• EPISODIO 41. GIUDICARE

  • Jun 3 2024
  • Length: 15 mins
  • Podcast

  • Summary

  • Di per sé il termine “giudicare” non ha un’accezione negativa. Non è necessariamente sinonimo di "criticare", come spesso si pensa. In effetti è praticamente impossibile non giudicare: siamo biologicamente predisposti per farlo, abbiamo delle aree del cervello deputate a questo, e lo facciamo fin da piccoli. Giudicare ci serve per sopravvivere. Prova ne sia il fatto che la maggior parte dei giudizi che diamo sono inconsapevoli e immediati: ogni giorno ognuno di noi compie infinite scelte per muoversi nell’ambiente in cui vive e per rapportarsi con il mondo esterno. Queste scelte derivano necessariamente dal giudizio che diamo alla situazione che stiamo vivendo, cioè da una valutazione che ci consente di categorizzare gli elementi che la contraddistinguono e quindi di prendere decisioni rapide e più efficienti possibile.

    La tendenza a giudicare una persona o una situazione assume una connotazione negativa quando non si tratta più di discernimento e categorizzazione, ma di valore negativo che attribuiamo loro sulla base delle nostre aspettative e delle nostre opinioni rispetto a come dovrebbero essere. Il giudizio negativo scatta quando non riusciamo a considerare che quella situazione, quella parola, quell'azione che non ci è piaciuta va presa per quello che è e non per quello che suscita dentro di noi: quando una persona fa o dice una cosa che non ci piace, tendiamo a giudicare l’intera persona invece che quel singolo comportamento o quella singola parola, dando per scontato che se l’ha fatto una volta lo farà abitualmente. Sostanzialmente si tende a mescolare le proprie opinioni con i fatti, a confondere quello che sembra con quello che è, a sostituire nel nostro linguaggio interno il verbo sembrare con il verbo essere.

    Usare strumenti come l’osservazione, l’ascolto e il confronto significa cominciare a togliersi dagli occhi un po’ di quei filtri che agiscono come lenti deformanti della realtà che vogliamo giudicare. In fin dei conti, quando giudichiamo senza usare comprensione ed empatia, il più delle volte facciamo del male sia a noi stessi che all’altra persona.

    Che perdite enormi può causare il giudizio! Nelle relazioni tra parenti, nei rapporti di coppia, tra amici… Purtroppo anche tra genitori e figli.

    Partendo dal presupposto che lo sviluppo psicologico ed emotivo di un bambino, e quindi anche la percezione di sé e la sua autostima, vengono grandemente influenzati dai messaggi che riceve dai suoi genitori e dagli altri adulti di riferimento, compresi nonni, insegnanti e babysitter vari, un bambino che si senta giudicato e criticato dai suoi punti di riferimento adulti può arrivare facilmente e velocemente a perdere fiducia in se stesso e nelle proprie abilità… Quali soluzioni educative adottare per evitarlo?

    Se hai curiosità, dubbi o domande, non esitare a contattarmi scrivendomi una mail a annalisa@logopedistamestre.it


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