• Indizi di futuro

  • By: Roberto
  • Podcast

Indizi di futuro

By: Roberto
  • Summary

  • L’attualità nasconde molti Indizi di futuro, li racconto cercando di immaginare come sarà il domani.
    Roberto
    Show more Show less
Episodes
  • Morire di caldo in Canada
    Jul 3 2021
    Buongiorno, io sono Roberto e questo è “Indizi di futuro” il podcast che indaga il presente per immaginare come sarà il domani. Il primo stadio è rappresentato dallo stress, poi sopraggiunge un diradarsi dei sensi, o come si dice uno stato di confusione, magari qualche crampo, nausea, vomito, male alla testa. Poi il corpo fatica a mantenere una temperatura sopportabile, e infine non ci riesce più perde il controllo, il calore prende il sopravvento, l’aria è intrippò calda, oppure si ci è esposti troppo al sole, insomma il caldo entra dentro e si prende la vita. La chiamano ipertermia, volgarmente colpo di calore, e uccide. Spesso se ne viene colpiti sulla spiaggia, perché l’esposizione ai raggi diretti del sole, specie in una giornata umida, può arrivare ad aumentare la temperatura percepita di 10° rispetto a quella reale. Il modo migliore per difendersi è mantenere ben idratato il corpo, indossare abiti leggeri, non esporsi alla luce diretta del sole, insomma le precauzioni che si leggono ogni anno all’inizio dell’estate su tutti i giornali, ma in certi o momenti, in certi luoghi, qualsiasi precauzione pare essere vana, e la ipertermia prende il sopravvento. E se questo stesse succedendo i qualche parte del mondo? La Columbia Britannica è un territorio a ovest del Canada, ci vivono circa cinque milioni di persone, la città più popolosa è Vancouver, paradossalmente non situata sull’isola di Vancouver, dove invece si trova la capitale che è Victoria. Il Canada come ben sapete si trova a nord degli Stati Uniti e la Columbia Britannica si trova sopra lo stato di Washington tanto per immaginarne geograficamente la collocazione. La prima immagine, riguardo alla temperatura che vi si può trovare, visto dove si trova, non è una temperatura che sfiora i 50 gradi. Eppure in questi giorni la temperatura ha toccato il record storico di 49,6 gradi. E’ un fatto anomalo? A cosa è dovuto questo riscaldamento straordinario? Alla prima domanda si deve rispondere si, la media stagionale è meno della metà. Se prendiamo per esempio Vancouver, la media annuale è di 9,5 gradi, mentre il mese più caldo, cioè agosto, si attesta su 18,2 gradi, mentre la massima non supera i 22,6 gradi. Cosa è accaduto? Intanto diciamo che in questi giorni questo fenomeno è costato la vita a quasi 500 persone solo nella Columbia Britannica, e il fenomeno ha interessato anche altre parti del Canada, l’Oregon e Washington. Il fenomeno si chiama cappa di calore, e in estrema sintesi è un sistema di alta pressione che si trova stabile su di un aria impedendo alle correnti di attraversarlo, e surriscaldando il terreno si alimenta in un circolo vizioso difficile da interrompere, insomma è come mettere un coperchio a una pentola che bolle. Come se non bastasse, l’ulteriore terribile notizia arriva dall’organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite che annuncia che i fenomeni meteorologici estremi sono raddoppiati negli ultimi 40 anni, e che il surriscaldamento della terra ha la sua influenza al riguardo, e non si tratta dell’unica istituzione a lamentare un allarme, tanto che piuttosto che additare questo caldo come evento eccezionale, potremo considerare la normalità del passato come un evento eccezionale, poiché anche la climatologia accusa difficoltà nello stabilire dei modelli interpretativi come quelli fino ad oggi utilizzati. Ad ogni modo il pericolo più grande è sicuramente legato al fatto che mentre il pianeta si può adattare a questo tipo di fenomeni, l’uomo ha bisogno di secoli, addirittura di millenni per potere sopportarli. A partire dalle problematiche economiche, fame e povertà per una grande fascia della popolazione mondiale, per finire alla capacità del corpo umano di sopportare temperature più alte di quelle attuali, come dimostrato da ciò che sta accadendo in Canada.
    Show more Show less
    7 mins
  • Falchi e colombe
    Jun 30 2021
    Buongiorno, io sono Roberto e questo è “Indizi di futuro” il podcast che indaga il presente per immaginare come sarà il domani. Ogni giorno alcune notizie apparse sui principali quotidiani, si trasformano in una scintilla che accende un faro sul divenire della nostra società. Oggi abbiamo bisogno di chiarire diversi acronimi, per poter comprendere la lotta che infiamma i contrapposti interessi dei vari paesi europei, ovvero all’interno del board di politica monetaria, nel cuore della BCE. Iniziamo proprio dalla BCE, dalla Banca Centrale Europea, il cui compito, per ciò che attiene l’argomento che intendiamo trattare oggi, è quello di attuare la politica monetaria europea, ovvero dei 19 paesi che hanno aderito alla moneta unica, quella che normalmente viene chiamata zona Euro. Parlando di BCE non possiamo non citare un altro ruolo di grande importanza svolto dall’istituzione è quello di vigilanza sugli istituti di credito, insomma fa in modo che i dettami stabiliti dai trattati vengano rispettati. Per proseguire nella presentazione degli attori in gioco, potremmo di re che la BCE assieme alle banche centrali dei 27 paesi facenti parte della Comunità Europea fa parte della SEBC, cioè del Sistema Europeo delle Banche centrali. Per completare il cast, dobbiamo citare l’Eurosistema, ovvero la BCE e le banche centrali facenti parte dell’Eurozona. Bene ora per entrare nelle funzioni della BCE vediamo cosa è il Pepp, ovvero il Pandemic Emergency Purchase Programme, ovvero l’acquisto di obbligazioni tramite il programma emergenziale. E infine il tapering, cioè la chiusura del PEPP, cioè la graduale diminuzione del piano di stimolo all’economia monetaria, ovvero una graduale diminuzione dell’acquisto di obbligazioni. Bene adesso che abbiamo qualche strumento possiamo iniziare a raffigurarci la funzione dell’operatività del PEPP e del tapering. C’è crisi economica? Allora la BCE butta soldi sul mercato acquistando titoli del debito dei vari paesi appartenenti alla comunità, mentre se l’economia mostra segni di ripartenza, allora attraverso il tapering diminuisce l’acquisto degli stessi. In definitiva si tratta di una specie di ammortizzatore che attutisce i dossi o le buche sulla strada dell’andamento dell’economia. Compreso a grandi linee il meccanismo, dobbiamo considerare che la situazione dei diversi paesi non è mai la stessa, ci sono quelli che affrontano meglio una determinata crisi e quelli a cui invece le difficoltà non paiono avere fine o risoluzione. Quindi ogni volta che si intraprende un’iniziativa che spinge a immettere o a togliere denari dal mercato, ovvero ad acquistare o a smettere di acquistare, ogni paese ha la sua posizione, e spesso la posizione di alcuni è perfettamente contraria alla posizione di altri, che significa anche che le esigenze sono diverse. Normalmente sono definiti falchi coloro che adottano una linea più dura, cioè un minor interventismo in favore dell’economia, e colombe invece coloro che hanno una maggior predisposizione a intervenire per dare un aiuto al mercato, ovvero ai paesi. Dopo un periodo in cui per necessità, principalmente dovute alla pandemia le colombe hanno soccorso le nazioni europee con grande intensità, l’apparire all’orizzonte di qualche spiraglio di ritorno alla normalità, dal punto di vista economico ovviamente, i falchi iniziano a mostrare le loro ragioni, incitando a rallentare con vigore quegli aiuti. Saranno quindi le nazioni più ricche, o quelle che hanno affrontato meglio la crisi a chiedere di rallentare gli aiuti, mentre le nazioni maggiormente in difficoltà chiederanno di non rallentare l’intervento. Un braccio di ferro dal quale dipende il nostro benessere futuro, una previsione su quanto accadrà, che se sbagliata, potrebbe accentuare una crisi in alcuni stati e affievolirla in altri. Insomma ci sono ancora tante Europa, ma con il tempo e questi interventi regolatori, si cerca di diminuirne il numero. A domani.
    Show more Show less
    7 mins
  • Lookism
    Jun 28 2021
    Buongiorno, io sono Roberto e questo è “Indizi di futuro” il podcast che indaga il presente per immaginare come sarà il domani. Ogni giorno alcune notizie apparse sui principali quotidiani, si trasformano in una scintilla che accende un faro sul divenire della nostra società. Il New York Times fu fondato nel 1851, ha la sua sede nell’omonima città, ma è letto in quasi tutto il mondo. E’ il quotidiano che nella classifica mondiale risulta al diciottesimo posto, e il terzo negli Stati Uniti, insomma carta pregiata. Vanta il maggior numero di premi Pulitzer: 130. Bene ora prendiamo in esame un altro attore della nostra storia, il lookism. E’ David Brooks a mettere in campo la questione, proprio dalla colonne del New York Times. Gli studi parlano chiaro, i brutti sono discriminati, e con dovizia di prove il giornalista mette sotto gli occhi del mondo un fatto: essere brutti è uno svantaggio. Non che questo ci stupisce, credo fosse chiaro a tutti che un bell’aspetto è d’aiuto in mille circostanze. Pensate a un colloquio di lavoro, alle probabilità di avere migliori relazioni. Se poi assieme alla bellezza, c’è la capacità di usarla, allora l’arma è letale. Il giornalista ne quantifica gli effetti, e sostiene che una persona meno attraente abbia una perdita economica importante nella propria vita proprio a causa della mancanza di bellezza, e la monetizza intorno ai 250000 Dollari. Numeri che impressionano, ma quello che veramente impressiona è un altro aspetto, sono i risvolti dell’inclusione, perché credo tutto nasca da lì, dal fatto che iniziamo ad accorgerci delle discriminazioni, delle ingiustizie, come se d’un tratto un mondo che era perfetto, ora non lo fosse più. Con il mio metro e settanta avrei fatto molta fatica a diventare un buon giocatore di pallacanestro, o almeno consentitemi di affermare che sarei partito con un notevole svantaggio. Avrei potuto chiedere a quelli alti due metri, per giustizia, di usare una mano sola, o indossare qualche ostacolo alla mobilità, tale da restituire il vantaggio che la sorte gli ha dato. In questo caso è interessante il gioco del golf, dove attraverso un handicap viene consentito a giocatori di capacità diverse di affrontarsi quasi alla pari, ovvero chi è meno bravo parte avvantaggiato. Democratico? Forse, ma il premio a chi si è impegnato, o a chi è dotato? Uniformare, portare tutti allo stesso piano, significa elevare tutti o abbassare tutti? E’ giusto porre dei vincoli a chi ha determinate qualità per renderlo uguale agli altri? Ho tante domande, e poche risposte. Come sempre. Oltretutto vogliamo avere tutti le stesse opportunità, gli stessi diritti, ma vogliamo essere speciali, unici. Il che è molto difficile. Negli ultimi anni c’è stata un’ondata di diritti che sono divenuti di moda, vendette da parte di chi ha subito ingiustizie, quindi David Brooks, il giornalista che ha scritto l’articolo, ha scelto una non qualità dal mazzo delle tante e l’ha messo sulle pagine di un amplificatore come il New York Times. Peccato che il mio podcast non abbia questa risonanza, a tal proposito consigliatelo agli amici, perché potrei dire che anche quelli intelligenti hanno dei vantaggi, come quelli che nascono ricchi, quelli che nascono in una nazione rispetto a un altra. Insomma vorrei dire che la giustizia è lontana, e forse neppure raggiungibile. Questo non vuol dire che non si possa ogni giorno fare un passo avanti. Il lookism deve essere considerato una presa di coscienza, e la cultura la reale discriminazione, perché stabilisce il bello e il brutto, il desiderabile e il meno desiderabile. In una cultura hippie forse il denaro non è un gran valore, mentre in un sistema capitalistico lo è. Bene allora smettiamo di prendercela gli uni con gli altri per una diversa tonalità di pelle, orientamento sessuale, di genere, o un kg in più o in meno, e costruiamo insieme una cultura inclusiva e basata su valori profondi. Come si fa? Basta che ognuno faccia la sua piccola parte. Un passo per volta.
    Show more Show less
    7 mins

What listeners say about Indizi di futuro

Average customer ratings

Reviews - Please select the tabs below to change the source of reviews.