• Episodio 4 - OLIMPIA RACCONTA - LA LEALTA'

  • Jul 25 2024
  • Duración: 11 m
  • Podcast

Episodio 4 - OLIMPIA RACCONTA - LA LEALTA'  Por  arte de portada

Episodio 4 - OLIMPIA RACCONTA - LA LEALTA'

  • Resumen

  • Sapevi che i cinque cerchi olimpici rappresentano non solo i cinque continenti, ma anche cinque valori fondamentali? In questo podcast, esploreremo questi valori attraverso storie emozionanti di atleti , momenti memorabili e sfide appassionanti. Preparati ad un viaggio nel cuore delle Olimpiadi, dove sport e valori si incontrano! Quarto Episodio Abebe Bikila, Momo Wolde, John Stephen Akhwary: Lealtà verso sé stessi e verso il proprio paese… Io sono Fabrizio Silvestri e ti ringrazio di aver scelto questo quarto episodio di Olimpia Racconta! Oggi ti farò rivivere l'incredibile storia di tre eroi dello sport, simboli di lealtà verso sé stessi, verso gli altri e verso la propria nazione. Per raccontarti queste storie dobbiamo sfogliare il calendario delle olimpiadi all’indietro fino agli anni Sessanta, quando tre atleti africani emozionano il mondo intero dimostrando come lo sport possa essere un potente strumento di integrazione, solidarietà e patriottismo. 1968, un anno denso di avvenimenti che hanno segnato la storia: la Primavera di Praga, il massacro di My Lay, gli assassini di Martin Luther King e Robert Kennedy. In questo clima di forti tensioni internazionali, in ottobre a Città del Messico si svolgono i Giochi della XIX Olimpiade. Un'edizione rimasta famosa per i pugni chiusi avvolti in un guanto nero e rivolti al cielo dagli statunitensi Tommie Smith e John Carlos in segno di protesta contro il razzismo. E oggi, in questo quarto episodio di Olimpia Racconta, vogliamo mettere in luce un altro aspetto importantissimo dello sport: la lealtà. Quella lealtà che è il fondamento imprescindibile dei Giochi, non solo nei confronti degli altri atleti, ma anche, come vedremo, nei confronti di se stessi, del proprio Paese e di chi crede in te. Per questo oggi ti parlerò dell'incredibile maratona dELL’Olimpiade DEL 1968 in terra messicana e dell'enorme lealtà, in primis verso sé stesso, mostrata da un atleta che ha scritto il suo nome nella leggenda dello sport: Abebe Bikila. La storia di Abebe Bikila è una storia di coraggio, di sacrificio e di immensa lealtà. È la storia di un uomo che ha saputo affrontare le sfide più difficili con tenacia e determinazione, dimostrando al mondo cosa significa essere un vero campione. 20 ottobre 1968, l'aria si fa elettrica per la maratona più attesa dei Giochi olimpici a città del Messico. Tutti gli occhi sono puntati su Abebe Bikila, il leggendario atleta etiope che ha già conquistato due ori olimpici correndo a piedi nudi a Roma nelle Olimpiadi del 1960 e quattro anni dopo con le scarpe a Tokyo. A 36 anni, Abebe insegue uno storico tris che lo proietterebbe nell'Olimpo degli immortali. Ma il destino per lui ha altri piani. Un dolore lancinante al ginocchio lo costringe al ritiro dopo 17 km di gara. Un colpo durissimo per Abebe, ma anche per l'Etiopia che vede sfumare il sogno di un nuovo trionfo. Tuttavia, un altro eroe si prepara a prendersi la scena: Degaga Wolde per tutti Momo, amico e compagno di squadra di Abebe. Anche lui è un veterano, ha già 36 anni e una carriera militare alle spalle. Ma Momo è un guerriero, un combattente che non si arrende mai. Dopo aver conquistato l'argento nei 10.000metri, Momo si lancia nella maratona con determinazione e coraggio. Al 25° km, il keniota Temu, fino a quel momento in testa, cede. Momo approfitta, prende il comando della corsa e non lo molla più. Taglia il traguardo in solitaria, con oltre 3 minuti di vantaggio sul secondo. L'Etiopia è salva, l'oro olimpico torna a brillare sul petto di un suo figlio. Ma la vera sorpresa arriva poco dopo. Quando su Città del Messico inizia a calare la sera, un altro atleta compare all'orizzonte. È John Stephen Akhwary, il maratoneta della Tanzania. Ha il corpo provato dalla fatica, il volto insanguinato, la spalla dolorante. Ma non si arrende. Continua a correre, passo dopo passo, spinto dalla forza di volontà e dal desiderio di onorare la sua nazione. [Musica di sottofondo si fa più intensa e carica di pathos] Dopo 65 minuti dall'arrivo di Momo Wolde, John Stephen Akhwary taglia il traguardo tra gli applausi del pubblico. Non ha vinto una medaglia, ma ha conquistato il cuore di tutti. Ha dimostrato che l' importante non è solo vincere, ma partecipare con coraggio, lealtà e determinazione. Akhwary, fu considerato un novello Pietri… ti ricordi chi era Dorando Pietri? Abbiamo raccontato la sua impresa olimpica nella prima edizione di Olimpia Racconta. Dorando Pietri è passato alla storia delle Olimpiadi per il drammatico epilogo della maratona dei Giochi olimpici di Londra 1908: Pietri tagliò per primo il traguardo, in 2 ore e quaranta minuti sorretto dai giudici di gara che l'avevano soccorso dopo averlo visto barcollare più volte stremato dalla fatica. A causa di quell'aiuto fu squalificato e perse la medaglia d'oro… La stessa fatica, la stessa difficoltà di Pietri rivivono 60 anni dopo ...
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