• Summary

  • La geografia delle fedi in Italia. Un podcast in 5 episodi, letto da Laura Cappon e prodotto da Piano P con il Festival Biblico.In cosa credono, oggi, i trenta-quarantenni? In che modo la religione entra in gioco nella loro vita quotidiana, in famiglia o nell’ambiente di lavoro? Che rapporto hanno con la fede i nuovi italiani di seconda e terza generazione, ragazzi e ragazze che passano ore sui social? Trovare una risposta a queste domande è l’occasione per un’esplorazione dell’Italia di oggi, un viaggio intimo in un Paese ormai multiculturale, tra le esistenze e le esperienze delle comunità religiose più numerose: cattolici, ortodossi, valdesi, ebrei e musulmani.
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Episodes
  • 5. Da un Islam in Italia a un Islam italiano
    May 13 2022
    «Il musulmano italiano è una persona che si riconosce nella sua italianità ma, allo stesso tempo, riconosce la sua diversità nella religione». Secondo una classificazione per culto, i musulmani sono più del 33 % degli stranieri presenti nel nostro Paese. Spesso sono di seconda generazione, legati alle tradizioni d’origine, ma si «riconoscono nelle istituzioni italiane e parlano italiano con i coetanei e alla società», dice Abderrazzak Lemkhannet, 31 anni, coordinatore della moschea di Piacenza e membro del direttivo dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia, individuato come leader di questa puntata.«Arriva sempre il velo prima di me», dice invece Marwa Mahmoud, consigliera comunale di Reggio Emilia, per rappresentare lo sforzo di dare un’immagine corretta della propria fede, la lotta ai pregiudizi e alle paure, e soprattutto la ricerca di un'intesa e di riconoscimenti da parte dello Stato italiano. Queste sono alcune delle sfide che giovani come lei e come Youness Warhou, tra i fondatori del movimento Italiani senza identità, hanno scelto di affrontare, costruendo ponti tra i precetti della fede e i valori della Costituzione. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    29 mins
  • 4. Gli ebrei, con un piede impigliato nella Storia
    May 6 2022
    Da dove vieni? È una domanda che inevitabilmente guarda al passato quella con cui si apre l'episodio dedicato ai giovani delle comunità ebraiche italiane, in un viaggio che parte dal Tempio Maggiore di Roma e arriva alla Sinagoga di Milano, passando per il ghetto di Venezia. La difficile rielaborazione di una Storia dolorosa è la costante di una galassia tutt’altro che monolitica.Miriam Camerini, scelta come figura leader per il valore della testimonianza che incarna, è cresciuta in una famiglia molto osservante e sta studiando per diventare la prima rabbina ortodossa d’Italia: «Più volte mi sono detta quanto sono felice di essere donna ed ebrea perché non vorrei mai essere parte di un establishment che esclude l’altro, preferisco essere esclusa e lottare per entrare che stare tra quelli che sono dentro e tengono gli altri fuori». Davide, 43 anni, musicista, viene invece da una famiglia non praticante (di cui faceva parte lo scrittore Carlo Levi) ma si è riavvicinato alle proprie origini religiose, attratto dalla «libertà che viene lasciata al pensiero» e dalla circostanza che l’Ebraismo «non si completa mai, è sempre un tendere verso qualcosa, un orizzonte dove però non arriverai mai, come le utopie». Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    27 mins
  • 3. Essere valdesi, uno sguardo sul mondo
    Apr 29 2022
    «Più incontro persone più mi vado convincendo che un bisogno di spiritualità da parte dei giovani esiste ed è forte», dice Ilenya Goss, pastora della chiesa valdese di Mantova. «Forse siamo noi a non riuscire a proporre i nostri contenuti con linguaggi e forme moderne e più immediate».Non sorprende che queste riflessioni critiche arrivino da una comunità che da sempre ha nell'indipendenza del pensiero e nell'impegno sociale due delle sue caratteristiche principali. Lo raccontiamo attraverso la testimonianza di Angelica, 24 anni, studentessa di Fisica, che proprio a Mantova frequenta una chiesa particolarmente animata da un gruppo di ghanesi metodisti. E quella di Daniele, 31 anni, che frequenta il Tempio di Milano fin da quando era piccolo e oggi dice: «Essere valdese è un modo di vivere e dispiegarsi nel mondo». Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    29 mins

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