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Auditorium

By: Ameria Radio
  • Summary

  • concerti dal vivo e non della grande musica classica
    © 2022 Ameria Radio
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Episodes
  • Auditorium 62 musiche di Hector Berlioz
    Jan 23 2022
    PROGRAMMAHector Berlioz (1803-1869)Grande messe des morts, op. 5per tenore solo, coro misto e orchestra1. Requiem aeternam: Andante un poco lento - Coro e orchestra2. Te decet hymnus: Andante un poco lento - Coro e orchestra3. Dies irae: Prosa: Moderato - Coro e orchestra 4. Tuba mirum: Andante maestoso - Coro e orchestra5. Quid sum miser: Andante un poco lento - Coro e orchestra6. Rex tremendae: Andante maestoso - Coro e orchestra7. Quaerens me: Andante sostenuto - Coro solo8. Lacrimosa: Andante non troppo lento - Coro e orchestra9. Domine Jesu Christe: Moderato - Coro e orchestra10. Hostias et preces: Andante non troppo lento - Coro maschile e orchestra11. Sanctus: Andante un poco sostenuto e maestoso - Tenore, coro e orchestra12. Hosanna in excelsis: Allegro non troppo - Coro e orchestra13. Sanctus: Andante sostenuto - Tenore, coro femminile e orchestra14. Hosanna in excelsis: Allegro non troppo - Coro e orchestra15. Agnus Dei: Andante un poco lento - Coro e orchestraLondon Symphony Chorus London Symphony OrchestraWandsworth School Boys’ Choir Ronald Dowd, tenore Sir Colin Davis, direttoreAi primi del 1837 Berlioz fu sollecitato dal ministro degli interni De Gasparin - desideroso di aiutare i giovani musicisti e di promuovere in particolare la ripresa del genere religioso - a comporre un Requiem in memoria del maresciallo Mortier, vittima dell'attentato di Fieschi contro Luigi Filippo avvenuto il 28 luglio 1835. Al compositore veniva promesso un compenso di 4000 franchi (circa tre milioni di oggi) e assicurata la possibilità di servirsi di un complesso di 450 esecutori, tra coro e orchestra. L'invito verbale non fu tuttavia seguito da quello scritto: il governo stava per cadere e il direttore della sezione belle arti del ministero, amico di Cherubini, aveva creduto bene di passare l'incarico al suo protetto. Ma all'ultimo momento Berlioz riuscì a sventare la manovra e per vendicarsi del collega rivale gli indirizzò queste righe sarcastiche: «Signore, sono vivamente commosso per la nobile abnegazione che vi ha spinto a rifiutare il vostro mirabile Requiem per la cerimonia agli Invalidi. Abbiatevi tutta la mia riconoscenza. Tuttavia, poichè la decisione del ministro è irrevocabile, son qui a pregarvi di non preoccuparvi più di me e di non privare il governo e i vostri ammiratori di un capolavoro che darebbe tanto lustro alla cerimonia solenne. Con profondo rammarico, credetemi, Signore, il vostro devoto servitore». (Debolezza di un carattere che pur non mancava di magnanimità!).Il testo liturgico riempì di entusiasmo il musicista: «E' un soggetto di una grandiosità e di una poeticità formidabili - scrisse ad un amico - e a tutta prima ne sono rimasto schiacciato; ma poi mi sono risollevato, ho dominato il tema e ora credo di aver creato una grande partitura».Sei mesi dopo aver ricevuto l'incarico, Berlioz aveva terminato il lavoro, le parti erano state copiate e l'esercito degli esecutori radunato. Avevano inizio le prove e il musicista poteva così udire i grandiosi effetti sonori immaginati. Ma improvvisamente il governo decise di sospendere, per ragioni politiche, la commemorazione del maresciallo Mortier: niente cerimonia funebre e, quindi, niente Requiem. Altri si sarebbe abbattuto, ma non il tenace lottatore ch'era Berlioz: «L'opera ormai esiste - dichiarò - e si presenterà certamente l'occasione di farla ascoltare». E si presentò ben presto: il 14 ottobre dello stesso anno il generale Damrémont cadde alla presa di Costantina; il 30 Berlioz propose al ministro della guerra di commemorare il caduto con l'esecuzione del suo Requiem, precisando che «le spese di copiatura e di composizione sono già state, sostenute dal ministero dell'interno » (in effetti non s'era visto ancora un franco dei 4000 promessi!). La proposta fu accettata e così il 5 dicembre il Requiem fu eseguito alla Cappella degli Invalidi, sotto la direzione di Habeneck. La cronaca del Ferrand riferisce: «II Requiem è stato ben eseguito; il suo effetto è stato terrificante sulla maggioranza degli ascoltatori; la minoranza, che non ha capito niente, non sa che dirne... L'impressione è stata folgorante per gli individui dai sentimenti e dalle abitudini più opposte; il curato degli Invalidi ha pianto sull'altare per un quarto d'ora dopo l'esecuzione; l'impressione prodotta dalle cinque orchestre e dalle otto paia di timpani del Tuba mirum non si può descrivere; una corista è svenuta; veramente si tratta di un'opera tremenda».
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    1 hr and 33 mins

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