psicologiaxtutti.it

By: Ipse Lab APS
  • Summary

  • psicologia x tutti nasce con l’obiettivo di promuovere una ‘psicologia di base’, capace di fornire un primo, necessario, orientamento alle cure utile a sapersi mettere in dialogo con i professionisti sanitari nella definizione di interventi e progetti terapeutici in un’ottica di ‘salute globale’ e con una psicologia attenta ai cicli di vita, capace di porsi domande utili per la persona (quali sfide esistenziali affronta la persona, oltre alla malattia?), il vero fondamento di un progetto di cura.

    Si vuole promuovere una cultura psicologica che metta al centro la persona in carne ed ossa, con la sua esperienza pratica e quotidiana di vivere.

    da vicino nessuno è normale

    La normalità non esiste in natura, che anzi privilegia, come strategia di autoconservazione, la biodiversità.

    Il concetto stesso di normalità, se non compreso, produce seri danni alla nostra salute mentale.E’ un concetto ‘inventato’ dagli uomini per autoregolarsi.

    Un concetto che cambia costantemente e perciò confonde, destabilizza.Un concetto che viene definito dalle abitudini di una maggioranza che impone ritmi, modalità, obiettivi che producono costantemente malessere a particolari ‘minoranze’ di persone per i problemi più disparati e diversi tra loro.

    E questo vale non solo per il concetto di normalità, ma per qualsiasi concetto ‘astratto’ dato per scontato. Accade infatti che, persi nella razionalità, perdiamo la ‘ragione’ e ci dimentichiamo della vita pratica, ossia della quotidiana, e sempre data per scontata, esperienza pratica di vivere.Recuperare il proprio punto di vista sul mondo è importante.

    ‘Centrarsi’, o forse è meglio dire ‘situarsi’, è la pratica fondamentale per recuperare un minimo di equilibrio.

    E per farlo, occorre smettere di dare per scontato ‘chi’ siamo.Occorre cercare e ri-trovarsi.E nella confusione, prima cosa: informarsi.




    psicologiaxtutti.it (2024)
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Episodes
  • Disturbi mentali e cura. L'importanza di contestualizzare i sintomi psicopatologici
    14 mins
  • Emozionarsi
    Jul 29 2024
    6 mins
  • L’io’ non è una cosa. L’esperienza di riflettere e le emozioni
    Jul 29 2024
    Dal punto di vista della nostra salute mentale, sostanzialmente, il parlare è lo strumento che ci permette di sincronizzarci con chi si prende cura di noi. Le parole potenziano la nostra capacità di esprimere in modo sempre più specifico i nostri bisogni. Il linguaggio permette di ‘identificare’, ‘isolare’ e ‘indicare’ esperienze sempre più specifiche che vogliamo ripetere o evitare.

    Man mano che ci appropriamo del linguaggio, aggiungiamo una dimensione fondamentale alla nostra esperienza: la dimensione del tempo cronologico. Il tempo cronologico è totalmente diverso dal tempo vissuto, ossia l’esperienza tacita, come muta è l’esperienza pre-riflessiva di vivere, che le parole ci aiutano ad indicare, ma che non può mai essere pienamente rappresentata da parole e concetti astratti. Perchè la nostra esperienza di vivere è simile a un fiume che seppur avendo una specifica identità, è sempre in divenire. Con le parole, posso raccogliere dell’acqua, ma quell’acqua è il fiume.
    Il tempo del nostro ‘io’, invece, è il tempo della nostra attenzione, è il tempo del nostro parlare: delle storie che ci raccontiamo, che hanno sempre un prima e un dopo, con fatti che si susseguono in una logica sequenziale.
    Man mano che racconto storie e indico esperienze, infatti, arriva un momento, solitamente verso i due anni di età circa, in cui comincio a dire ‘io’, riferendomi alla mia esperienza di esserci.
    E questo io diviene protagonista di una storia.
    Una, dieci, cento, mille storie che ci emozionano di volta in volta in un particolare modo, che ci fanno sentire in un determinato modo.
    Questa storia, o sarebbe meglio dire, queste storie, divengono un modo, unico e peculiare, di organizzare l’esperienza per provare a renderla prevedibile.
    Le prime storie su di noi, sono sempre le storie, le narrazioni, di chi si occupa di noi. Le ereditiamo.
    Istituzioni, religioni, filosofie si contendono ed offrono le narrazioni più importanti con cui definirci e orientarci nel mondo.
    Poi, man mano, se ci viene data la possibilità, possiamo divenire sempre più autonomi nel raccontarci la nostra storia.
    Linguaggio è Salute Mentale
    Raccontarsi storie è un aspetto centrale del nostro equilibro emotivo e della nostra salute mentale. Il linguaggio non serve più ‘solo’ per sintonizzarsi con gli altri, ma, a partire dai due anni di età, diviene uno strumento anche per ‘parlar-si’, per rendersi intelligibili a se stessi.
    Le storie ‘stabilizzano’ la nostra esperienza di vivere e per questo sentiamo il bisogno di condividerle, e, se ci fanno sentire bene, di ripeterle.
    Il raccontare la propria esperienza diviene un modo di ‘ancorarsi’ alla realtà, che fornisce stabilità rispetto all’incredibile, e destabilizzante, esperienza di vivere.
    Esperienza di vivere caotica, difficile, complessa, fatta di sofferenza e difficoltà, ma soprattutto, di emotività.
    Perché fa un certo effetto essere vivi.
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    10 mins

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