• Cosa aspettarci dalle elezioni europee?
    May 8 2024
    Cosa dobbiamo aspettarci dalle elezioni europee? Non tanto per il risultato in sé delle elezioni, perché tanto a primo impatto valuteremo i risultati dei vari partiti nazionali, quanto più a cosa porteranno queste elezioni, dal futuro del Parlamento e poi della Commissione europea al corso storico che prenderà la stessa Unione.
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  • Se creassimo un esercito europeo
    Apr 24 2024
    In questi ultimi due anni il tema della sicurezza internazionale è diventato sempre più cruciale. Basta vedere cosa accade in Ucraina e a Gaza, che sono solo le parti più evidenti di un complesso sistema di relazioni internazionali che negli ultimi anni è stato stravolto, con zone di crisi sempre più in aumento. E noi? Come ce la passiamo, potremmo chiederci? Ci sentiamo sicuramente più distanti da quei conflitti, un po’ perché siamo abituati a sentirne parlare costantemente, un po’ perché non siamo più direttamente colpiti dai rincari sulle bollette che prima vedevamo, eccezion fatta per gli aumenti improvvisi del prezzo della benzina. Insomma, sentiamo tutt’ora come ci siano stravolgimenti politici giorno dopo giorno e l’Europa, in questo mondo, si sente sempre più piccola e meno influente.
    A poco più di 40 giorni dal voto che ci porterà ad eleggere i prossimi rappresentanti italiani a Bruxelles, ci siamo chiesti perché in Italia, spesso, si faccia difficoltà a inserire nel dibattito politico temi fondamentali per la cittadinanza europea, come la politica di sicurezza e difesa comune, che pur, come sappiamo, non appartengono al processo legislativo europeo.
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  • Israele e l'Iran sono ai ferri corti?
    Apr 10 2024
    Il 2 aprile scorso, un bombardamento attribuito a Israele che ha colpito l'ambasciata iraniana a Damasco, in Siria. Secondo molti, l'obiettivo non dichiarato, era l’uccisione del generale iraniano Mohammad Reza Zahedi. L'attacco è stato infatti indirizzato verso il consolato iraniano e la residenza dell’ambasciatore, causando la morte di Zahedi e di altri sei membri delle Guardie Rivoluzionarie, meglio noti come pasdaran.
    Questo evento rischia indubbiamente di intensificare il conflitto israelo-palestinese e destabilizzare il Medio Oriente. Ma quali sono le radici storiche delle attuali tensioni tra Israele e Iran? E c’è davvero la possibilità che scoppi uno scontro diretto tra i due Paesi?
    Insieme a Leonardo Trento, analista di @orizzontipolitici per l’area MENA, abbiamo ripercorso gli ultimi avvenimenti e provato a fare chiarezza sull’evoluzione del fronte di guerra. Questo e molto altro nell’ultimo episodio di "Prospettive", il nostro podcast di approfondimento sui temi di attualità internazionale.
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  • Cosa vuol dire per il mondo l'attentato a Mosca
    Mar 27 2024
    Lo scorso 21 marzo un attacco terroristico ha colpito il Crocus City Hall di Mosca, causando 139 morti e circa 180 feriti.

    Numeri impressionanti che ci rimandano alle immagini degli attacchi che nel 2015 colpirono il teatro Bataclan di Parigi e ci fanno temere un ritorno del terrorismo islamico nel Vecchio continente.

    Poche ore dopo, l’ISIS-K, costola afghana dello Stato Islamico, ha rivendicato di esserne il mandante.

    Lo Stato islamico del Khorasan, altro nome con cui il gruppo terroristico è noto, è attivo dal 2014 e agisce per lo più in Asia centrale. Condivide tuttavia con lo stesso astio nei confronti della Russia, dopo l’intervento del suo esercito in Siria al fianco di Bashar Al-Assad e contro i ribelli dell’ISIS.
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  • Le elezioni in Venezuela non saranno democratiche
    Mar 13 2024
    Negli ultimi 5 anni in America del Sud non c'è stata una crisi politica così eclatante come quella che ha investito il Venezuela. Nel 2019 infatti, dopo le contestate elezioni dell'anno precedente, che avevano visto il trionfo dell’attuale Presidente Nicolas Maduro, venne a formarsi una spaccatura fra l'Assemblea Nazionale e l’esecutivo.

    L'assemblea nazionale, cioè il Parlamento, in quel momento era dominato dall'opposizione e aveva dichiarato non valide le elezioni, votando Juan Guaidó come Presidente ad interim del Venezuela.
    Intendiamoci, l'Assemblea nazionale non aveva alcun potere poiché esautorata dallo stesso Maduro, ma il gesto fu eclatante e molti paesi del blocco occidentale riconobbero Guaidó come presidente della nazione.

    Nonostante questo, nel gennaio 2023, Maduro aveva ottenuto nuovamente consensi, portando l'Assemblea nazionale a dichiarare che il lavoro fatto dal governo provvisorio di Guaidó non fosse stato sufficiente. A quel punto, Guaidó è stato costretto a dimettersi e Maduro è potuto tornare al potere. Ecco, con queste premesse si arriva alle elezioni indette per il 28 luglio di quest'anno, con una marea di temi caldi per il Venezuela e con la politica internazionale sempre centrale.
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  • Non si parla più di Ucraina come prima
    Feb 28 2024
    Lo scorso 24 febbraio ha segnato i due anni dell'invasione russa dell'Ucraina.
    In questo arco di tempo le Nazioni Unite hanno registrato la morte di oltre 10.500 civili, tra cui 587 bambini, e quasi 20mila feriti.
    Due anni fa l'Europa si è fermata e, messa davanti all'evidenza di un conflitto in casa propria, ha iniziato a porsi una serie di domande.
    Domande che oggi non trovano risposte univoche e che, dopo anni di pace, ci costringono a fare i conti con la guerra e, soprattutto, ci chiedono di riflettere sull'andamento degli equilibri geopolitici globali.
    Vecchi blocchi scompaiono ed emergono nuove forze a plasmare l'ordine internazionale.

    In questo contesto, quali strategie perseguiranno gli Stati Uniti e l'Unione Europea? E quali conseguenze avranno sulla guerra in Ucraina?
    Nell'ultimo episodio di Prospettive, podcast nato due anni fa per approfondire temi di attualità internazionale, ne abbiamo parlato insieme a Marcello Orecchia, analista di Orizzonti Politici.
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  • Per parlare di Gaza serve Sanremo?
    Feb 14 2024
    Ci ricordiamo quando esattamente due anni fa seguivamo in televisione, su internet, sui social ogni attimo della guerra che stava per scoppiare in Ucraina? L'interesse sui media occidentali verso l'est europa era divampato e, di conseguenza, si era venuti a conoscenza di un tema estremamente complesso quale la situazione nel donbass. Poi abbiamo visto che col passare del tempo l'abitudine a vedere le immagini di guerra ci ha portato ad aver costruito degli anticorpi e, invece, la popolazione continua a viverla e i giornalisti sul campo a raccontarla. Ecco ora il paragone che vorremmo fare è con la situazione a Gaza, situazione che non solo sembra peggiorare giorno dopo giorno, ma che come in Ucraina sta perdendo di interesse verso i media occidentali, quando invece tocca eccome la nostra situazione geopolitica. Insomma si tratta di un tema che divide e che ottiene risonanza solo in determinati momenti, uno degli ultimi è stato proprio al festival di SanRemo, dove artisti come Ghali e Dargen D'Amico si sono esposti.
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  • Come si combatte l'estrema destra in Germania
    Jan 31 2024
    Nelle ultime settimane di gennaio, oltre un milione e mezzo di persone sono scese nelle strade delle principali città tedesche per manifestare contro il secondo partito più popolare in Germania, il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD). Il 10 gennaio, il giornale investigativo tedesco Correctiv aveva infatti svelato di un incontro segreto tra alti vertici del partito, finanziatori e attivisti di estrema destra, avvenuto il 25 novembre a Potsdam, nel quale è stato discusso un piano di re-emigrazione su larga scala di richiedenti asilo, immigrati con permesso di soggiorno e cittadini tedeschi di origine straniera.
    Il recente successo di queste mobilitazioni potrebbe essere il primo segnale di indebolimento dell'estrema destra in una Germania sempre più disunita sul piano politico e che si trova ad affrontare una delle peggiori recessioni economiche della sua storia
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