Episodios

  • Mozart
    Jan 9 2023

    Il primo vero studioso e cultore dell’eredità di Johann Sebastian Bach fu Mozart. Uno studio adulto ma accanito, che cominciò nel 1781, grazie all’incontro con il barone Gottfried van Swieten e la sua ricca biblioteca di manoscritti bachiani ed haendeliani. Questo appassionato approfondimento sfociò innanzitutto in una serie di esemplari trascrizioni, delle sole fughe, per trio o quartetto d’archi. Fu questa esperienza ad alimentare e a coltivare, più tardi, il meraviglioso linguaggio compositivo dell’ultimo Mozart. Troviamo una serie di omaggi espliciti a Bach come il Finale (Molto allegro) della Sinfonia ‘Jupiter’, il Flauto magico e il Requiem. La puntata offre molti ascolti a testimonianza di queste diverse fasi, avvalendosi di prestigiose interpretazioni.

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    1 h y 8 m
  • Mendelssohn
    Jan 16 2023

    A Felix Mendelssohn Bartoldy si deve, come tutte le storie della musica raccontano, la riscoperta “ufficiale” di Bach nel 1829, quasi ottant’anni dopo la morte del maestro. Nell’intensissima, poliedrica e purtroppo assai breve vita del compositore, questa “missione” occupò sempre un posto centrale. Lo dimostra anche la bellissima raccolta di 6 Preludi e Fughe op. 35 per pianoforte composta nel 1837 (alla quale nello stesso anno si affianca quella di 3 Preludi e Fughe op. 37 per organo). Essa rappresenta un vero e proprio monumento all’eredità di Bach, oltretutto realizzato con una forma – il Preludio e Fuga – che all’epoca sul pianoforte era quasi del tutto negletta e quindi rappresentava una scelta ancora più forte sul piano simbolico. Durante la trasmissione i 6 Preludi e Fughe op. 35 sono ascoltati integralmente nell’esecuzione del pianista Howard Shelley.

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    1 h y 5 m
  • Chopin
    Jan 23 2023

    Il legame che unisce i 24 preludi op. 28 di Fryderyk Chopin con Il Clavicembalo ben temperato di Bach è forse poco evidente a chi ascolta superficialmente il capolavoro chopiniano. In compenso, aldilà delle enormi differenze stilistiche e formali, è invece molto chiaro a chi ne approfondisce un po’ la storia e il linguaggio e soprattutto a chi ha la fortuna di poterlo suonare con le proprie mani. Chopin considerava il lavoro sull’opera bachiana pane quotidiano per sé e per i propri allievi pianisti. Ma è fuor di dubbio che anche come compositore trovasse in quel testo un irraggiungibile modello di pensiero e di metodo. La trasmissione si avvale, per l’ascolto dei Preludi chopiniani, della storica interpretazione di Maurizio Pollini.

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    1 h y 5 m
  • Czerny
    Jan 30 2023

    Con questa trasmissione su Carl Czerny si entra in un mondo parallelo rispetto a quello attraversato nelle trasmissioni precedenti con Mozart, Mendelssohn e Chopin. Si tratta del mondo dell’artigianato, della sapienza, della sistematicità. Un mondo che tanta parte ha avuto (e ancora ha) nella storia e nella fortuna del linguaggio contrappuntistico, quello utilizzato in una Fuga. Czerny è un campione di tecnica pianistica, di cui ha affrontato tutti gli aspetti allora conosciuti. Non poteva dunque sfuggirgli la forma del Preludio e Fuga, che affrontò in più di un’occasione. Lo testimonia la raccolta Il pianista nello stile classico op. 856, composta nel 1857, anno della sua morte. Il ciclo, che comprende 24 Preludi e Fughe basati su tutte le tonalità, è un ammirevole campionario delle tecniche strumentali e compositive allora in uso e un vero tour de force esecutivo per chi si avventuri ad affrontarlo. Lo ha fatto, registrandolo per la prima volta, il giovane pianista Emanuele Delucchi. Noi useremo la sua arte per attraversare un mondo musicale certo sconosciuto ai più.

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    1 h y 2 m
  • Liszt, Franck e Saint-Saëns
    Feb 6 2023

    Liszt, Franck e Saint-Saëns sono i protagonisti della prima di due trasmissioni non monografiche che percorrono, con sguardo sintetico, le vicende della forma “preludio e fuga” nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi anni del XX secolo. Una fase che segnò profondamente la storia della musica europea, caratterizzata, anche nel ristretto ambito di cui questo ciclo si occupa, da profonde e significative trasformazioni. L’alfiere del nuovo fu, come spesso accadde, Franz Liszt che riuscì a rendere fluida e ciclica anche questa forma apparentemente un po’ “imbalsamata”. Sulle sue orme si mossero figure straordinarie. Una di queste è Cesar Franck, non a caso legato anche alla pratica organistica. Un’altra è quella di Camille Saint-Saëns, impegnato a difendere con straordinaria maestria il solco della tradizione.

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    1 h y 11 m
  • Rubinstejn, Reger, Enescu, Roussel e Ravel
    Feb 13 2023

    Rubinstejn, Reger, Enescu, Roussel e Ravel sono i protagonisti di questa seconda puntata di miscellanea del ciclo. Ancor più a volo d’uccello della precedente, questa trasmissione trascorre fra il rispetto della tradizione e le iniezioni di modernità. Fra la creazione di una nuova civiltà (la Russia di Anton Rubinstejn) e la conferma della storia (la Germania di Max Reger). Fra la multiformità del contemporaneo (George Enescu e Albert Roussel) e l’elevazione alla “classicità” perfetta e intangibile (Maurice Ravel).

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    1 h
  • Hindemith
    Feb 20 2023

    Nel pieno del Novecento (1942) e di una delle grandi tragedie che l’hanno caratterizzato (la Seconda Guerra Mondiale), Paul Hindemith concepisce il Ludus tonalis. Si tratta del suo monumento pianistico, un’opera fuori dal tempo che, senza alcuna paura, si propone di replicare in chiave moderna il modello del Clavicembalo ben temperato di Bach. È un’architettura maestosa (12 Fughe e 11 Interludi incorniciati da un Praeludium e da un Postludium) che dà corpo non solo alle idee estetiche del compositore, ma anche alle sue originali teorie tonali e armoniche. Ed è anche la prima esperienza capace di traslare nella contemporaneità il Clavicembalo ben temperato evidenziando pienamente la sua straordinaria funzione di riferimento non solo per la tecnica compositiva, ma anche per il pensiero musicale. A farci luce su questo mondo tanto complesso quanto affascinante, sarà la sublime arte interpretativa di Sviatoslav Richter.

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    1 h y 10 m
  • Šostakovič 1
    Feb 27 2023

    Meno di dieci anni dopo il Ludus tonalis, Dmitri Šostakovič conferma l’imprescindibilità del Clavicembalo ben temperato come modello per i compositori di ogni epoca. Lo fa con i suoi 24 Preludi e Fughe op. 87 . Le vicende biografiche  del compositore, inscindibilmente e tragicamente legate a quelle dell’Urss staliniana, entrano potentemente anche nella nascita di questo immenso capolavoro e saranno raccontate dettagliatamente. Ma sarà soprattutto l’ascolto e la narrazione dei singoli Preludi e Fughe (in questa trasmissione saranno otto) a illuminarci sulla grande arte di Šostakovič e sul ruolo che in essa rivestivano la tecnica contrappuntistica, la scrittura pianistica e la capacità di astrarsi in una dimensione fuori dalla storia e dal tempo anche quando appare dolorosa e concreta. Straordinaria è la galleria di pianisti che si alterneranno alla tastiera: lo stesso Dmitri Šostakovič, Taiana Nikolaeva, Sviatoslav Richter, Emil Gilels, Vladimir Ashkenazy e Keith Jarrett.

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    1 h y 10 m