Episodios

  • L'incoerenza scientifica in una forma di formaggio
    Oct 5 2024
    Parlando di alimentazione, niente più che parlare di formaggi, latte e latticini, è mai riuscito a dare origine a dispute di ogni genere, da quello emotivo, a quello scientifico, a quello etico. Una cosa che colpisce e che è certa, è il notevole aumento del consumo pro - capite annuo di formaggio, passato da kg. 3.1 nel 1901 a kg. 21.5 ai giorni nostri. Abbiamo provato a verificare pro e contro del formaggio, e ci sono capitate ricerche scientifiche che si contraddicevano anche sullo stesso argomento.

    Ci sono studi che hanno dimostrato quanto il formaggio abbia un effetto pro - infiammatorio, altri antiinfiammatorio; studi che hanno dimostrato che un aumento del consumo di latte e formaggi è associato a un aumento della frattura dell’anca, altri a una riduzione della frattura dell’anca, altri ancora che un aumento del consumo di latte non ha dimostrano niente. Queste incongruenze hanno fatto si che nel grande studio di revisione del Fondo Mondiale della Ricerca sul Cancro, e nel Codice Europeo non ci fossero suggerimenti al riguardo.
    C’è una regola che abbiamo trovato per lo più unanime ed è questa: “Per stare in salute è necessario ridurre il consumo di carne, aumentare cereali integrali, verdura e frutta”, non certo di aumentare il consumo di latte e formaggi.

    In relazione a chi siamo, dove viviamo, al nostro stato di salute, al tipo di lavoro che facciamo, alla nostra età, la domanda da porci è: ma abbiamo veramente bisogno di mangiare così tanto formaggio, latte e latticini? La risposta è No - il che non vuol dire eliminarlo dalla dieta, ma semplicemente valutarne seriamente la necessità, la qualità, l’etica; punti che purtroppo non rientrano in uno studio scientifico.
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    7 m
  • Come rendere un mondo più sicuro per Coca Cola & Co.
    Oct 2 2024
    Soda Science è un libro scritto da Susanna Greenhalgh in cui si vuole portare il lettore nel profondo mondo segreto della scienza aziendale, dove potenti aziende e scienziati accademici alleati, modellano la ricerca per soddisfare le esigenze dell'industria.

    Racconta la storia di come il leader del settore Coca-Cola abbia mobilitato gli alleati del mondo accademico, per creare una scienza di difesa nei confronti delle bibite gassate sostenendo l'esercizio fisico e non la restrizione alimentare come soluzione prioritaria all'obesità: una visione accettata da pochi esperti. L'antropologa e specialista in studi scientifici Susan Greenhalgh ha scoperto un mondo nascosto con organizzazioni specifiche, social network, pratiche di creazione di conoscenza e affermazioni etiche, dedite a creare una scienza favorevole all'industria, proteggendola e spiegando come questa scienza aziendale sia riuscita ad avere una tale presa sulle nostre vite.

    La ricerca della Coca-Cola non è una scienza falsa - sostiene Greenhalgh - è vera, condotta da veri ed eminenti scienziati, ma distorta dal suo scopo. Il suo avvincente libro solleva questioni cruciali sui conflitti d’interesse nella ricerca scientifica, sui finanziamenti che si celano dietro quei messaggi familiari sulla salute, e sui modi astuti con cui le grandi aziende tendono a modellare la nostra dieta, il nostro stile di vita e la nostra salute in base alle loro esigenze.
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    4 m
  • Cibo sempre più caro: eventi climatici avversi o effetto uomo?
    Oct 1 2024
    Oggi se ne parla tantissimo, qualsiasi nuova situazione si è o si stia manifestando su questo pianeta, su tutti livelli, è colpa degli eventi climatici. Gli esperti si prodigano in studi, rapporti, statistiche a confronto, e chi più ne ha più ne metta.

    Ad esempio, sul TIME è recentemente stato pubblicato un articolo che mette sul tavolo sia l’olio di oliva sia il cioccolato. Dal testo non emerge nessun riferimento al disboscamento che, in queste zone, avviene ogni anno per deliziare il mondo di un prodotto non certo di prima necessità e dannoso anche sul piano della salute (ricordiamo che nei cioccolatini sono presenti anche altri ingredienti che l’industria alimentare sapientemente aggiunge), oltre che l’impatto sul pianeta.

    Il Ghana e la Costa d’Avorio si sono mangiati più dell’ottanta per cento delle foreste per la coltivazione del cacao: che il cambiamento climatico sia dovuto anche e soprattutto a questo disboscamento scellerato?

    Siamo sicuri che sia tutta colpa degli eventi climatici? A me pare che la riflessione vada fatta su parametri completamente opposti. Ognuno deve nutrirsi del cibo del proprio territorio, perché un solo territorio non può fornire cibo a tutto il resto del mondo, soprattutto se si tratta di un prodotto trasformato dall’industria, dannoso per la salute e inutile ai fini nutrizionali: e per questo sono stati depauperati territori interi con gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti. Basta aprirli.
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    6 m
  • Dal 2 ottobre 2024 al via l’iniziativa Future Food-Tech a Londra
    Sep 30 2024
    Nutrire una popolazione in continua crescita, tenendo in considerazione il clima e la salute umana, è un argomento che sta a “cuore” a molte industrie dell’alimentazione. Sanno bene che il problema non è di poco conto, poiché si prevede un aumento della popolazione mondiale che raggiungerà 8,5 miliardi nel 2030.

    Future Food – Tech è un luogo d’incontro e di riferimento per il settore della tecnologia alimentare; offre un forum dove i leader del settore possono collaborare, condividere idee e creare una rete di contatti, così da poter promuovere innovazione e sviluppo necessari alla creazione di un sistema alimentare più sano, trovando soluzione per il superamento degli ostacoli.

    Il ruolo dei governi e delle organizzazioni non governative (ONG), sarà centrale nelle discussioni, poiché svolgono elaborazione di linee guida nazionali, raccomandazioni alimentari e regole standard del settore, necessari affinché le organizzazioni stesse possano raggiungere obiettivi di sostenibilità e profili nutrizionali.

    Forse un po’ di conflitto di interesse è presente, e mi chiedo: “dopo milioni di anni di evoluzione senza nutrizionisti e senza industria alimentare, siamo sicuri che questi congressi siano pensati per migliorare l’esistenza dell’essere umano e non i loro profitti?

    Date dell’evento: 2 – 3 ottobre 2024 Luogo: Intercontinental Lonton, The 02
    Fonte di approfondimento
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    5 m
  • Dalle giubbe rosse all’industria alimentare: la storia di un insetto
    Sep 28 2024
    Si chiama Cocciniglia. Nel mondo dell’alimentazione è più conosciuta con la sigla E120, uno dei tanti additivi alimentari che colora di rosso aperitivi, make-up, dolci, e molto altro.

    Chimicamente è un sale di alluminio presente nell’ acido carminico estratto dalla Cocciniglia, e servono qualcosa come 80mila insetti per fare 1 Kg di prodotto. Molte aziende lo hanno tolto dalla produzione per motivi etici, sostituendolo con un prodotto di sintesi creato in laboratorio.

    Voglio raccontarti la sua storia.
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    9 m
  • Giornata mondiale per la ricerca sul cancro: intervista D.ssa Mondino
    Sep 24 2024
    Oggi è la giornata mondiale per la ricerca sul cancro e ho pensato di preparare questa intervista con la D.ssa Aurelia Mondino sui determinanti commerciali , i quali valutano il modo in cui i prodotti delle industrie, influenzano il benessere generale e l'equità sanitaria, non solo del singolo consumatore ma di intere società, estendendo il problema alle politiche e all'economia globale.

    Ė stato recentemente pubblicato un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che raccoglie i dati sui Determinanti commerciali di malattie croniche non trasmissibili in Europa, e mostra come queste attività stiano danneggiando la nostra salute causando 19 milioni di morti all'anno in tutto il mondo. Dati impressionanti che non sono da sottovalutare.

    Ma ascoltiamo questa intervista. Buona visione.
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    17 m
  • Giornata mondiale per la ricerca sul cancro: i determinanti commerciali
    Sep 24 2024
    I determinanti commerciali della salute valutano il modo in cui i prodotti delle industrie commerciali, influenzano il benessere generale e l'equità sanitaria, non solo del singolo consumatore ma di intere società, estendendo il problema alle politiche e all'economia globale.

    Ė stato recentemente pubblicato un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che raccoglie i dati sui Determinanti commerciali di malattie croniche non trasmissibili in Europa, e mostra come queste attività stiano danneggiando la nostra salute causando 19 milioni di morti all'anno in tutto il mondo.

    Solo in Europa, il 61,3% dei decessi da malattie croniche non trasmissibili possono essere attribuiti direttamente a fattori di rischio legati a diete dannose, inattività fisica, consumo di alcol e tabacco, che equivale a 2,7 milioni di decessi all'anno, ovvero più di 7.400 morti al giorno. Molti di questi decessi (90%) potrebbero essere prevenuti semplicemente riducendo l'esposizione ai prodotti commerciali dannosi.
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    5 m
  • No coloranti artificiali ai bambini
    Sep 20 2024
    Una domanda che ogni si ripresenta è se I coloranti alimentari sono sicuri per i bambini? La risposta fa clamore al momento, ma poi questo clamore viene spento e tutto torna come prima. Decenni spesi per “cercare” di rispondere a una domanda la cui risposta sembrerebbe ovvia: i coloranti sintetici utilizzati per aggiungere colori vivaci ad alimenti come alcuni cereali per la colazione, caramelle, snack e prodotti da forno causano problemi comportamentali nei bambini? SI!

    Un disegno di legge, approvato dal Senato della California il 28 agosto, ha riacceso il dibattito. Se firmato, proibirebbe alle scuole pubbliche in California di offrire cibi contenenti coloranti di sintesi.

    Invece di agire secondo un principio di precauzione, per il quale sarebbe sensato dimostrare prima la sicurezza dei prodotti e poi permettere la somministrazione ai bambini, l'approccio della FDA è quello di considerare i coloranti "sicuri finché non si dimostri la loro tossicità”.

    Gli occhi sono puntati sulla California e molti distretti scolastici, operatori sanitari, e legislatori democratici e repubblicani hanno sostenuto il disegno di legge. L'incertezza scientifica e il fatto che i coloranti non aggiungono alcun valore nutrizionale ai pasti, ha senso evitare di averli nelle scuole, e se c’è un ragionevole sospetto che i coloranti alimentari possano essere dannosi per i bambini, o almeno per alcuni di essi, perché dobbiamo esporli?

    Per approfondimenti e fonti vedi link
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