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  • TRILOGIA DELL'INFEDELTÀ #3 - LE POLTRONCINE CASTE di Louis Berlioz
    Apr 21 2024

    LE POLTRONCINE CASTE

    di Louis Berlioz


    Lo schermo blu e non baciarci

    Per una volta domarlo, il tempo

    E non rubarlo

    Vedere Gravity

    In quelle poltroncine caste

    Perché c’è tempo

    Tutto il tempo

    Ti sbircio, sì,

    Ma prevale la trama

    Mi sbirci, sì

    Ma hai tutto il tempo

    La trama prevale

    Dopo sarà l’ansioso spingere e ritrarre

    Nelle ripide valli

    Nelle sudate valli arrossate

    Ma più tardi

    Ora possiamo vedere

    Perché questa volta c’è tutto il tempo

    In questa città franca d’altri idiomi

    Qui dove ci siamo trovati, segreti

    Per avere tutto il tempo

    E io ti sbircio,

    E tu t’accorgi e schiudi la bocca

    C’è tempo per non rubare

    Litanie d’amore e sesso

    E ritornare io ai figli tu agli esami


    Tutto s’ammanta d’innocenza

    È la bontà della costruzione

    L’estetica dell’incontro

    Nessuno soffrirà se saremo bravi

    E bravi noi saremo

    Perché ora non ci baciamo

    Perché ora c’è tempo



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  • TRILOGIA DELL'INFEDELTÀ #2 - CHE NE È DI TE? di Louis Berlioz
    Apr 15 2024

    CHE NE È DI TE?

    di Louis Berlioz


    Che ne è di te?, scrive

    La compagna di banco che non amasti e non ti amò

    Ma con cui volentieri avresti pasticciato

    (Starci insieme no)

    La diva del primo banco

    Che stava con l’universitario sguaiato

    Ti scrive

    Che ne è di te?

    Vuol trascurare stile e maniere

    Sai cosa intende e cosa vede


    L’altro ieri ha divorziato

    Racconta la sua bocca dietro il vetro di uno spritz

    Ah i quaranta

    L’età dei conti aperti rimborsabili via social

    Prima di morire una botta

    La darebbe, lei, nel suo letto vuoto, a me

    Per fuggire le macerie dei suoi sogni

    E sognare senza contratti e conseguenze

    Si tratta di capire che c’è dopo lo spritz

    La promessa è un coito dal sapore speciale


    Perché il tempo sa essere circolare

    E qualche sassolino lo fa levare

    E il Prima di Morire sa allettare

    E la mia tardiva bandiera piantata sul suo corpo


    Le sue labbra usate

    Spargerebbero un rinverdire d’autostima

    Io che son meno disfatto e floscio però

    La guardo, stropicciata

    consunta da un’estranea vita

    Mai, mai l’oblio andrebbe violato

    E allora mi decido

    Faccio il maschio

    Sputo per terra parlo di calcio

    Lei ricordava lo charme io non lo do

    Sarà perché io una casa ce l’ho ancora in piedi

    E bella da abitare

    Così i capricci come niente s’incrinano

    Con un ruttino dopo lo spritz



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  • TRILOGIA DELL'INFEDELTÀ #1 - MATEMATICA UMANA di Louis Berlioz
    Apr 8 2024

    MATEMATICA UMANA

    di Louis Berlioz


    A G.


    Che cosa vuol dire

    Trent’anni dopo

    Ritrovarti

    Nello spazio dei possibili baci

    Che cosa vuol dire

    Tra un centimetro

    Baciarti

    Baciarti per non scoparti

    Giocando a rimpiangere quella vodka alla pesca

    Così anni novanta

    Come se il sapore fosse restante

    Sulla tua lingua

    Da trent’anni

    Invariato e in attesa di ritrovarmi

    Ritrovarti

    Queste unghie nella pelle

    Che non tende come allora

    Fragili e tristi

    Vanno per le antiche strade

    Testimoni della lenta rovina

    Dei tessuti, del coraggio e dei potrei

    Consolati di non averla condivisa


    La vita, come consuma le bussole giovanili

    E ora qui

    Circondati da bussole mature


    Considero i tuoi seni, grosso modo uguali

    Ne rivivo l’impasto, lo ritrovo immutato

    Seni non piccoli e non grandi

    Un reperto di passato giunto intatto

    E tu mi scruti e io ti leggo

    Tutto sommato l’addome è ancora sodo, strano, pensi

    Ma poi, e potevo prevederlo

    È quando impugni il pene e dici

    Mi ricordo quel tuo voler rimandare il piacere

    E la mano non muovi e mi guardi e sorridi

    Adesso, il tempo che è stato è qui

    E seppur tu sia cambiata e io di più

    Noi siamo rimasti uguali

    Tanto basta

    È il rapporto

    La matematica umana

    Ci stacchiamo

    Ora entrambi abbiamo quel che cercavamo.



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  • GIOVANE DONNA di Louis Berlioz
    Apr 1 2024

    GIOVANE DONNA

    di Louis Berlioz


    Per E.


    Giovane donna

    Che con le dita

    Rigiri il cucchiaino

    Nella tazzina

    Gli occhi alzi

    E guardandomi

    Prendi la mira

    Stringi il labbro

    Tra i denti e nella stretta riponi

    Il tuo pensiero indeciso

    Perché il pericolo annusi

    Non chiedermi lumi

    Sui futuri tuoi studi

    Non farti plasmare

    Da me l’avvenire

    Non mi vedi?

    Sì che mi vedi

    E tu apri la bocca

    E chiedi

    Perché tra tutti

    Il parere tu vuoi

    Del cattivo maestro

    E il nostro caffè

    Domanda e risposta

    Scivola nei mondi del calore

    Quel che ci accadrà

    Ora

    Dopo la domanda

    Ci fisserà la fama


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  • PREGHIERA di Vitaly Gorenko
    Mar 25 2024

    PREGHIERA

    di Vitaly Gorenko



    Venga l’Epos

    Venga l’artiglieria

    Dei conflitti la postura militare

    Io lo spero

    Io prego

    Che s’inchinino le pose

    Alle necessità e grazie

    Alla guerra

    Tu sia di nuovo raggiungibile

    E io ti possa dire prendimi

    Scherzavo

    Perdonami

    E diventare vero e ti possa dire

    Torna

    Vorrei i bombardieri in cielo

    A disperdere il livore, e il rancore

    Liquefatto di paura

    Prepari l’aria ai tuoi seni

    Tornare ad essere

    Qualcosa, non amore

    Se non vuoi ma qualcosa


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  • LA MUSA GIUNGE di Fernando Arevalo Sternman
    Mar 18 2024

    LA MUSA GIUNGE

    di Fernando Arevalo Sternman


    La musa giunge

    Da una fitta annunciata

    Allo sterno, e nelle ginocchia

    Un elegante senso d’orzata.

    Mi reclama un certo umore

    Non è tra le muse festose

    La luna, la memoria, la pena

    L’acqua s’increspa, ecco la musa

    Io aspetto

    Li prevedo

    Dal fondale sgorgano i basilischi mostruosi

    Fetidi e poderosi

    Le fauci taglienti

    Gli occhi arsi

    Li accetto

    Tracciano spire

    L’acqua a secchi gronda

    Mi azzannano la testa

    Squartano lo sterno mi cavan le interiora

    Poi tornano sott’acqua

    E io mi ricompongo

    La pagina è scritta

    Ringrazio


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  • LE TAVOLE DELLA LEGGE di Olivia Stark
    Mar 11 2024

    LE TAVOLE DELLA LEGGE

    di Olivia Stark



    Tu ora credi

    Che tutto sia bugia, io

    Tranne le mie scuse

    Per dirti addio

    Le scuse cattive

    Che ti spaccarono

    Preferire lo status all’amore

    A quelle credi

    Son le tue Tavole della Legge

    Da cui ricostruisti

    Una te

    Comprensibile

    Dal falso però

    Segue qualsiasi cosa

    E così tu ora qualsiasi cosa sei e niente

    Perché se tu sapessi

    Perché t’ho spinta via

    Verresti a cercarmi

    E quei perché stermineresti

    Uno dopo l’altro

    In nome di quel sacro dato

    Indistruttibile e sussistente

    Che ci accomuna

    Che ci tiene vicini anche dopo gli addii

    E io accetterò di sopportare i tuoi

    E m’improvviserò pacere tra parenti

    E il tuo tardivo infante sarà mio

    E il resto della vita sarà

    Far strage di rimorsi

    Un’incessante sbocciar di tulipani.



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  • LA CASTITÀ di Giuseppe Chiron
    Mar 3 2024

    LA CASTITÀ

    di Giuseppe Chiron



    Non vorremo, tu, io

    Per troppo bere condotti

    Sul crinale saporito del desiderio

    Scivolare

    Non lo faremo

    Perché troppo costoso è cascare

    Per gli amici e le creature. Provocare

    Sarà il fine,

    E tenerci sul garbato filo del fantasticare

    Sarà perdere, ma con eleganza

    E così godere la superiorità morale

    Bacchettona

    Rinunciataria

    Di non avere consumato

    Parola da scaffale di supermercato, così

    Ubriachi, e in un raro allineamento astrale

    Soli, l’ombra a circondare

    Solo noi ad ascoltare, inimitabile

    Sarà concedermi di guardarti la bocca

    Dal rossetto stellare

    E gli occhi tuoi senza vergognarmi

    Sul crinale saperci umani

    E non cose da comprare

    Lasciare che le mani infilate

    Non siano nostre

    Ma quelle cui apparteniamo.



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