroma.it

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  • Da Hummels a Le Fee: Juric cerca sostegno dalla sosta | Episodio 51
    Oct 3 2024
    Ancora due sfide e poi ci sarà una nuova pausa nazionali che chiuderà un altro breve capitolo di questa stagione della Roma. L’inizio non è stato dei più incoraggianti ma nelle ultime partite i risultati piano piano stanno cominciando ad arrivare, con Juric che ha conquistato due vittorie ed un pareggio nelle sue prime tre gare da tecnico giallorosso. La sfida di Europa League con l’Elfsborg e quella di campionato con il Monza porteranno la Roma alla sosta, dalla quale l’allenatore croato potrebbe trovare risorse che fino a questo momento non ha potuto utilizzare. Benvenuti da Francesco Mazza ad un nuovo episodio di Romanzo Giallorosso.

    Se la prima sosta era stata piuttosto deleteria in casa Roma soprattutto per il caso Zalewski, in questo caso le due settimane di pausa potrebbero aiutare Juric. Proprio il polacco potrebbe diventare una risorsa importante al ritorno in campo, se si dovesse risolvere la diatriba per il rinnovo del contratto. Ghisolfi proverà dunque a ricucire lo strappo per regalare al proprio tecnico una nuova pedina. Ma l’esterno rappresenterebbe solo il primo tassello che la sosta andrebbe a fornire alla Roma, che spera di poter avere nuovamente a disposizione Enzo Le Fee.

    Il centrocampista francese è sbarcato in estate nella Capitale con un investimento importante ma è stato utilizzato solamente nelle prime due giornate a causa della distorsione subito al ginocchio. Un infortunio che lo sta tenendo lontano dai campi ormai dallo scorso 25 agosto, con il suo rientro che continua a slittare. Ecco che dunque cerchiata in rossa per le Fee c’è la partita con l’Inter, che sarà la prima dopo la sosta e che dovrebbe segnare il rientro tra i convocati per l’ex Rennes.

    La sosta potrebbe segnare il punto di svolta anche per Mats Hummels, arrivato a Roma da svincolato per portare quell’esperienza necessaria a spingere i giallorossi verso i propri obiettivi. Il centrale tedesco non ha però ancora fatto il proprio esordio e anche stasera con l’Elfsborg sembrerebbe accomodarsi in panchina. Le due settimane di assenza forzata di partite potrebbero quindi servire all’ex Borussia Dortmund per migliorare la propria condizione e iniziare veramente a dare il proprio contributo alla causa giallorossa.

    Spesso le soste per le nazionali hanno causato problemi per gli allenatori, che hanno dovuto fare i conti con infortuni e l’impossibilità di lavorare con l’organico a pieno regime. Questa volta però la pausa potrebbe essere positiva per la Roma, salvo problemi ulteriori dai rispettivi ritiri. Prima però ci sono ancora due partite da vincere per presentarsi alla pausa nelle migliori condizioni.

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  • Roma, prossima tappa Elfsborg: Juric tra cambi e conferme | Episodio 50
    Oct 3 2024
    Appuntamento che non può che concentrarsi sulla sfida di Europa League contro l’Elfsborg, che si giocherà alle 21:00 alla Boras Arena. Giallorossi che dovranno portare a casa i 3 punti dopo il pareggio contro l'Athletic Bilbao nella gara d'apertura in campo internazionale. L'avversario non è irreprensibile ma non è da sottovalutare, avranno il desiderio di compiere una vera e propria impresa davanti al loro caldo pubblico. Ricordiamo che l'allenatore è Hiljemark, ex giocatore allenato anche da Juric. Ed a proposito del tecnico croato, quali dovrebbero essere le scelte di formazione? Se vuoi scoprire il Pronostico consigliato per la gara, clicca qui!



    Le scelte di Juric
    Ryan farà riposare presumibilmente Svilar in porta, mentre in difesa c'è il punto interrogativo Hummels. Juric ha parlato del tedesco come di un giocatore non ancora al top e la sensazione è che possa ancora partire dalla panchina, con Ndicka che sarà il perno della retroguardia. Fuori anche Angelino, al suo posto El Shaarawy, mentre Paredes e Pisilli dovrebbero essere i due interni. Proprio Pisilli viene da un momento di forma importante ed in questo momento non può e non deve essere lasciato fuori. Shomurodov avrà un'occasione dal ‘1, con Soulé e Baldanzi alle sue spalle.


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  • Cosa ci lascia la prima intervista di Ghisolfi | Episodio 49
    Oct 2 2024
    Benvenuti e benvenute da Riccardo Siciliano a una nuova puntata di Romanzo Giallorosso, il daily podcast di SoloLaRoma.it. Dopo la vittoria ottenuta in rimonta contro il Venezia, la Roma si prepara ad affrontare l’Elfsborg nella seconda giornata di Europa League. Focus del giorno è l’intervista di Florent Ghisolfi, responsabile dell’area tecnica della Roma, che ha parlato per la prima volta dal suo arrivo nella capitale la scorsa estate. Il dirigente francese, arrivato dal Nizza, ha preso il posto di Tiago Pinto come figura di riferimento del calciomercato giallorosso, ma fino a poche ore fa era considerato come un fantasma nell’ambiente capitolino. Il dirigente francese non è stato presentato in conferenza stampa e nelle ultime settimane si sono rincorse numerose voci sul fatto che a portare avanti la campagna acquisti della Roma sia stata l’ex Ceo Lina Souloukou. Delle tante operazioni effettuate dalla Roma quest’estate, sembrerebbe che Ghisolfi abbia messo lo zampino solamente sugli acquisti di Le Fée, suo pupillo dai tempi del Lorient, e del giovane terzino sinistro Dahl, che negli scorsi giorni ha debuttato con la Primavera giallorossa. Con l’addio della Souloukou, Ghisolfi è diventato il massimo dirigente all’interno del club giallorosso. Ci si aspettava più chiarezza dalle sue dichiarazioni, che invece hanno lasciato qualche perplessità. Centoventi giorni dopo il suo insediamento nella capitale, Ghisolfi ha convocato i rappresentanti di 10 quotidiani per raccontare il suo punto di vista su un’estate intensa e a tratti tormentata. L’intervista è stata un’esibizione formale nel quale ha chiarito poco o nulla, un primo approccio che è servito a metterlo in contatto con l’ambiente e i media romani. Il dirigente francese non ha voluto alzare altre polemiche, che hanno già sconvolto questo inizio di stagione della Roma. Nessuna parola su De Rossi, dove a domanda specifica ha detto che ne parlerà più avanti, e Lina Souloukou, tante sul nuovo progetto affidato a Juric, l’uomo giusto per il sistema di gioco su cui aveva virato anche Daniele De Rossi. Questo rappresenta uno dei punti controversi dell’intervista: dopo un mercato fatto per giocare con il 4-3-3, la Roma è passata a giocare con la difesa a 3 nella partita contro il Genoa e la scelta di Juric rappresenta una continuità rispetto al lavoro svolto. Difesa a tre significa quinti: Ghisolfi ha dichiarato che in rosa ci sono ben 7 giocatori in grado di giocare sulle fasce laterali, ma la Roma però continua a non avere un esterno destro di qualità: il dirigente francese ha dichiarato che Abdulhamid non è stato preso per fare il titolare, quando però tutti sapevamo che Celik non sarebbe stato all’altezza del ruolo. L’altro punto critico riguarda la continuità nel progetto. Ghisolfi ha detto che il progetto di gioco è al centro anche delle idee della società, così che sarà anche più facile prendere nuovi giocatori e valorizzarli. Il modello preso in considerazione è quello dell’Atalanta e l’obiettivo è quello di trovare stabilità tattica giocando così con la prima squadra e anche con la primavera. Ghisolfi ha dichiarato di lavorare su periodo di tre anni, in cui si è già iniziato abbassando l’età media della squadra e il monte ingaggi, mentre l’obiettivo per questa stagione è l’ingresso in Champions League. Juric è stato scelto però perché ha accettato di firmare un contratto fino alla fine della stagione e se non dovesse centrare il piazzamento tra le prime quattro in classifica sarà difficile immaginarlo ancora sulla panchina giallorossa. A quel punto cosa farà la Roma, punterà su un allenatore che gioca con la difesa a 3 o cercherà di puntare tra i migliori della piazza, a prescindere dal modulo utilizzato? È difficile vedere una progettualità chiara dalle parole di Ghisolfi. Tra gli altri argomenti trattati non poteva mancare il mancato trasferimento di Dybala in Arabia Saudita, con Ghisolfi che ha specificato che la Roma non ha spinto affatto per cederlo. Alla fine ha fatto la scelta di cuore di restare e il dirigente francese ha espresso la felicità a continuare ad avere un giocatore top nella rosa. Inoltre, ha specificato che Juric non ha avuto indicazioni sul minutaggio dell’argentino e che non c’è alcuna trattativa in corso per il rinnovo. Al contrario, la dirigenza giallorossa ha avviato i discorsi con gli entourage di Pisilli e Svilar, così come vanno avanti quelli per Nicola Zalewski, che potrebbe presto essere reintegrato. Poi, Ghisolfi ha dichiarato di non essere al corrente delle intenzioni dei Friedkin riguardo il nuovo CEO né della volontà di voler aggiungere all’organigramma un direttore tecnico di area sportiva. Inoltre, Ghisolfi ha specificato che la volontà della società è quella di mantenere i suoi giocatori più importanti a prescindere dalla qualificazione in Champions League. Altro passaggio interessante riguarda quello inerente ...
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  • Tra campo e contratti: Svilar e Pisilli punti fermi, cosa aspettarci dall’Elfsborg? | Episodio 48
    Oct 2 2024
    Finalmente notizie extra campo che non fanno accapponare la pelle ai tifosi della Roma: Svilar e Pisilli viaggiano spediti vedo il rinnovo di contratto, due giocatori giovani, dalla storia diversa ma ugualmente centrali nel progetto giallorosso. E poi c’è il calcio giocato, che vede la Roma pronta all’insidiosa trasferta sul campo dell’Elfsborg, per la seconda giornata di Europa League. Svedesi dotati di armi offensive pericolose ma fragili in difesa, con Juric che prepara il maxi turnover. Di questi temi vi parla Lorenzo Zucchiatti per Romanzo Giallorosso.

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  • Roma, Juric conferma l’idea del braccetto: Angelino indispensabile | Episodio 47
    Oct 2 2024
    Altri tre punti portati a casa, la seconda vittoria della nuova era della Roma con Ivan Juric al comando. Vincendo contro il Venezia in rimonta, la squadra giallorossa ha mostrato un nuovo tipo di carattere, quella grinta che nelle prime uscite stagionali sembrava ormai assopita: uno dei motivi che ha portato all’esonero di Daniele De Rossi.

    Una vittoria importante, non scontata, che però ha portato a galla tutti i pregi e i difetti di una squadra ancora in ricostruzione. Grande partita da parte di Svilar con tanti interventi decisivi, ma anche di alcuni elementi in difesa che sono riusciti a sopperire alla mancanza di idee a centrocampo, o comunque in fase di costruzione. Ed è proprio su questo, sul ruolo dei “braccetti” nel 3-4-2-1 di Juric che focalizzeremo la nostra attenzione nella nuova puntata di Romanzo Giallorosso, il podcast di Sololaroma.it che racconta il mondo della Magica a 360°. Qui, con voi, Francesca Rofrano.

    A guardar la Roma non ci si annoia mai, soprattutto in questo periodo, dove le idee devono ancora schiarirsi del tutto. Ogni azione può concretizzarsi, come portare ad un nulla di fatto, ma con il pathos necessario a tenere il fiato sospeso. Con Ivan Juric al comando, la fase difensiva ha assunto una nota particolare. Non più costruzione dal basso, ma aggressività, duelli a tutto campo, velocità e forza fisica. Fondamentale il gioco di anticipo e il gioco palla a piede.

    Proprio in fase di possesso il trio difensivo tende infatti ad alzarsi per poter permettere agli esterni di cambiare il passo. Ed è proprio qui che l’intuizione di Ivan Juric è quella di convogliare il gioco su Angelino, un giocatore che, come affermato dallo stesso tecnico, avrà un ruolo alla Dimarco nella Roma. Dunque, intensità, corsa e capacità difensive. Ma non solo. Spesso nella squadra di Juric, ad Angelino viene dato il compito di inserirsi negli spazi più stretti, rendendo difficile il lavoro in fase di copertura degli avversari. Non a caso, è proprio con questa modalità che è arrivato anche al gol di Dovbyk all’Athletic Club. Il giocatore infatti si è letteralmente inserito nella corsa, andando ad inchiodare la palla mandata sulla lunghezza da Baldanzi, per poi offrire il pallone sul secondo palo al gigante ucraino. Insomma, un’azione da manuale, spesso inserita nei dettami tattici di Ivan Juric, come visto già lo scorso anno con il Torino.

    Ed è proprio questo che servirebbe all’ex granata, un Angelino anche sull’altra fascia che riesca a trasmutare le azioni anche dall’altra parte del campo, creando pericoli in ogni zona del campo. Ed è per questo che il reintegro totale di Zalewski potrebbe portare giovamento alla Roma, un giocatore che seppure con qualche caratteristica diversa, sa bene come adattarsi al ruolo di terzino, quello fatto per tutta la carriera.

    Per ora infatti Zalewski sembra l’unica soluzione per poter far filare tutto secondo i piani. Giocatori come Saelemaekers che è ancora infortunato e ritornerà in campo tra qualche settimana ed El Shaarawy possono essere soltanto adattati in quel ruolo ed in qualche modo trovarsi a sacrificare altre qualità importanti. Inoltre, ovviamente, bisognerà tenere in considerazione anche la forma fisica di Hermoso in primis e di Hummels poi che potrebbero contribuire a creare una sorta di cabina di regia arretrata di supporto al lavoro del centrocampo. Insomma, se il modulo tattico di Juric dovesse essere questo anche per il prossimo futuro, allora la società potrebbe intervenire nel mercato di riparazione di Gennaio per trovare un profilo che possa corrispondere alle caratteristiche ricercate dal tecnico croato. Certo, trovare un altro calciatore con le stesse peculiarità dello spagnolo non è facile, ma non per questo impossibile Per oggi è tutto e io vi ricordo di continuare a seguirci su SololaRoma.it. Ciao!

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  • L’importanza di chiamarsi Paulo Dybala: Juric e la gestione della sua Joya | Episodio 46
    Oct 2 2024
    Ci sono giocatori in grado di accendere l’entusiasmo dei tifosi e farli innamorare di questo sport con un semplice tocco di palla prima ancora di una giocata decisiva. Paulo Dybala rientra a tutti gli effetti in questa categoria, essendo riuscito nel corso della sua carriera a guadagnarsi questo status con tutte le maglie che ha vestito.

    La Joya resta senza ombra di dubbio il giocatore qualitativamente migliore in casa giallorossa, forse l’unico in grado di cambiare il volto di una partita da un momento all’altro, grazie a quel sinistro magico che in tutti questi anni abbiamo imparato a conoscere. Sfortunatamente a bloccarlo sono stati i suoi continui problemi muscolari, che costringono gli allenatori a doverlo spesso gestire nell’arco di una stagione. Io sono Francesco Mazza e questo è un nuovo episodio di Romanzo Giallorosso.

    Si è più volte sottolineato come Paulo Dybala sia il faro della Roma, un giocatore imprescindibile per questa squadra. L’ennesima dimostrazione di quanto i giallorossi restino dipendenti dall’argentino ci è stata data nel match contro il Venezia. Le prime avvisaglie c’erano già state nel secondo tempo contro l’Athletic Bilbao, quando la sua uscita all’intervallo per colpa di un affaticamento muscolare avevano portato i capitolini ad abbassarsi troppo, faticando a ripartire. La sfida di campionato con i lagunari ha ulteriormente messo a nudo i problemi della Roma quando Dybala non è in campo.

    Contro squadre chiuse che non lasciano spazi, la mancanza di Dybala continua ad essere un fattore rilevante a cui Juric dovrà cercare di porre un rimedio. Come la Roma possa ovviare alla mancanza di Dybala in alcune partite lo vedremo col passare delle settimane, ma quello che è certo è che Juric dovrà essere in grado di gestirlo al meglio per evitare problemi maggiori. Già con il Venezia si è vista la scelta forte del tecnico croato, che seppur la squadra fosse in grande difficoltà non ha mai pensato all’inserimento della Joya, consapevole dei rischi che avrebbe corso.
    Lo stesso ragionamento sembrerebbe in via di definizione anche per la seconda gara di Europa League contro l’Elfsborg. Anche in questo caso Dybala dovrebbe restare a riposo e guardare i suoi compagni senza scendere in campo. Ecco che quindi il rientro in campo a pieno regime dell’argentino sembra essere programmato per il match con il Monza in cui sarà fondamentale vincere per chiudere il filotto di tre vittorie consecutive in campionato.

    Come per i suoi predecessori, anche Juric dovrà quindi riuscire a gestire al meglio Dybala, facendolo rifiatare in determinati momenti della stagione. Troppo importante per la Roma sarà avere a disposizione il proprio giocatore più talentuoso per le partite più importanti, senza correre alcun rischio quando si presenta qualche avvisaglia. La partita con il Venezia ne è stata la prova: la Roma non può fare a meno di Dybala ma Juric non può fare a meno di gestirlo.


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