Episodes

  • Ep.5: La politica
    Apr 14 2024
    La responsabilità penale è personale, ma le violenze sono certificate da quelle immagini. La politica cambierà qualcosa? E cosa è successo dopo la pubblicazione di quelle immagini dell’orrore sul pestaggio nel carcere di Santa Maria? Cosa dicono i politici? Cosa rispondono? Dalla sinistra che governava alla destra che faceva opposizione è un percorso tra silenzi, ignoranza, omissioni e coperture. E che fine hanno fatto le vittime e i testimoni della mattanza? Pasquale è libero e ha ricominciato a fare l’imprenditore. Pietro Ioia, invece, è finito di nuovo in cella, portava i cellulari ai detenuti. Il primo testimone, invece, cerca lavoro. E gli agenti? Decine sono tornati in servizio in attesa del processo. Alla fine Santa Maria non è servita per introdurre i codici identificativi e al contrario avanza l’ipotesi di rivedere il reato di tortura.

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    25 mins
  • Ep.4: La giustizia
    Apr 7 2024
    Nel settembre 2020 Nello Trocchia pubblica diverse inchieste su Domani sul pestaggio di Stato, ma non accade niente. Anzi qualcosa accade, in Parlamento il ministero della giustizia fornisce la propria versione dei fatti su quel 6 aprile e parla di “Ripristino della legalità”, proprio così, ripristino della legalità mentre è stato un pestaggio di Stato. Nel frattempo, l’inchiesta continua, e le testimonianze confermano gli abusi, ma soprattutto consentono di raccontare vitto, sopravvitto e carrello della felicità. In una parola: il carcere.

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    26 mins
  • Ep.3: Il silenzio
    Mar 31 2024
    Il garante dei detenuti di Napoli Pietro Ioia ha aperto la porta del reparto Nilo per squarciare il silenzio. Per superare la versione ufficiale che si è sedimentata e stratificata nell’opinione pubblica. E in parte ci riesce. Allo stesso tempo, il giornalista cerca le prove di quei racconti, i riscontri. Ma attorno trova solo indifferenza tranne la voce di Ilaria Cucchi, la donna che già dieci anni prima non aveva accettato il silenzio. C’è anche un altro che ha preso parte e non si è girato: Samuele Ciambriello, il garante dei detenuti della Campania, proprio lui aveva presentato la denuncia in procura. Dopo diverse insistenze si apre una crepa nel muro di omertà del Ministero della giustizia.

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    18 mins
  • Ep.2: Il viaggio
    Mar 25 2024
    Pietro Ioia è un ex narcotrafficante che dopo le turbolenze degli anni ’80 è diventato il garante dei detenuti del comune di Napoli, un riferimento per chi entra ed esce da una cella. Così è stato nei giorni in cui il Coronavirus ha colpito il nostro Paese. A Pietro arrivavano telefonate e messaggi ogni minuto. Lui segnava, consigliava, suggeriva, tranquillizzava. E così è stato anche dopo il 6 aprile 2020, quando i detenuti gli avevano inviato messaggi, audio e foto. Un materiale che raccontava qualcosa di incredibile: un pestaggio. Ioia sente il giornalista Nello Trocchia e insieme incontrano un testimone, un testimone che ha la sua storia da raccontare.

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    22 mins
  • Ep.1: La paura
    Mar 25 2024
    Un giovane uomo e sua sorella sono al telefono. Hanno paura, ma quel sentimento nella primavera del 2020 attraversa l’intero Paese. Mentre si svolge quella telefonata, decine di milioni di persone in tutta Italia sono incollate al televisore per ascoltare il bollettino giornaliero dei contagiati. Sono poco meno di centomila fino a quel momento i malati di Covid-19 e l’Italia è sull’orlo del panico. Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, il 6 aprile, c’è una paura diversa. È terrore, quel giorno è successo qualcosa e i detenuti chiedono di parlare con i familiari. Ma perché sono terrorizzati? Cosa hanno da raccontare? E chi crederebbe mai a un detenuto?

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    21 mins
  • Trailer
    Mar 18 2024

    Il 6 aprile 2020, nel carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere, Campania, Italia, avviene il più grave pestaggio collettivo di detenuti mai accaduto nel nostro Paese. Decine di poliziotti penitenziari si rendono protagonisti di un'orrenda mattanza. Segue un depistaggio raffinatissimo: agenti infedeli fotografano bastoni e pentolini per simulare la reazione scomposta dei detenuti, con lo scopo di giustificare l'intervento e la mano pesante. Si utilizzano perfino referti falsi per dimostrare le contusioni riportate per sedare la rivolta. “Ma quale rivolta” urlerà il primo testimone, “ci hanno riempito di botte”.

    In questo podcast Nello Trocchia, giornalista d'inchiesta, ripercorre i fatti di quell'aprile del 2020 smontando le bugie del potere, le menzogne del governo e svelando il pestaggio e il depistaggio. Un'inchiesta che è fatta di racconti e incontri. Come quello inaspettato in un paesino del centro Italia con una fonte che non parla, chiede silenzio e appunta su un fogliettino una scritta: "Sui video cautela, cautela massima". Ma la pubblicazione di quei video ha riscritto quel 6 aprile 2020 e "sbugiardato il potere". E sbugiardare il potere è il mestiere di un giornalista.

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    1 min