Episodios

  • Davide Calì "L'uomo con il cappotto verde"
    Sep 30 2024
    Davide Calì
    "L'uomo con il cappotto verde"
    Illustrazioni di Irene Penazzi
    Edizioni Lapis
    www.edizionilapis.it

    A raccontare questa storia è un bambino curioso, a cui piace impugnare il telescopio del nonno per osservare quello che accade in strada. Oggi ha notato qualcosa di strano: un uomo avvolto in un cappotto verde, coperto da sciarpa e cappello, ha fatto cadere in una buca dell’asfalto uno strano sassolino. Chi è? E soprattutto, cosa sta facendo?
    La mattina dopo, lì dove fino al giorno prima c’erano le macchine parcheggiate… proprio lì, dove c'era la buca, c'è un albero. Una quercia, dice il nonno, che conosce il nome di tutte le piante.
    Dopo la quercia, ecco spuntare un mandarino, un faggio, una betulla, un tiglio e un eucalipto. La città, un tempo grigia e spenta, è ora verde e piena di vita! I bambini esultano, ma i genitori non fanno che lamentarsi... come faranno a parcheggiare?
    I primi a intervenire sono i giardinieri, seguiti dagli operai del comune, pronti a tagliare gli alberi. Ma nella notte, accade l'incredibile: gli alberi crescono ancora più numerosi. Nessuno sa come fermare questa misteriosa invasione di rami e foglie...
    Il "colpevole" sarà proprio quello strano signore col cappotto verde, che continua ad aggirarsi per le strade lasciando scivolare sassolini dalle tasche?





    Davide Calì, nato in Svizzera, è fumettista, illustratore e autore per bambini. Tra Francia, Stati Uniti, Italia e Portogallo, ha all'attivo più di 150 pubblicazioni, tradotte in numerose lingue. È appassionato di fumetti e musica grunge, suona la chitarra elettrica, sa cucinare il gumbo e ha da poco imparato a fare la pizza.



    Irene Penazzi, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna e perfezionatasi alla HAW di Amburgo, esordisce nel panorama editoriale nel 2019. Le sue opere sono state esposte alla mostra “Eccellenze italiane – La nuova generazione degli illustratori italiani per ragazzi” nell’ambito di Bologna Children’s Book Fair 2021 .


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    14 m
  • Roberto Francavilla "Città senza demoni"
    Sep 30 2024
    Roberto Francavilla
    "Città senza demoni"
    Feltrinelli Editore
    www.feltrinellieditore.it

    Pisa Book Festival
    dal 3 al 6 ottobre 2024
    Roberto Francavilla riceverà il premio alla carriera per la traduzione ai Pisa Translation Awards


    Una città, una scrittrice. Nel paese che le ha donato la sua lingua sensuale e meticcia, Clarice Lispector si è imposta sin dal dirompente esordio di Vicino al cuore selvaggio. A Berna, dove approda nel 1946, è prima di tutto la moglie di un diplomatico. Una donna bellissima, enigmatica e colta, che attrae la curiosità di un ambiente elitario ma chiuso. La capitale svizzera è troppo piccola e silenziosa, fredda d’inverno, noiosa in ogni stagione. Una “città senza demoni” mentre la linfa creativa di Clarice si nutre di ciò che è sotterraneo, inconscio, indomabile. Maury, il marito, è spesso in viaggio e lei riesce a stringere un’unica vera amicizia. Solitudine, saudade, tempo in eccesso. E un senso totale di estraneità che lei, bambina scampata all’Europa dei pogrom, profuga ebrea che ha messo radici in Brasile, non aveva mai sperimentato da nessun’altra parte. Raccontare la crisi di un’artista è un compito fascinoso ma difficile. Lo è a maggior conto per questa scrittrice di culto la cui vita intera appare “come un romanzo” – tranne nel periodo bernese.
    Roberto Francavilla affronta quel vuoto immedesimandosi completamente in Lispector dopo averla tradotta e studiata per anni. Non è una biografia in forma di narrazione, ma un atto d’amore dove la sintonia tra l’autore e la protagonista riverbera nella scrittura intensa, ricercata, immersiva. Nato dalla passione e dalla frequentazione di una vita, questo romanzo d’esordio ci restituisce quella pienezza di voce e quella corporeità di Clarice Lispector che solo la “città senza demoni” ha saputo rubarle.

    Roberto Francavilla è professore associato di Letteratura portoghese e brasiliana presso la Scuola di Scienze umanistiche dell’Università di Genova dopo essere stato per molti anni docente dell’Università di Siena. Ha pubblicato volumi e articoli sulle letterature e sulle culture lusofone. È traduttore e critico letterario. Oltre a varie traduzioni, per Feltrinelli ha curato Il secondo libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa (“Le Comete”, 2013).



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    18 m
  • Federico Rampini "Grazie, Occidente!"
    Sep 30 2024
    Federico Rampini
    "Grazie, Occidente!"
    Tutto il bene che abbiamo fatto
    Mondadori Editore
    www.mondadori.it

    È ora che qualcuno lo dica: «Grazie, Occidente!». Ma sono due parole che non incontrerete altrove. Tutto il bene che abbiamo fatto, a noi stessi e agli altri, è il supremo tabù di questa epoca. Nelle scuole non si insegna più la storia vera del progresso, che è nato a casa nostra e dove ha avuto un ruolo anche l’Italia. Invece nelle piazze e nella cultura contemporanea siamo sotto un processo permanente. È ora di ribellarsi, in nome della verità. Cinesi o indiani, brasiliani o africani, il mondo è popolato da miliardi di persone che devono la loro stessa esistenza… a noi. La scienza occidentale, pensiamo alla nostra medicina e alla nostra agronomia, è stata copiata e applicata dal resto dell’umanità con benefici immensi. Se la longevità è aumentata, la mortalità infantile è crollata, il livello d’istruzione è cresciuto nel mondo intero, è perché l’Occidente ha esportato progresso. Dove si combatte per migliorare i diritti umani – per esempio la condizione della donna – il paradigma da emulare siamo noi. Il nostro modello industriale ha sollevato dalla miseria grandi nazioni. La sfida per un’economia più sostenibile e per decarbonizzare l’ambiente sarà vinta grazie alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica dell’Occidente. Viviamo in un’epoca in cui pronunciare queste verità è scandaloso, è proibito. Il conformismo dominante impone una versione bugiarda della storia, in cui la «razza bianca», europea o nordamericana, ha seminato solo distruzione, oppressione, sofferenze. L’idea stessa di progresso è disprezzata, siamo sottoposti a un lavaggio del cervello quotidiano per inculcare la certezza che l’Apocalisse è dietro l’angolo (per colpa nostra). In questo viaggio tra la storia degli ultimi secoli e la geopolitica del mondo contemporaneo, Federico Rampini approfondisce quel che l’Occidente è stato davvero per l’umanità. Quali tratti originali della nostra civiltà hanno fatto sì che da mezzo millennio il progresso nasca qui e non altrove? Perché la Cina e l’Iran oggi si definiscono «repubbliche», un concetto che non esiste in Confucio o nel Corano? Una lezione di onestà storica è urgente per le nuove generazioni, aiuta a ricostruire la nostra autostima e a vedere il futuro con più fiducia.

    Federico Rampini, editorialista del «Corriere della Sera», è stato vicedirettore del «Sole 24 Ore» e corrispondente de «la Repubblica» a Parigi, Bruxelles, San Francisco, Pechino e New York. Ha insegnato alle università di Berkeley, Shanghai e alla Sda Bocconi. È membro del Council on Foreign Relations, think tank americano di relazioni internazionali. Come esperto di geopolitica è public speaker per The European House – Ambrosetti. Ha pubblicato più di venti saggi di successo, molti tradotti in altre lingue, come i bestseller Il secolo cinese (Mondadori 2005) e L’impero di Cindia (Mondadori 2006). Tra più recenti, La seconda guerra fredda (Mondadori 2019), Oriente e Occidente (Einaudi 2020), Fermare Pechino (Mondadori 2021), Suicidio occidentale (Mondadori 2022) e La speranza africana (Mondadori 2023). È andato in scena a teatro con suo figlio Jacopo, attore, in Trump Blues e A cosa serve l’America. Ha realizzato il programma televisivo «Inchieste da fermo» per La7.



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    25 m
  • Nicola Verderame "Alla follia" Suat Dervis
    Sep 30 2024
    Nicola Verderame
    "Alla follia"
    Suat Dervis
    Crocetti Editore
    www.crocettieditore.it

    Traduzione a cura di Nicola Verderame.

    Istanbul, anni Quaranta: Celile è una trentacinquenne sposata da dieci anni con Ahmet, ambizioso imprenditore che ancora non si è affermato ma che vorrebbe speculare sull’economia di guerra. Celile è nata in una famiglia di alti funzionari ottomani, ormai decaduti, ed è cresciuta in uno yali, uno di quegli eleganti ma fatiscenti palazzi sulle rive del Bosforo. Ahmet le fa conoscere il milionario Muhsin e tra i due scoppia la passione. Divisa tra due uomini che vogliono possederla, Celile tenta di vivere una vita fedele a sé stessa, amaramente consapevole dei limiti che le vengono imposti come donna. “Alla follia” segna l’esordio in lingua italiana della scrittrice e attivista femminista Suat Derviş. La sua rappresentazione sensibile e sorprendentemente moderna di una storia d’amore è una critica pungente alle convenzioni del patriarcato.



    Suat Derviş nacque a Istanbul nel 1903. Ricevette un’istruzione privata e a fine anni Venti si trasferì in Germania per studiare alla facoltà di Letteratura dell’Università di Berlino. Parallelamente lavorò come giornalista per alcuni quotidiani tedeschi e pubblicò il suo primo romanzo nel 1920. Rientrata in Turchia nel 1932, continuò l’attività giornalistica ed entrò a far parte del movimento femminista. Si sposò quattro volte, l’ultima delle quali con Reşat Fuat Baraner, leader del Partito Comunista Turco (TKP). Nel 1944 fu arrestata insieme al marito per la sua attività politica e fu rilasciata otto mesi più tardi. Per sopravvivere pubblicò articoli e racconti sotto pseudonimo, finché nel 1953 decise di fuggire a Parigi, dove visse fino al 1961. Al ritorno in Turchia si dedicò all’attività di romanziera, oltre a essere tra le fondatrici dell’Unione delle Donne Rivoluzionarie (Devrimci Kadınlar Birliği), nel 1970. Personalità ribelle e anticonformista, Suat Derviş morì a Istanbul nel 1972, lasciando una importante eredità letteraria oggetto di una recente riscoperta.



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    24 m
  • Maria Rescigno "Microbiota geniale"
    Sep 30 2024
    Maria Rescigno
    "Microbiota geniale"
    Curare l'intestino per guarire la mente
    Vallardi Editore
    www.vallardi


    Pianeta Terra Festival, Lucca
    sabato 5 ottobre 2024, ore 10:00
    Maria Rescigno presenta "Microbiota geniale"
    con Roberta Fulci
    Molte persone con infiammazioni croniche dell’intestino soffrono spesso di ansia e depressione. In modo del tutto speculare, pazienti con patologie del sistema nervoso soffrono spesso di disturbi inte- stinali. A partire da queste evidenze, è stato da tempo ipotizzata una connessione tra il nostro cervello e il nostro “secondo cervello”, l’intestino. Oggi, grazie agli studi più recenti, è stato dimostrato che l’asse di comunicazione tra la nostra testa e la nostra pancia esiste ed è regolato dal microbiota, una comunità di microrganismi fondamentali per la nostra salute. Maria Rescigno, tra le massime esperte mondiali e ricercatrice di frontiera, ci racconterà l’importanza degli ospiti microbiotici e il modo in cui possiamo prendercene cura affinché siano nostri alleati.

    L'autrice ci insegna a «modulare» il microbiota – grazie a probiotici e postbiotici specifici, metaboliti batterici, cibi fermentati, trapianto di microbiota – per preservare e ricostruire una barriera intestinale sana, così da prevenire e curare le patologie collegate ai suoi squilibri.


    Dalla scienziata italiana considerata uno dei massimi esperti di microbiota a livello internazionale, il libro che spiega come la ricerca d'avanguardia sul microbiota stia rivoluzionando la prevenzione e la cura delle alterazioni dell'umore, disturbi alimentari, malattie degenerative, disturbi neurologici. Alla luce delle più recenti scoperte sulla relazione tra apparato intestinale e cervello, alcune delle quali fatte proprio da Maria Rescigno, sappiamo sempre più a fondo le interconnessioni di un organo sull'altro e viceversa. In questo libro la scienziata di fama mondiale autrice di pubblicazioni su riviste prestigiose come "Science e Nature" ci spiega in modo chiaro come l'asse intestino-cervello sia regolato dal microbiota: guidandoci tra le ultime scoperte e i possibili sviluppi avveniristici, l'autrice ci insegna a «modulare» il microbiota – grazie a probiotici e postbiotici specifici, metaboliti batterici, cibi fermentati, trapianto di microbiota – per preservare e ricostruire una barriera intestinale sana, così da prevenire e curare le patologie collegate ai suoi squilibri.



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    20 m
  • Giancarlo Paris "Carlo Acutis. Il discepolo prediletto"
    Sep 30 2024
    Giancarlo Paris
    "Carlo Acutis"
    Il discepolo prediletto
    Edizioni Messaggero Padova
    www.edizionimessaggero.it


    Prefazione del cardinale Marcello Semeraro
    Postfazione di Antonia Salzano Acutis

    Nuovo edizione rivista e ampliata con l'aggiunta di una prefazione del card. Semeraro, prefetto del Dicastero per le cause dei santi e di una postfazione di Antonia Salzano Acutis (mamma di Carlo). Carlo Acutis (3 maggio 1991-12 ottobre 2006), il primo santo millennial. Un giovane che con il suo entusiasmo parla di Gesù ai suoi coetanei e porta i lontani a chiedere il battesimo, non solo, ma a riconoscere che la fede cristiana è gioia. Un ragazzo che ama i santi e soprattutto Francesco d’Assisi il quale quando pregava, secondo gli antichi biografi, “parlava all’Amico”. Un testimone che vive una vita straordinaria breve e intensa, giocando, usando il pc, praticando lo sport, divertendosi con gli amici e amando gli animali. Un cristiano che accetta la sofferenza e la offre per la chiesa e per il papa.

    Giancarlo Paris è un frate minore conventuale. Guardiano presso il Villaggio Sant’Antonio di Noventa Padovana. Ha svolto a Brescia il servizio di formatore per undici anni e quello di guardiano per otto. Per le Edizioni Messaggero Padova ha già pubblicato: Toccando le piaghe dell’umanità (2023); Maria Cristina Cella Mocellin. Ciò che conta è amare (2023); Luciano Bottan. Santità con il sorriso sulle labbra (2020).



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    19 m
  • Franco Vaccari "Ecologia del conflitto"
    Sep 29 2024
    Franco Vaccari
    "Ecologia del conflitto"
    L'approccio alla relazione secondo il Metodo Rondine
    Edizioni del Mulino
    www.mulino.it

    Un libro che propone una visione positiva del conflitto e di ogni controversia può destare sorpresa. Tuttavia, ormai da anni Rondine Cittadella della Pace lavora su queste tematiche indicando un metodo che ha trovato ampi consensi. Perché riconoscere la conflittualità «della» relazione è importante, anzi ecologico. Liberato da una diffusa interpretazione ingannevole, il conflitto emerge in queste pagine nel suo aspetto positivo, carico di energia utile a prendersi cura della relazione intessuta tra le persone. Franco Vaccari ci parla di un metodo consolidato, non più esperimento ma via transitabile, perché chi lo propone ne conosce il punto d’arrivo. Occorre, tuttora, una lunga transizione culturale per fare tesoro della complessità dolorosa del conflitto e quindi prevenire la sua tragica degenerazione in guerra. Questa è l’esito, infatti, che si verifica quando le persone non sanno guardarsi in faccia con fiducia reciproca. Le differenze concrete non sono accettate se regna la in-differenza a motivo di preconcetti ideologici e pregiudizi sociali. Completano il volume gli interventi di alcuni collaboratori di Rondine, che permettono di conoscere i risultati del Metodo Rondine negli ambiti della leadership e della diplomazia popolare, testimoniando il valore ecologico dell’approccio relazionale al conflitto.



    Franco Vaccari, psicologo e formatore, è presidente e fondatore di Rondine Cittadella della Pace (Arezzo). Ha pubblicato numerosi articoli su «Avvenire» e su «Toscana oggi» e svariati saggi, tra i quali segnaliamo «L’approccio relazionale al conflitto. Quattro lezioni sul Metodo Rondine» (Franco Angeli, 2021). È docente incaricato di Psicologia dei conflitti nel corso di Scienze della pace alla Pontificia Università Lateranense di Roma.




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  • Rudi Capra "Filosofia del viaggio"
    Sep 27 2024
    Rudi Capra
    "Filosofia del viaggio"
    Modi, tempi, spazi, sensi del viaggiare
    Mimesis Edizioni
    www.mimesisedizioni.it


    Forse a causa della familiarità che si ha con l’esperienza di viaggiare, il viaggio è rimasto un parziale “impensato” nella storia della filosofia. Facendo dialogare filosofia, letteratura, sociologia e antropologia, il volume affronta il viaggio nella sua duplice accezione di concetto ed esperienza, tentando, da un lato, di esplorarlo in quanto costante culturale e, dall’altro, di descriverne le molteplici manifestazioni, con attenzione particolare alla contemporaneità, in cui le pratiche del turismo massificato, del turismo virtuale, della flânerie e dell’urbex hanno crescente rilevanza.
    Ma viaggiare ha anche una dimensione anacronistica, perché mette in rapporto con il desiderio, che è senza tempo. Il desiderio segue sempre un moto altrove: è ondivago, irrequieto, vagabondo, spinge a partire e cambiare incessantemente, è desiderio di essere altro, di essere altrove. Questo libro si pone allora come una riflessione sul rapporto che abbiamo con desiderio e identità attraverso il viaggio, che è capace di trasformare entrambe.

    Rudi Capra, PhD in Filosofie dell’Asia Orientale, è Postdoctoral Fellow alla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura e Visiting Fellow all’Università di Torino. Scrive di critica cinematografica per varie riviste, fra cui “Ondacinema”. È autore della monografia Nicolas Winding Refn. La vertigine del fato (2022). Per Mimesis ha pubblicato: I flauti del cielo. Quattro divagazioni sul tema della filosofia comparata (2020) e Filosofia del viaggio. Modi, tempi, spazi, sensi del viaggiare (2024).



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    21 m