• Yuriy, se non sarete con noi presto toccherà a voi
    Dec 22 2023

    Il prof. Yuriy Pidlisnyi ne è convinto: l’Europa sottovaluta ancora una volta la minaccia dell’imperialismo russo. Se non sarete al nostro fianco, avverte, i prossimi sarete voi. In quest'ultima tappa del nostro viaggio all’interno del momento più buio dell’Ucraina, la riflessione sul nuovo inverno di guerra, pensando al monito di Kundera e al suo “Un occidente prigioniero”.

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  • Sergey, nuove paure nei campi della Podolia
    Dec 21 2023

    Tra Ternopil e Uman, attraversata dal fiume Bug in viaggio per oltre 800 chilometri verso il Dnipro e il Mar Nero, la Podolia è da secoli la terra del grano e dei cereali. In questa quarta tappa del nostro viaggio in Ucraina, alla scoperta dell’inverno più buio di questo paese, incontriamo Otsuliak Sergey Vassilievic, imprenditore che governa un mondo di migliaia di ettari e di oltre cento persone.

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  • Hlib, i freddi numeri del problema
    Dec 20 2023

    Da anni alla guida di uno dei più attivi think thank della capitale, in questa terza tappa del nostro viaggio nell’inverno più buio dell’Ucraina incontriamo Hlib Vishlinsky, un uomo di numeri. Numeri segreti nei meccanismi della guerra, numeri che indicano un pericolo esistenziale per un paese che già prima della guerra viveva un’emorragia demografica che la guerra ha solo aggravato.

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  • Elena, quando il conflitto non ha voce
    Dec 19 2023

    Quello che gli uomini non dicono è che tanti sono stanchi di combattere. Che la motivazione dei primi giorni è difficile da conservare, che gli echi degli scandali nella capitale alimentano le tensioni naturali che esistono tra la capitale e la sterminata provincia agricola del Paese. E se non lo dicono gli uomini, lo dirà una donna. In questa seconda tappa del nostro viaggio nell’inverno più buio dell’Ucraina, incontriamo Elena, convinta patriota, che soffre con il suo Paese.

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  • Evgheny, come la guerra ti entra dentro
    Dec 18 2023

    Questo viaggio nei due anni di guerra in Ucraina, nell’inverno più buio di questo Paese, parte dalla storia di Evgheny, regista, cameraman, e ormai veterano. Anche lui ha combattuto su alcuni dei principali fronti di guerra, ha vissuto i giorni della liberazione di Kherson e le lunghe attese del fronte orientale. Convinto dell’inevitabile necessità di non cedere all’invasore, ora trova nuove energie nei suoi compagni d’armi.

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  • Pendolari di guerra: una stazione, due mondi
    Feb 21 2023

    Nella stazione polacca di Przemyshel l'Europa cambia volto. Dallo spazio delle opportunità e dei problemi quotidiani che toccano la Polonia come tanti dei nostri paesi, si entra invece in quello della guerra, che modifica le prospettive e trasforma la vita di chi ne viene coinvolto. Persino la stessa stazione di frontiera assume un aspetto diverso. Da una parte l'edificio neo-barocco per chi viaggi verso l'Europa, dall'altra un basso edificio squadrato ben poco curato dalle autorità locali. Tra questi due punti, tra loro distanti forse duecento metri passa la vita di tanti "pendolari" dell'ultima guerra europea.

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  • Plazkart, a Kyiv in terza classe
    Feb 23 2023

    In un sistema ferroviario che è insieme una macchina per sostenere l'emergenza e una rete logistica per alimentare il fronte orientale, la stazione centrale di Kyiv è il cervello che gestisce l'intero meccanismo. In questo episodio abbiamo appuntamento con  Alexander Kamishin, amministratore delegato di Ukrzaliznytsia, la compagnia statale ferroviaria ucraina, diventato il punto di riferimento nazionale della "diplomazia del ferro" che pare essere l'arma forse più potente nell'arsenale di Kyiv.

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  • Leopoli, la generazione perduta
    Feb 22 2023


    Appena fuori dal centro di Leopoli, dove ancora cento anni fa c'era solo fango e campi da dissodare, sorge il cimitero monumentale di Lichakiv. Tappa obbligata per i turisti è la risposta galiziana al parigino Pere-Lachaise. Qui ci sono star di ogni genere: artisti, poeti e persino scrittori padri della patria. Una passeggiata tra i suoi viali alberati è da sempre un tuffo in tre secoli di storia dell'Europa orientale. Quello che nessuno aveva previsto è che la strage di quest'ultimo anno lo avrebbe riportato in maniera così brutale nella cronaca del presente.

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