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  • 0024 - Allergie alimentari: sintomi e gravità
    Jul 12 2024

    Nel corso della puntata di oggi esploreremo i sintomi delle allergie alimentari, sia acuti che cronici, e come distinguerli da altri disturbi che potrebbero richiedere un consulto specialistico diverso da quello di un allergologo.

    Sintomi Acuti

    I sintomi acuti si manifestano entro un'ora o due dall'assunzione di un alimento specifico e possono coinvolgere diversi apparati del corpo:

    1. Reazioni Cutanee: Orticaria, angioedema, prurito ed esacerbazione degli eczemi.

    2. Problemi Respiratori: Costrizione alla gola, tosse persistente, respiro sibilante e difficoltà respiratorie.

    3. Disturbi Gastrointestinali: Dolore addominale, nausea, vomito e diarrea.

    4. Altri Sintomi: Prurito alla bocca e alla gola, sapore metallico in bocca, contrazioni uterine, calo della pressione sanguigna, vertigini e svenimento.

    Nei casi più gravi, può verificarsi l'anafilassi, una reazione potenzialmente fatale che richiede attenzione medica immediata.

    Sintomi Cronici

    Le allergie alimentari possono anche causare disturbi cronici difficili da collegare a specifici alimenti:

    1. Eczema Allergico (Dermatite Atopica): Eruzioni cutanee croniche.

    2. Problemi Intestinali: Vomito, dolore o diarrea cronica.

    3. Scarso Accrescimento nei Bambini: Rallentamento dello sviluppo fisico.

    4. Perdita di Peso negli Adulti: Perdita di peso inspiegabile.

    Sindrome Orale Allergica (SOA)

    La SOA si manifesta con prurito e fastidio alla bocca dopo aver mangiato frutta o verdura crude che cross-reagiscono con i pollini a cui si è allergici. I sintomi includono:

    ● Prurito e gonfiore di labbra, lingua e gola.

    ● Formicolio o sensazione di bruciore alla bocca.

    ● Tosse e raffreddore.

    Diagnosi e Gestione

    Per una diagnosi accurata, consultate un allergologo che potrà effettuare test specifici, come il prick-by-prick. La gestione della SOA prevede:

    1. Evitare i Cibi Scatenanti: Identificare e eliminare gli alimenti che scatenano la SOA.

    2. Cottura degli Alimenti: Cucinare frutta e verdura per inattivare le proteine allergeniche.

    3. Assunzione di Farmaci: Utilizzare antistaminici o steroidi in caso di ingestione accidentale.

    Miti da Sfatare

    ● Gravità delle Reazioni: La gravità di una reazione allergica non è prevedibile e può variare.

    ● Allergie Alimentari e Mortalità: Sebbene rare, le reazioni fatali possono essere prevenute con la giusta informazione e precauzione.

    Conclusioni

    Le allergie alimentari sono serie e possono essere gestite efficacemente con la giusta diagnosi e consapevolezza. Per qualsiasi dubbio, consultate un allergologo.

    Grazie per averci ascoltato su VernAllergy. Restate sintonizzati per altre puntate e ricordate: la conoscenza è la nostra migliore difesa contro i malintesi sulla salute.

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    18 m
  • 0023 - Allergie Alimentari: cosa sono e cosa non sono...
    Jun 26 2024

    Il cibo è essenziale per la nostra sopravvivenza, ma può anche causarci problemi di salute. Questa puntata del podcast esplora le allergie e le intolleranze alimentari, evidenziando le differenze tra loro, e accenna ad altre problematiche legate al cibo.

    Le allergie alimentari sono reazioni immediate del sistema immunitario verso certi alimenti, che possono variare da sintomi lievi a gravi, fino a shock anafilattico. I principali alimenti che causano allergie sono latte, uova, arachidi, noci, crostacei, soia, grano e pesce. Anche minime quantità possono scatenare reazioni nelle persone sensibili. Le allergie possono essere superate, specialmente nei bambini, ad esempio l'80% dei bambini allergici al latte vaccino sviluppa tolleranza entro i 5 anni. Le malattie associate alle allergie alimentari includono dermatite atopica e asma.

    Le intolleranze alimentari non coinvolgono il sistema immunitario e i sintomi sono generalmente meno gravi rispetto alle allergie. Possono essere causate da carenze enzimatiche, come l'intolleranza al lattosio, o altri fattori come la sindrome dell'intestino irritabile o la celiachia. Le reazioni da intolleranza avvengono solo quando si consumano grandi quantità di alimento. I sintomi includono meteorismo, gonfiore e crampi addominali, bruciore di stomaco, mal di testa e cattivo umore. Gli alimenti più comuni che causano intolleranze sono grano, glutine, latte, frutta e verdura.

    L’intolleranza al lattosio è causata dalla carenza dell'enzima lattasi, che impedisce la digestione del lattosio nel latte, portando a fermentazione e produzione di gas da parte dei batteri intestinali. La carenza di lattasi varia tra etnie e può essere temporanea dopo infezioni intestinali. Alimenti come formaggi stagionati contengono meno lattosio e sono spesso tollerati. La diagnosi avviene tramite test del respiro all'idrogeno e il trattamento include la riduzione del consumo di lattosio o l'assunzione di lattasi sostitutiva.

    Oltre al lattosio, altri zuccheri sono difficili da digerire e tra questi annoveriamo fruttosio e sorbitolo, presenti in vari alimenti. La difficoltà a digerire questi zuccheri causa sintomi simili a quelli dell'intolleranza al lattosio.

    Alcune persone, specialmente quelle di origine asiatica, non riescono a digerire correttamente l'alcol, causando sintomi come arrossamento, nausea e vomito.

    La sindrome dell’intestino irritabile (SII) è caratterizzata da sintomi cronici come mal di stomaco, gonfiore, stitichezza e diarrea. Non è causata da allergie alimentari, anche se alcune esclusioni di alimenti possono migliorare i sintomi. Una dieta low-FODMAP può essere utile nella gestione della SII.

    La celiachia è una risposta immunitaria al glutine che causa danni all'intestino e può portare a sintomi talvolta difficili da individuare ed espone un rischio rischio elevato di neoplasie. La diagnosi si basa su esami ematici e biopsia intestinale, e il trattamento consiste nell'eliminazione del glutine dalla dieta. La sensibilità al glutine non celiaca è una condizione meno chiara, che richiede valutazione medica approfondita.

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    28 m
  • 0022 - La storia dell'asma dal XX secolo ai nostri giorni
    Jan 1 2024
    Dal 1900 al 1999, i ricercatori hanno fatto grandi passi avanti sia nella ricerca di base che nella Medicina Clinica. Nel modo di pensare si è assistito ad una grande rivoluzione. La Medicina stava diventando non solo osservazione, razionalizzazione e sensazioni viscerali, ma, ha iniziato a richiedere il metodo scientifico per testare le ipotesi, fornire dati, revisionare i risultati tra pari e altre rigorose strategie di controllo. Una delle osservazioni che hanno attirato l’attenzione è stata l’importanza delle influenze ambientali sulla patogenesi dell’asma. Blackley aveva raccolto il polline e studiato sistematicamente le reazioni. Nel 1906, i ricercatori stabilirono i concetti di allergia, ipersensibilità e anafilassi negli animali. Per combattere il blocco delle vie aeree e gli spasmi della muscolatura liscia, nel corso di questo secolo sono stati sintetizzati i broncodilatatori per trattare gli attacchi d’asma a breve termine. Dato che questi farmaci non affrontano i problemi immunitari che causano l’infiammazione delle vie aeree dell’asma, negli ultimi anni del secolo sono stati sintetizzati diversi farmaci antinfiammatori come gli steroidi inalatori, gli stabilizzati della membrana dei mastociti, gli antileucotrienici e, infine, i farmaci biologici. La lunga storia della ricerca sull’asma ha portato alle conoscenze e alle cure estremamente efficaci di cui disponiamo, attualmente, nel mondo moderno. L’asma rimane, tuttavia, una malattia complessa, inguaribile ma curabile. Al termine del nostro viaggio sulla storia della conoscenza dell’asma che i primi a parlarne sono stati gli antichi scrittori egiziani, cinesi, persiani ed ebrei. L’immagine di copertina è dedicata ad un immaginario "mausoleo" con i ritratti degli autori più importanti del '900 che hanno contribuito alle scoperte sull'asma, tra cui Isaac Chandler, Francis Rackermann, M. Henry Williams, Solbert Permutt, Jay Nadel, Ann Woolcock, Edward Calvin Kendall, Ellul-Micallef, con lo sfondo del campus dell'Università di Harvard. Per saperne di più potete ascoltare questa puntata del podcast. Molte delle notizie presenti nel ⁠nostro podcast⁠ possono essere rinvenute nel ⁠⁠libro "⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Allergie: Manuale per i pazienti⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠" acquistabile anche su Amazon. Potete seguirci, inoltre, anche sul ⁠⁠⁠⁠⁠⁠nostro blog (⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠https://vernallergy.blogspot.com/⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠)⁠⁠ dove è presente anche un servizio di newsletter cui è possibile iscriversi gratuitamente e sugli altri social come ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Facebook⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠, ⁠⁠⁠⁠⁠⁠Telegram⁠⁠⁠⁠⁠⁠, ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Instagram⁠⁠⁠, ⁠⁠⁠TikTok⁠⁠⁠, etc.⁠⁠⁠ Music by Mixaud: https://www.free-stock-music.com/artist.mixaund.html
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    16 m
  • 0021 - La storia dell'asma nel XIX secolo
    Dec 25 2023

    I medici dell'800 studiarono l'Anatomia dell'apparato respiratorio e le loro ricerche contribuirono alla conoscenza delle cause dell'asma. Nel 1808 François-Daniel Reisseissen di Strasburgo dimostrò che la parete bronchiale è dotata di un suo strato distinto di muscoli lisci. Nel suo libero «Über Asthma» pubblicato nel 1812 riportò che quando questo strato muscolare si contrae è in grado di restringere le vie aeree bronchiali.

    René-Théophile-Hyacinthe Laennec, un medico francese, egli stesso asmatico, inventò lo stetoscopio. Dopo aver studiato il lavoro di Reisseisen sulla muscolatura liscia bronchiale, si convinse che lo spasmo bronchiale fosse una caratteristica diagnostica dell’asma ed affermò l’importanza dell’auscultazione nella diagnosi di una crisi di asma attraverso il rilevamento dei patognomonici sibili. La sua idea di broncospasmo fu successivamente confermata da due ricercatori, Francois Longer e Alfred Volkmann , i quali dimostrarono entrambi che l'attività del nervo vago provoca broncocostrizione.

    Molti medici avevano osservato che diversi asmatici avevano riesacerbazioni della loro malattia quando venivano esposti alle più disparate sostanze ma, solo nel corso del XIX secolo si comincia a parlare del ruolo delle allergie nell’asma partendo da quelle osservazioni. Già nei secoli precedenti, diversi medici nel corso dei secoli hanno avevano consigliato ai pazienti di evitare le piume, di annusare le rose o addirittura di mangiare pesce. John Bostick fu il primo a fornire una chiara descrizione della connessione tra quella che gli autori anglosassoni chiamano hayfever, ovvero la rinite allergica, e l’asma.

    Il XIX secolo è caratterizzato anche ad un importante interesse per la terapia farmacologica per dell’asma. Molte delle prime scoperte derivano dalla fitoterapia, lo studio delle piante per uso terapeutico, provengono dalla Medicina Ayurvedica e da medici britannici che lavoravano in India. Il dottor James Anderson, un chirurgo navale che lavorava per la Compagnia delle Indie Orientali a Madras, era molto interessato alla botanica e alla fitoterapia. La pianta Datura feros, conosciuta anche come stramonio o «trappola del diavolo», è una pianta della famiglia delle solanacee. In India, le persone fumavano la radice della pianta, che ha un’azione «rilassante» per condizioni come l’epilessia e l’asma.

    Questi progressi sulla comprensione dei meccanismi dell’asma e sulle possibilità terapeutiche aiutarono a migliorare la qualità della vita dei pazienti con asma ed aprirono la strada agli enormi progressi cui si è assistito nel XX secolo.

    L’immagine di copertina è dedicata ad un immaginario "simposio" cui cui avrebbero potuto partecipare i più importanti ricercatori del secolo come Paul Ehrlich, Jean-Marie Charcot, Ernst von Leyden, Armand Trousseau, René-Théophile-Hyacinthe Laennec e François-Daniel Reisseissen.

    Per saperne di più potete ascoltare questa puntata del podcast.

    Molte delle notizie presenti nel ⁠nostro podcast⁠ possono essere rinvenute nel ⁠⁠libro "⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Allergie: Manuale per i pazienti⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠" acquistabile anche su Amazon. Potete seguirci, inoltre, anche sul ⁠⁠⁠⁠⁠⁠nostro blog (⁠⁠⁠⁠⁠⁠https://vernallergy.blogspot.com/⁠⁠⁠⁠⁠⁠)⁠⁠ dove è presente anche un servizio di newsletter cui è possibile iscriversi gratuitamente e sugli altri social come ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Facebook⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠, ⁠⁠⁠⁠⁠Telegram⁠⁠⁠⁠⁠, ⁠⁠⁠⁠⁠⁠Instagram⁠⁠, ⁠⁠TikTok⁠⁠, etc.⁠⁠⁠

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    18 m
  • 0020 - La storia dell'asma: dal Rinascimento al XVIII secolo
    Dec 20 2023

    Dal Rinascimento al XVIII secolo, la comprensione dell'asma è progredita notevolmente. Gli studiosi hanno iniziato a riconoscere che l'asma è una malattia cronica caratterizzata da infiammazione e broncospasmo. Hanno anche iniziato a identificare alcuni dei fattori scatenanti dell'asma, come gli allergeni, l'esercizio fisico, le attività lavorative e l'inquinamento atmosferico. Dal punto di vista terapeutico, si è passati da rimedi naturali ai primi farmaci di sintesi con la caratterizzazione di ormoni come gli ormoni surrenalici derivati dalla noradrenalina.

    Il Rinascimento segna una rottura con il passato tanto che il medico svizzero Paracelso promotore del Rinascimento Tedesco bruciò le opere di Galeno e Avicenna come gesto simbolico di discontinuità con il passato. La scoperta delle nuove terre delle Americhe introdusse nuovi rimedi erboristici. Nel 1567 il medico spagnolo Nicholas Monardes scrisse “Notizie Gioiose dal Nuovo Mondo”, in cui descriveva la radice essiccata dell'arbusto brasiliano ipecacuanha da utilizzare come espettorante. Sir Walter Raleigh introdusse il tabacco nel 1559 per i disturbi respiratori. L'Astrologia era ancora popolare tanto che Nicholas Culpeper , medico ed erborista inglese, sosteneva che «un medico senza Astrologia è come una lampada senza olio».

    Due medici, Conrad Viktor Schneider in Germania e Richard Lower in Inghilterra, diedero un contributo essenziale alla conoscenza dell’asma. I due medici provenienti da paesi diversi sfidarono i concetti greci allora prevalenti. All’epoca si pensava che le infiltrazioni di liquido provenienti dal cervello di diffondessero al naso causando la produzione di catarro e l’infiammazione delle mucose. Il libro di Lower, il De Catarrhis, fu il primo tentativo accademico di utilizzare la sperimentazione scientifica per confutare l'idea che le secrezioni nasali non provengono dal cervello ma fossero prodotte direttamente nei polmoni e nel naso.

    Il primo autore che studiò le interazioni dell’asma con le attività lavorative fu un medico italiano, Bernardino Ramazzini. Egli è conosciuto come il «padre della Medicina del Lavoro». Nel suo trattato descrisse come coloro che maneggiavano vecchi materassi e vecchi vestiti impolverati soffrissero di attacchi di asma. Probabilmente questi oggetti erano infestati dagli acari della polvere domestica, che attualmente sono collegati all'asma. Un altro personaggio del secolo fu Thomas Dover, noto anche come Dr. Quicksilver perché sosteneva l'uso del mercurio per trattare varie condizioni.

    Per saperne di più potete ascoltare questa puntata del podcast.

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    Musica di sottofondo: "Voyage" by @iksomusik che si ringrazia

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  • 0019 - La storia dell'asma: dalle Origini al Medioevo
    Dec 12 2023

    In questa puntata del nostro podcast parleremo dello sviluppo del concetto di asma dalle prime segnalazioni fino al medioevo. Esploreremo il concetto che l’uomo si è fatto dell’asma nelle diverse culture quali quella egiziana, cinese, indiana e greco-romana per arrivare alla Medicina medievale e araba.
    Lo scrittore greco Esiodo nel poema "Le opere e i Giorni" raccontò la storia che, un tempo, le tribù degli uomini vivevano sulla Terra libere dai mali, dal duro lavoro e dalle gravi malattie che il Fato porta sugli uomini. Secondo la leggenda, quando Prometeo rubò il fuoco dal cielo, Zeus diede in dono la prima donna mortale, Pandora, ad Epimeteo, il fratello di Prometeo. Zeus gli diede anche un grande vaso con istruzioni specifiche di non aprirlo. La curiosa Pandora aprì segretamente il vaso e ne uscirono tutti i mali, compresa l’asma, che iniziarono ad affliggere l’umanità. Altre menzioni che possono essere ricondotte all’asma sono quelle rinvenute nelle iscrizioni cuneiformi del periodo di Hammurabi di Babilonia in Mesopotamia.

    Nel 327 a.C. Alessandro Magno estese il suo impero in India. Il suo esercito aveva problemi di respirazione e beneficiarono della medicina ayurvedica che si avvaleva del fumo di stramonio per alleviare i problemi derivanti dall’asma. Per Ippocrate l’asma era solo un sintomo e si dovette arrivare al 100 d.C. perché un altro medico, Areteo, descrisse l’asma come una malattia. Il nome asma dato a questa condizione è sopravvissuto nel corso dei secoli ed è arrivato fino ai nostri giorni.
    Areteo visse tra il I e il II secolo d.C. in Cappadocia, un'area che ora si trova in Turchia e nota per le sue misteriose grotte. Nei suoi scritti il cappadociano ha definito anche l'asma e il suo sviluppo, elencando tosse, difficoltà di respirazione, stanchezza e pesantezza al petto.

    Il grande medico ebreo Mosè Maimonide (1130-1204 d.C.) scrisse il suo Trattato sull'asma, la prima opera composta esplicitamente su questo argomento.

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  • 0018 - Viaggiare con l'asma
    Dec 9 2023

    L'asma e ad altre condizioni spesso associate, come la rinite allergica, sono patologie croniche e, quindi, rappresentano dei compagni di viaggio per così dire «inevitabili» pur se non invitati. Sapere come controllare i sintomi di questi disturbi è fondamentale per fare in modo che, qualunque cosa possa andare storta durante i nostri viaggi, le nostre malattie allergiche respiratorie non complicheranno o rovineranno i nostri piani. Vediamo qualche consiglio pratico.

    Pianificare un viaggio il più possibile sicuro e salubre

    Un elemento chiave nella corretta pianificazione del viaggio è evitare luoghi in cui si sa che pollini, peli, fumo di tabacco o altri allergeni e sostanze irritanti potrebbero essere presenti in abbondanza e potrebbero, a seconda della sensibilità specifica, scatenare sintomi respiratori o allergici. In base ai cosiddetti «trigger» della nostra asma si possono mettere in pratica alcuni accorgimenti per difendersi dai derivati epidermici, dagli alimenti responsabili delle nostre allergie alimentare e dagli acari della polvere.

    Portiamoci dietro i farmaci

    Assicuriamoci di avere con noi la cosiddetta «scorta» di medicine e dispositivi che siano sufficienti anche per qualche giorno in più rispetto alla durata del viaggio, in caso di rientri ritardati. In alcune mete del nostro viaggio potrebbe essere difficile trovare i farmaci sostitutivi giusti. Se sono previste digressioni e prolungamenti dell'uscita durante le escursioni teniamo con noi gli oggetti essenziali invece di lasciarli nella camera d'albergo quando siamo in giro.

    Ottenere farmaci e assistenza sanitaria all'estero

    Alcuni paesi richiedono la vaccinazione per alcune malattie prima della visita. Per quanto riguarda i farmaci, non diamo per scontato che in ogni luogo che visitiamo ci siano farmacie fornite di tutti i farmaci ed i presidi di cui hai bisogno. Annotiamo sia i nomi commerciali dei nostri farmaci sia i loro nomi generici. In un attimo, avere entrambi i nomi disponibili può consentire a un farmacista locale di trovare ciò di cui abbiamo bisogno.

    Portiamo sempre con noi la tessera sanitaria. Se si viaggia in uno dei 27 paesi dell'Unione Europea come pure in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera o Regno Unito, essa dà diritto alle stesse condizioni di assistenza che hanno i cittadini del paese che stiamo visitando.

    Cosa fare con l'immunoterapia specifica in viaggio

    Se ci è stata prescritta una immunoterapia specifica, proviamo a chiedere al nostro specialista di indirizzarci ad un collega nella zona in cui alloggeremo e chiedere a quel medico di somministrarci le iniezioni. L'auto-somministrazione dell'immunoterapia specifica non è raccomandabile malgrado l'incidenza di reazioni gravi fino allo shock anafilattico siano rare. Quando ci rechiamo dal nuovo medico nella nuova posizione, portiamo le fiale dell'immunoterapia specifica in una confezione refrigerata o isolata con del ghiaccio secco e assicuriamoci di avere chiare istruzioni scritte sul dosaggio da parte del nostro precedente specialista.

    Con un po’ di attenzione, quindi, i viaggi sono possibili per gli asmatici al pari delle persone che non soffrono di tale malattia, basta sapersi organizzare!

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  • 0017 - Asma e gravidanza
    Nov 26 2023

    L’asma in gravidanza è una condizione medica che può influenzare la salute della madre e del feto. L’effetto dell’asma sulla gravidanza è variabile, ma l’asma scarsamente controllata aumenta il rischio di prematurità, preeclampsia, ritardo di crescita, morbilità e mortalità materne.

    La maggior parte delle donne incinte con asma ha già una diagnosi stabilita prima della gestazione. Gli studi epidemiologici ci dicono che le donne incinte che assumevano i farmaci per l’asma prima della gravidanza, anche se la malattia è ben controllata, nel 25% dei casi sono tentate di sospenderli nella convinzione che questi possono, in qualche modo, danneggiare il feto. Questo comportamento è sicuramente sbagliato se attuato senza consigliarsi con il proprio specialista di fiducia. La maggior parte dei farmaci utilizzati per l’asma sono “sicuri” anche durante la gravidanza. Nel corso della puntata vengono presi in esame la maggior parte dei farmaci utilizzati sia per la terapia di fondo sia per la terapia di emergenza. È chiaro, però, che la decisione sulla prosecuzione e sulla interruzione di tali farmaci va presa sempre consultando il proprio specialista Allergologo e Pneumologo di fiducia.

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    22 m