Episodes

  • Qualcuno era democristiano
    Dec 21 2023
    I “mostri” democristiani, nel senso latino di monstrum, ovvero prodigio hanno segnato la storia dell’Italia per 50 anni, dal 1943. «La magrezza segaligna e affilata di De Gasperi, il pallore ascetico di Dossetti e dei “professorini”. Tra parentesi l’uno diffidava degli altri ben oltre l’aspetto fisico, attribuendo loro una mentalità: munita di allucinazioni e presunte divinazioni suggestive», scrive nel suo libro, Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua, Filippo Ceccarelli. In questa sesta puntata (ultima della prima stagione) parliamo del fondatore della DC, Alcide De Gasperi, dalla biografia assai variegata: fu deputato nel parlamento asburgico, poi segretario nazionale del Partito Popolare, poi in una condizione di ristrettezze di libertà e economica durante il regime fascista. Trovò rifugio come bibliotecario in Vaticano, ma con il Papa Pio XII ebbe sempre un rapporto difficile. Divenne presidente del consiglio e rappresentò l’Italia alla conferenza di Parigi, alla fine della Seconda Guerra mondiale. Nel suo partito si trovò sempre a dover mediare tra una sinistra movimentata e visionaria, condotta da Giuseppe Dossetti e una destra arroccata attorno alla figura del Papa con simpatie monarchiche e derive nostalgiche, incarnata dal presidente di Azione Cattolica, Luigi Gedda. Per i democristiani la straordinaria vittoria del 18 aprile del 1948 non fu una festa. Il partito che aveva sfiorato la maggioranza assoluta dei voti si trovò a gestire il potere in un paese ancora distrutto dalla guerra e con divisioni sociali ed economiche profonde. La legislatura che andò dal 1948 al 1953 non fu mai tranquilla. Si fecero luce due dirigenti della sinistra dossettiana. Uno pragmatico e duttile, Amintore Fanfani, l’altro più teorico e a volte spirituale, Aldo Moro. Nella loro vita furono spesso polemici tra di loro, ma alla fine si intendevano. Uno che aveva poco a che fare con la vita del partito, ma che in alcuni momenti ne fu un trascinatore, fu Giulio Andreotti. Ambiguo nei comportamenti e nelle relazioni. Non si è mai capito se lui sia stato l’uomo di De Gasperi presso il Vaticano o l’uomo di Pio XII presso, e qualche volta contro, De Gasperi. Bibliografia: Stefano Pivato, "Bella ciao. Canto e politica nella storia d’Italia", Laterza 2005 Stefano Pivato, "I comunisti mangiano i bambini: Storia di una leggenda", Il Mulino 2015 Marco Follini, "Democrazia Cristiana. Il racconto di un partito", Sellerio 2019 Piero Ignazi, "I partiti in Italia dal 1945 al 2018", Mulino 2018 Antonio Ghirelli, "Democristiani", Mondadori 2004 Atti e documenti della D.C. 1943-1967, Prefazione di Mariano Rumor, Edizione 5 Lune 1967 Filippo Ceccarelli, "Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua" Feltrinelli 2018 Paolo Pombeni, Guido Formigoni, Giorgio Vecchio, "Storia della Democrazia cristiana. 1943-1993", Il Mulino 2023 Vindice Lecis, "Il nemico", Nutrimenti 2018 Miriam Mafai, "L’uomo che sognava la lotta armata", Rizzoli 1984 Mimmo Franzinelli, Alessandro Giacone, "1960. L’Italia sull’orlo della guerra civile" Mondadori 2020 Silvio Lanaro, "Storia dell’Italia repubblicana. L’economia, la politica, la cultura, la società dal dopoguerra agli anni ’90", Marsilio 1996 Luigi Gedda, "18 Aprile 1948. Memorie Inedite Dell’artefice Della Sconfitta Del Fronte Popolare", Mondadori 1998 Guido Formigoni, "Aldo Moro. Lo statista e il suo dramma", Il Mulino 2016 Bruno Vespa, "Storia d’Italia da Mussolini a Berlusconi", Mondadori 2004 Indro Montanelli e Mario Cervi, "L’Italia dei due Giovanni", Rizzoli 2012 Bruno Vespa, "Soli al comando", Mondadori 2017 Bruno Vespa, "Italiani voltagabbana. Dalla prima guerra mondiale alla Terza Repubblica sempre sul carro dei vincitori", Mondadori 2017 Enrico Menduni, "L’Autostrada del Sole", Il Mulino 1999 Leonardo Sciascia, "Todo Modo", Adelphi 2003 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    1 hr and 13 mins
  • L’eresia dei Magnacucchi
    Nov 21 2023
    Nel gennaio del 1951 il segretario della federazione del PCI di Reggio Emilia, Valdo Magnani, dopo aver concluso la sua relazione al congresso, chiese alcuni minuti di attenzione ai delegati e illustrò un ordine del giorno, a titolo personale, dove si chiedeva al partito di impegnarsi affinché qualsiasi ingerenza armata che arrivasse da uno stato straniero fosse considerata inaccettabile. Il riferimento era ovviamente all’URSS di Stalin. Per un partito che in gran parte sognava di fare come la Russia e di vedere i cosacchi abbeverare i loro cavalli nelle fontane di piazza San Pietro quel discorso era un tradimento. In soccorso dell’amico e compagno Magnani arrivò da Bologna la medaglia d’oro al valor militare per i meriti acquisiti durante la lotta di liberazione da nazisti e fascisti, Aldo Cucchi. Deputato del PCI, come Magnani, e esempio di militante modello per tanti comunisti emiliani e romagnoli. Magnani e Cucchi divennero così i Magnacucchi. Dileggiati e emarginati in ogni struttura centrale e periferica del partito. Il segretario generale del PCI, Palmiro Togliatti, fu durissimo contro di loro: «Anche nella criniera di un nobile cavallo da corsa possono trovarsi due pidocchi», disse. BIBLIOGRAFIA Stefano Bianchini (a cura di) - Valdo Magnani e l’antistalinismo comunista (Edizioni Unicopli, 2013) Learco Andalò (a cura di) - L’eresia dei Magnacucchi sessant’anni dopo (Bonomia University Press, 2012) Franca Magnani - Una famiglia italiana (Feltrinelli, 1990) Mario Tobino - I tre amici (Mondadori, 1991) Mario Tobino - Il clandestino (Mondadori, 2018) Ignazio Silone - Uscita di sicurezza (Mondadori, 2021) Francesco Cundari - Comunisti Immaginari: tutto quello che c’è da sapere sul PCI (Vallecchi, 2009) Aldo Cazzullo e Edgardo Sogno - Testamento di un anticomunista. Dalla Resistenza al golpe bianco: storia di un italiano ( Sperling & Kupfer, 2010) Giorgio Bocca - Storia dell’Italia partigiana (Laterza, 1966) Sergio Claudio Perroni - Leonilde. Storia eccezionale di una donna normale (Bompiani, 2010) Aldo Cucchi - Il mito di Stalin nell’Europa orientale (Il Canneto Editore, 2014) Per informazioni sulla colonna sonora, osservazioni e suggerimenti: ombelico@ilpost.it Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    53 mins
  • L’aereo dei soldi
    Oct 21 2023
    Pietro Secchia era senza dubbio il numero 2 del Partito Comunista Italiano. Il posto di potere se lo era guadagnato in oltre vent’anni di clandestinità, di lavoro nelle riunioni carbonare nelle cantine, nelle case di campagna, facendo politica braccato dalla polizia politica. Era una delle anime del partito: quella rivoluzionaria. Lui sognava la lotta armata e ha lavorato affinché la prospettiva di una rivoluzione vincente nelle piazze fosse la prospettiva di tutto il partito. BIBLIOGRAFIA Massimo Caprara, Quando le botteghe erano oscure Gianni Cervetti, L’oro di Mosca Cesare Catananti, La scomunica ai comunisti. Protagonisti e retroscena nelle carte desecretate del Sant'Offizio Miriam Mafai, L'uomo che sognava la lotta armata. La storia di Pietro Secchia Miriam Mafai, Botteghe oscure, addio: com'eravamo comunisti Giorgio Amendola, Lettere a Milano Giorgio Bocca, Palmiro Togliatti Paolo Spriano, Storia del Partito Comunista italiano. Vol. 1: Gli anni della clandestinità Il Quaderno dell'Attivista, a cura di Marcello Flores d'Arcais Giancarlo Pajetta, Le crisi che ho vissuto Pietro Secchia, La guerriglia in Italia Marco Albeltaro, Le rivoluzioni non cadono dal cielo. Pietro Secchia, una vita di parte Armando Cossutta con Gianni Montesano, Una storia comunista Giulio Seniga, Togliatti e Stalin. Contributo alla storia del Pci con il testo integrale nella stesura autografa di Pietro Secchia del documento che anticipa di tre anni la svolta del Rapporto Kruscev. I documenti pubblicati in questo libro sono gran parte di quelli trafugati durante la fuga di Seniga del luglio del 1954. Giulio Seniga, Credevo nel partito, A cura di Maria Antonietta Serci e Martino Seniga Carlo Feltrinelli, Senior service Giorgio Bocca, Togliatti Vindice Lecis, Il nemico Maurizio Caprara, Lavoro riservato. I cassetti segreti del PCI Franco Giannantoni e Ibio Paolucci, Giovanni Pesce «Visone» un comunista che ha fatto l’Italia Donald Sassoon, Togliatti e il partito di massa. Il PCI dal 1944 al 1964 Concetto Marchesi, Perché sono comunista Santo Peli, Storie di Gap. Terrorismo urbano e Resistenza Stefano Zurlo, Quattro colpi per Togliatti. Antonio Pallante e l'attentato che sconvolse l'Italia Arturo Colombi, Nelle mani del nemico Paolo Spriano, Storia del Partito Comunista Italiano. Vol. 3: I fronti popolari, Stalin, la guerra Paolo Spriano, Storia del Partito Comunista Italiano. Vol. 5: La resistenza, Togliatti e il partito nuovo Pietro Secchia, Il Partito Comunista Italiano E La Guerra Di Liberazione 1943-1945 Alessandro Portelli, L'ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita FILMOGRAFIA Senso è un film di Luchino Visconti uscito nel 1955, interpretato da Alida Valli e Farley Granger, ispirato da un racconto di Camillo Boito. Aiuto regista furono anche Francesco Rosi e Franco Zeffirelli. In questo film qualcuno ha voluto leggere maliziosamente la trasposizione dell’amore tra Pietro Secchia e Giulio Seniga. Il dottor Zivago è un film del 1965 diretto da David Lean, con Omar Sharif, Julie Christie e Geraldine Chaplin. Il film è tratto dal romanzo di Boris Pasternak, pubblicato per la prima volta dalla casa editrice Feltrinelli. Vinse cinque Golden Globe e cinque Oscar. Alcune scene furono girate all’Hotel Metropol di Mosca. Il Maestro e Margherita è un film realizzato in coproduzione italo-jugoslava del 1972. Interpretato da Ugo Tognazzi è stato diretto da Aleksandar Petrović. Fu ispirato dall'omonimo romanzo di Michail Bulgakov. Per scriverci opinioni o consigli, ricevere la bibliografia, commentare la puntata, avere l’elenco delle canzoni: ombelico@ilpost.it Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    1 hr and 5 mins
  • La scomunica, le madonne pellegrine e i frati volanti - parte 2
    Sep 21 2023
    Il primo luglio 1949 la Congregazione del Sant’Uffizio del Vaticano, l’istituto che governava la dottrina della chiesa, emanò un decreto che definiva peccato grave per un cattolico essere iscritto al Partito Comunista, favorirlo in qualsiasi modo, in particolare votandolo. Per il buon cattolico era proibito leggere la stampa comunista, diffonderla e pubblicizzarla. Chi faceva quelle azioni non poteva ricevere l’assoluzione, se non dopo essersi pentito e dichiarato “fermamente disposto a non commettere più” tali peccati. Questo provvedimento è passato alla storia come “la scomunica dei comunisti” e fu un provvedimento che coinvolse milioni di persone in tutto il mondo. In tanti manifesti affissi nelle parrocchie e sui muri delle città italiane si leggeva: «Il Signore illumini e conceda ai colpevoli in materia tanta grave, iI pieno ravvedimento, poichè è in pericolo la stessa salvezza dell’eternità». Tra il 1946 e il 1954 la Chiesa fu molto attiva nella politica, soprattutto italiana; riti popolari come le processioni dedicate alle immagini mariane diventavano un’occasione di religione e politica. La figura di papa Pio XII, come quelle di diversi cardinali, furono molto importanti nella storia italiana di quel periodo. BIBLIOGRAFIA Leoncarlo Settimelli e Laura Falavolti - Canti satirici anticlericali, Savelli, 1975 Cristiano Cavina - Romagna mia (Laterza, 1974) Cesare Catananti - La scomunica ai comunisti. Protagonisti e retroscena nelle carte desecretate del Sant’Offizio (San Paolo, 2021) Guido Piovene - Viaggio in Italia (Bompiani, 2017) Andrea Riccardi - Pio XII e Alcide De Gasperi. Una storia segreta (Laterza, 2003) Leonardo Sciascia - Le parrocchie di Regalpetra (Laterza, 1956) Giuseppe Tuninetti - Madonna Pellegrina 1946-1951. Frammenti di cronaca e di storia (Effatà Editrice, 2006) Filippo Ceccarelli - Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua (Feltrinelli, 2018) Alberto Melloni - Il giubileo: Una storia (Laterza, 2016) Chiara Valentini - Enrico Berlinguer (Feltrinelli, 2014) Domenico Tardini, C. Felice Casula - Pio XII visto da vicino. Con un diario inedito del 1954 (Libreria Editrice Vaticana, 1961) Andrea Pozzetta - Tutto il partito è una scuola (Edizione Unicopli, 2019) Massimo Zamboni - La trionferà (Einaudi, 2021) Antonio Spinosa - Pio XII. L’ultimo papa (Mondadori, 1992) L'ombelico di un mondo è un podcast del Post scritto e raccontato da Claudio Caprara Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    40 mins
  • La scomunica, le madonne pellegrine e i frati volanti - parte 1
    Sep 21 2023
    Il primo luglio 1949 la Congregazione del Sant’Uffizio del Vaticano, l’istituto che governava la dottrina della chiesa, emanò un decreto che definiva peccato grave per un cattolico essere iscritto al Partito Comunista, favorirlo in qualsiasi modo, in particolare votandolo. Per il buon cattolico era proibito leggere la stampa comunista, diffonderla e pubblicizzarla. Chi faceva quelle azioni non poteva ricevere l’assoluzione, se non dopo essersi pentito e dichiarato “fermamente disposto a non commettere più” tali peccati. Questo provvedimento è passato alla storia come “la scomunica dei comunisti” e fu un provvedimento che coinvolse milioni di persone in tutto il mondo. In tanti manifesti affissi nelle parrocchie e sui muri delle città italiane si leggeva: «Il Signore illumini e conceda ai colpevoli in materia tanta grave, iI pieno ravvedimento, poichè è in pericolo la stessa salvezza dell’eternità». Tra il 1946 e il 1954 la Chiesa fu molto attiva nella politica, soprattutto italiana; riti popolari come le processioni dedicate alle immagini mariane diventavano un’occasione di religione e politica. La figura di papa Pio XII, come quelle di diversi cardinali, furono molto importanti nella storia italiana di quel periodo. BIBLIOGRAFIA Leoncarlo Settimelli e Laura Falavolti - Canti satirici anticlericali, Savelli, 1975 Cristiano Cavina - Romagna mia (Laterza, 1974) Cesare Catananti - La scomunica ai comunisti. Protagonisti e retroscena nelle carte desecretate del Sant’Offizio (San Paolo, 2021) Guido Piovene - Viaggio in Italia (Bompiani, 2017) Andrea Riccardi - Pio XII e Alcide De Gasperi. Una storia segreta (Laterza, 2003) Leonardo Sciascia - Le parrocchie di Regalpetra (Laterza, 1956) Giuseppe Tuninetti - Madonna Pellegrina 1946-1951. Frammenti di cronaca e di storia (Effatà Editrice, 2006) Filippo Ceccarelli - Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua (Feltrinelli, 2018) Alberto Melloni - Il giubileo: Una storia (Laterza, 2016) Chiara Valentini - Enrico Berlinguer (Feltrinelli, 2014) Domenico Tardini, C. Felice Casula - Pio XII visto da vicino. Con un diario inedito del 1954 (Libreria Editrice Vaticana, 1961) Andrea Pozzetta - Tutto il partito è una scuola (Edizione Unicopli, 2019) Massimo Zamboni - La trionferà (Einaudi, 2021) Antonio Spinosa - Pio XII. L’ultimo papa (Mondadori, 1992) L'ombelico di un mondo è un podcast del Post scritto e raccontato da Claudio Caprara Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    42 mins
  • Cosa è stata la scuola di Frattocchie
    Aug 21 2023
    La risposta del Partito Comunista alla sconfitta elettorale del 1948 fu mettere a studiare gli oltre due milioni di iscritti che aveva (per avere una proporzione con la situazione attuale: alla vigilia del congresso che ha portato all’elezione di Elly Schlein, il PD - che in teoria dovrebbe essere l’erede di parte della democrazia cristiana e del PCI - aveva circa 60mila iscritti) La più importante delle scuole di partito fu a Frattocchie, una frazione del comune di Marino al chilometro 22 della via Appia Nuova. La struttura era in una zona circondata da conventi, seminari, istituti cattolici; il comune di Castel Gandolfo, dove c'è tutt'ora la residenza estiva del Papa, non è lontano. Nel 1955, dopo importanti lavori di ristrutturazione, venne definito il logo. Era un planisfero circondato da una catena spezzata con appeso un libro aperto e ben visibile: Cognosce quod immutabis, “Conosci ciò che cambierai”. Come a Frattocchie nacquero diverse altre strutture: la Scuola Anselmo Marabini di Bologna, la Scuola centrale di Milano, una scuola femminili a Faggeto Lario dedicata a Anita Garibaldi, l’Istituto Mario Alicata ad Albinea (in provincia di Reggio Emilia) circondato da un parco di alberi secolari, l’Istituto di Castellammare (Napoli), l’Istituto Agostino Novella a Roma, l’Istituto Ruggero Grieco a Bari, l’Istituto Emilio Sereni a Cascina (Pisa), oltre a una grande quantità di strutture avviate nelle federazioni locali. Si è calcolato, sulla base dei documenti conservati in diversi archivi, che dalla fine del 1943 (con la guerra ancora in corso) fino al 1954, più di 300 mila militanti siano passati dalle diverse strutture formative del partito. BIBLIOGRAFIA «A scuola di politica: il modello comunista di Frattocchie» di Anna Tonelli - Laterza, Roma-Bari, 2017 «Concerti e sconcerti - Cronache musicali 1915/1919» di Antonio Gramsci (a cura di Fabio Francione e Maria Luisa Righi) - Mimesi Edizioni 2022 «Storia del Partito Comunista Italiano - Vol. III : I fronti popolari, Stalin, la guerra» di Paolo Spriano - Einaudi 1967 «Tutto il partito è una scuola» di Andrea Pozzetta - Edizione Unicopli, 2019 «L’uomo che incastrò la Mafia. Pio La Torre» di Giuseppe Bascietto e Claudio Camarca - Truman - Non fiction novel, 2018 «Botteghe oscure, addio: com’eravamo comunisti», di Miriam Mafai - Mondadori 1995 «Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua» di Filippo Ceccarelli - Feltrinelli 2018 «Vita di Enrico Berlinguer» di Giuseppe Fiori - Laterza 2004 «Enrico Berlinguer» di Chiara Valentini - Feltrinelli 2014 «Lavoro riservato» di Maurizio Caprara - Feltrinelli, 1997 L'ombelico di un mondo è un podcast del Post scritto e raccontato da Claudio Caprara Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    58 mins
  • Perché si dice che i comunisti mangiano i bambini
    Jul 21 2023
    In ogni puntata di questo podcast si prende spunto da un frammento di una conversazione del 1995 con un protagonista minore di quegli anni, Veraldo Vespignani, sindaco di Imola dalla fine del 1948 al 1962 e poi parlamentare per tre legislature. È un testimone laterale degli avvenimenti italiani, ma dalla storia esemplare di amministratore e di politico locale stimato e apprezzato. Una persona che ha fatto esperienza che aiuta a raccontare gli anni ’50 e che cosa di quella storia influenza anche noi, oggi. Perché Imola? Nella geografia dell'Emilia-Romagna, Imola è il trattino. Una città di medie dimensioni uscita distrutta dalla guerra che è passata in un arco di tempo relativamente breve da zona depressa a località con uno dei più alti tassi di qualità della vita in Europa. Soprattutto negli anni del dopoguerra è stata un crocevia della politica italiana. È stato un luogo di incontro di molti personaggi della storia italiana. È il luogo dove gli sport motoristici sono diventati uno spettacolo di massa. L'ombelico di un mondo è un podcast del Post scritto e raccondato da Claudio Caprara Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    1 hr
  • L'ombelico di un mondo - trailer
    Jul 20 2023
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    2 mins