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Olimpiadi di pace e di guerra  Por  arte de portada

Olimpiadi di pace e di guerra

De: Radio 24
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  • Un intreccio spesso inestricabile, quello tra campi di gara e campi di battaglia, con i primi ad anticipare le tensioni che avrebbero poi spinto milioni di uomini, e di donne, a confrontarsi sui secondi. La storia delle Olimpiadi moderne è legata a doppio filo a quella geopolitica di un mondo che sta attraversando uno dei suoi momenti più drammatici, con i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente che infiammano la vigilia dei Giochi olimpici di Parigi 2024 ben più di quanto riesca a fare il sacro fuoco di Olympia. Proprio la storia allora- quella dello sport, delle Olimpiadi moderne, del Novecento e di questo primo spicchio di Nuovo Millennio - può aiutarci a capire il nostro passato, certo, ma soprattutto il nostro presente, e il futuro che stiamo costruendo intorno a quei cinque cerchi olimpici. Dai Giochi a cavallo dei due conflitti mondiali a quelli segnati da Guerra Fredda e boicottaggi, dal guanto nero di Smith e Carlos sollevato nel cielo di Città del Messico 1968, alle Olimpiadi di Pechino simbolo del Nuovo Mondo, “Olimpiadi di pace e di guerra” è il nuovo podcast di Radio 24 ideato e scritto da Dario Ricci che ci guida lungo otto sentieri della storia olimpica.

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Episodios
  • 8. Da Pechino 2008 a Parigi 2024: le Olimpiadi del Mondo Nuovo
    Jun 17 2024

    Pechino che diventa la prima città nella storia a ospitare i Giochi estivi ed invernali, la Russia di Putin che utilizza lo sport per consolidare il ruolo dello zar e mascherare i propri propositi di guerra, l'Arabia Saudita e gli altri Paesi del Golfo Persico che a suon di petrodollari diventano attori protagonisti nell'organizzare i grandi eventi sportivi globali. L'ultima tappa del nostro viaggio verso Parigi 2024 ci pone degli interrogativi fondamentali: di chi è lo sport postmoderno? E chi vince la partita finale tra sport e guerra? Ce lo siamo chiesti in questo episodio di “Olimpiadi di pace e di guerra” in compagnia del professor Nicola Sbetti, membro della società Italiana di storia dello Sport e docente di storia dell'educazione fisica e dello sport presso l'Università di Bologna.

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  • 7. Crolla il Muro: i Giochi di una sola superpotenza
    Jun 17 2024

    Il crollo del muro di Berlino, nel novembre 1989, segna una svolta storica, anche nel mondo dello sport. Il blocco dell'Est si sgretola anche nelle palestre e nei campi di gara: l'Unione Sovietica si frammenta, la Germania si riunifica inglobando, non senza difficoltà e contraddizioni, gli sportivi che fino ad allora avevano fatto le fortune dell'Est. Ma sono soprattutto gli Stati Uniti l'unica vera superpotenza, che ha nel Dream Team delle stelle Nba che dà spettacolo a Barcellona 92 il suo emblema. Ma gli attentati dell'11 settembre 2001 e la crisi economica che colpisce la Grecia post olimpiadi di Atene 2004 evidenziano la fragilità di un globalismo fondato solo sulla forza del business, anche nello sport. Le superpotenze sono al centro di questo episodio di “Olimpiadi di pace e di guerra” con Enrico Landoni, professore associato all'Università eCampus e membro della Società italiana di Storia dello sport.

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  • 6. Fuori dai Giochi: l'età dei boicottaggi
    Jun 17 2024

    Minacciati, ipotizzati, temuti. I boicottaggi più rilevanti si concretizzano nella storia delle Olimpiadi estive, tra l'edizione di Montreal 1976 e quella di Los Angeles 1984, che pure lascia intravvedere un periodo di rinascita e di ritrovata, seppur temporanea, unità del Mondo intorno al sacro fuoco di Olympia. Intanto l'olimpismo comincia a guardare a Oriente, con la Cina, che nel 1984 rientra nel consesso olimpico, e con la sudcoreana Seul, che nel 1988 ospita gli ultimi Giochi che vedono la partecipazione dell'Unione Sovietica, che di lì a poco si disgregherà sotto la spinta di Glasnost e Perestrojika, la politica della trasparenza e delle riforme volute dal penultimo segretario del partito comunista e poi presidente Mikhail Gorbaciov. In questo episodio di “Olimpiadi di pace e di guerra” il tema dei boicottaggi viene raccontato in compagnia di Enrico Landoni, professore associato all'Università eCampus e membro della Società italiana di Storia dello sport.

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